Chapter VII: it is just a book

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-Sei l'accordo che mancava a questo pezzo
Quel bel film col finale ad effetto
La via d'uscita che cercavo da tempo
Chiave di volta di ogni mio progetto-

Storyteller's point of view

Anna cercava in tutti i modi di non guardare Nicolas, mentre tentava, ormai da svariati minuti,   di concentrarsi solamente sulle pagine del libro che stava leggendo.

Ma le riusciva molto difficile, dato che erano solo loro due in cucina, e il ragazzo continuava a dondolarsi sulla sua sedia, senza smettere mai di fissarla.

Anna cambiò pagina, cercando di non pensare alle parole di Chris, dette il sabato precedente.

Non credeva che Nicolas fosse un ragazzo così freddo e cattivo, non lo credeva e mai l'avrebbe creduto. Ma vedendo come Chris si approcciava con lui, e vedendo la reazione di Barbara quando, appena tornate a casa dalla riunione, aveva trattato Anna, fissandola nel modo più cattivo possibile e dicendole stretto tra i denti di andarsene, Anna aveva dei dubbi.

Aveva paura di finire come Chris, ad odiare a morte Nicolas, o come Barbara, a soffrire incessantemente.

Anna si sentiva dannatamente in colpa per quello che era successo quella sera, ma ne Barbara ne Chris avrebbero potuto privarla dei suoi primi sentimenti.

E anche se le avrebbero fatto male, anche se ne sarebbe pentita a vita, anche se Nicolas l'avrebbe abbandonata: lei voleva che i suoi sentimenti non fossero ostacolati da nessuno.

Ovviamente questo pensiero egoista era accompagnato dai morbosi sensi di colpa nei confronti di Barbara, che, dopotutto, era sua cugina, e Anna non voleva farla stare male.

Ma lei credeva che, dopo una vita di sofferenze, potesse concedersi quel momento di felicità e di amore.

Nicolas non le aveva chiesto scusa per quello che era successo sabato sera, ed Anna era ben consapevole del fatto che mai l'avrebbe fatto. Ma a lei non importava, non ce l'aveva con nessuno se non con se stessa.

Il ragazzo stava ancora fissando Anna, la quale cercava in tutti i modi di ignorarlo, e questo Nicolas non lo sopportava.

Il corvino decise così di sfruttare quel poco tempo che avevano a disposizione, e, con una calma micidiale, chiese ad Anna, con tono pacato:

<<hai paura di me?>>  incrociando le braccia al petto. Era una domanda che gli ronzava in testa dopo tutto quello che quel coglione di Chris aveva scatenato, cercando in tutti i modi di allontanare Anna da lui.

Al sol pensiero gli ribollì il sangue nelle vene.

Anna, nel sentire all'improvviso la voce di Nicolas, sobbalzò.

Metabolizzò per bene la domanda, trattenendo anche il respiro, per poi alzare lo sguardo e fissare quei due maledetti occhi.

I due ragazzi si fissarono per secondi che ad Anna sembrarono eterni, poi, raccolto tutto il coraggio che aveva in corpo, il quale nei corso di quei giorni a Magnolia stava categoricamente aumentando, tentò di dire

<<io->> ma l'aprirsi improvviso della porta smorzò su due piedi la sua intenzione.

<<cazzo ragazzi voi non potete capire, questa è psicopatica>> esclamò Lucas, felice, facendo capolino nel salone.

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