Torta al cioccolato

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Arrivo davanti alla panetteria, guardo l'orologio, le 9:20 , è tardissimo! Mia madre mi ucciderà.

Apro la porta sul retro, entro piano per non farmi vedere, forse se riesco ad andare in camera mia senza essere notato,posso scendere dopo la doccia facendo finta che La sveglia non abbia suonato... Potrebbe funzionare mi dico. Mi avvio in fretta verso le scale, appena metto un piede sul primo gradino, sento qualcuno che si schiarisce la gola.

"Oh il piccolo Peet ha passato la notte fuori!!!" Era Rye

"Fa silenzio! Forse mamma non se n è ancora accorta!"

"Dove sei stato?" Chiede Rye con un sorriso malizioso

"Non sono affari tuoi! Vado prima che mi scoprano"

"Con una ragazza vero?"

" ehm.. No, non proprio... Non è come pensi" arrossisco, come glielo spiego? -ho passato la notte nel letto della ragazza di cui ho una cotta da sempre e che pensavo non avrei più rivisto, ma lei ha dormito con sua sorella nell'altra stanza- mi prenderebbe ingiro a vita! No, non glielo posso dire.

"Peet ha la fidanzatina! E io che pensavo fossi gay!" Dice Rye ridendo.

"Non è la mia ragazza!" Non ancora, penso tra me e me.

Non lo sopporto! perchè doveva essere proprio lui a beccarmi? perchè non Wheat?

Wheat e Rye erano molto diversi tra loro, Wheat, il più grande, era riservato e responsabile, tutto l'opposto di Rye che cercava sempre guai, che ci provava con tutte, che mi prendeva sempre in giro.

"PEETA MELLARK!!!"

o no...

"DOVE CAZZO SEI STATO? TI SEMBRA L'ORA DI TORNARE?"

il sangue mi si ghiaccia nelle vene "Mamma scusa, non l'ho fatto apposta.. non volevo... ehm dovevo aiutare un amico.." mi interrompe

"DOVEVI INIZIARE ALLE 7! NON SERVI A UN CAZZO! SEI UN BUONO A NULLA! COSA DEVO FARE CON TE? FORTUNA CHE C'ERA TUO FRATELLO!"

"Moira che succede?" è la voce di mio padre.

"TUO FIGLIO è RIENTRATO SOLO ADESSO DA IERI!"

"Moira Peeta ormai è grande, ha 20 anni, puo fare quello che vuole" risponde mio padre cautamente.

Se solo il problema fosse quello, so benissimo che a mia madre non importa che non sia tornato a casa per la notte, non gli importa se sto bene, con chi sono stato, con chi ho dormito, per quello che gli interassa potrei benissimo essere stato a un angolo in qualche vicolo buio a bucarmi, non gliene avrebbe fregato un bel niente, no, l'unica sua preoccupazione è che non sono tornato in tempo per iniziare il mio turno in negozio.

Anzi che grazie all'arrivo di mio padre non mi sono beccato neanche uno schiaffo... non ancora almeno.

Mio padre si gira verso di me "Peeta vai a farti una doccia prima di iniziare a lavorare sulla torta."

"ok" rispondo senza alzare lo sguardo.

Salgo le scale in silenzio, arrivo nella mia stanza, prendo i vestiti ed entro in bagno.

Sotto la doccia inizio a pensare, ne sarà valsa la pena? si, ho parlato con Katniss per la prima volta, ho visto la sua casa, la sua camera. l'ho vista appena sveglia con i capelli sciolti, l'ho vista sorridermi e arrossire.

Si, mi dico, ne è valsa la pena.

Poi inizio a pensare al mio risveglio di quella mattina, l'uomo che parlava con qualcuno, l'uomo che alle 7:30 di mattina era a casa di Katniss, l'uomo che si è sentito in dovere di dirle dove stava andando...

She's the oneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora