Chapter II: our family is waiting for us

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-Ha un sorriso che mi è familiare
Mi ricorda memorie d'infanzia
Dove tutto
Era puro e splendente come il cielo azzurro
Ogni tanto quando vedo il suo viso
Lei riesce a portarmi in quel posto speciale
E se lo fissassi troppo a lungo,probabilmente scoppierei a piangere-

Storyteller's point of view

Anna e Lucas stettero svegli tutta la notte per leggere quel libro.

Man mano che quelle pagine scorrevano, man mano che leggevano quelle parole, man mano che venivano a conoscenza di tutta quella storia, qualcosa dentro di loro prese forma.

Anna non fiatava mentre leggeva, e nemmeno Lucas. Avevano entrambi il cuore che batteva piano, molto piano, come se avesse paura di far rumore. Il loro respiro non era quasi udibile, si sentiva solo lo sfogliare delle pagine.

Lucas aveva una mano appoggiata sulla coscia di Anna, e la tenne lì ferma, stringendola di tanto in tanto.

Sentivano, leggendo i caratteri e gli aspetti dei personaggi principali, come se, in qualche modo, fossero strettamente connessi a loro.

E l'avevano capito, avevano capito che Natsu e Lucy avevano qualcosa a che fare con loro. Erano semplicemente i loro genitori, Anna e Lucas l'avevano capito solo guardando quella foto.

Gli occhi di Natsu erano come i loro, solo un po' più chiari, i capelli di Lucy erano dello stesso identico colore loro, Anna capì anche da chi avesse preso la corporatura, e Lucas capì molto sul suo carattere irascibile e avventato.

Capirono tante di quelle cose, che li venne perfino il mal di testa.

Erano spaventati, ma, allo stesso tempo, estasiati da quello che stavano venendo a sapere. Era una realtà totalmente diversa da quella di Anna e Lucas, quella dei loro genitori era una vita vissuta come se ogni giorno fosse l'ultimo.

Loro non comprendevano, avevano sempre vissuto in una campana di vetro, trattati come oggetti. Ma se ne erano accorti, che quella campana si stava rompendo.

Finirono di leggere quel libro alle 4 di notte, con il cuore in gola e la saliva azzerata.

<<mamma e papà vi vorranno bene per sempre...>> concluse Anna, singhiozzando e chiudendo lentamente il libro.

Lucas respirò profondamente, chiudendo gli occhi e stringendo a se Anna, mentre lei si lasciava andare in un pianto disperato, stringendo la maglietta del fratello fra le dita.

Piangeva di gioia, perché finalmente sapeva di avere dei veri genitori, una vera casa, un posto a cui apparteneva. Sapeva finalmente chi era, si sentiva completa, si sentiva viva!

Capì il senso del rigetto  che provava per quel posto, per quella famiglia, per quella vita. Per tutto quello che Coraline e Jack avevano riservato per loro, capiva che lei e Lucas non potevano restare lì, loro non appartenevano a quel posto!

Capì il senso del suo sogno, e capì anche che voleva maledettamente ritornare da mamma e papà. Capì perché amava così tanto osservare le persone, lei cercava solamente di ricordare la sua mamma e il suo papà, di cercare qualche particolare che la riconducesse a loro. Capiva che lei voleva solo costruirsi dei ricordi solidi!

Capì del perché non avessero mai sentito il loro cognome, dato che solo con una vera e propria adozione i bambini acquisivano il cognome della famiglia adottiva, mentre loro erano solo stati dati in affidamento. Loro non erano ne i figli biologici ne quelli adottivi di Jack e Coraline.

E dati in affidamento significava anche che potevano tornare dalla loro mamma e dal loro papà, non erano costretti a vivere con Jack e Coraline. Non erano costretti a vivere con quei due esseri spregevoli, non erano costretti. Avrebbero ritrovato Natsu e Lucy e li avrebbero convinti ad interrompere l'affidamento.

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