Chapter XXI: let go

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-Se vuoi amore, dovrai andare attraverso il dolore
Se vuoi amore, dovrai imparare a cambiare
Se vuoi fiducia, dovrai imparare a dare qualcosa in cambio-

Storyteller's point of view

Lucas fece rimbalzare un paio di volte la palla ai suoi piedi, mentre il sole caldo riscaldava la pelle nuda delle sue spalle. Il venticello gli scompigliava i capelli in modo delicato, mentre i suoi occhi, di un verde brillante grazie alla mattinata limpida, erano fissi su un qualcosa di completamente indefinito davanti a sé. La sua mano continuava a palleggiare senza motivo, con movimenti automatici quasi come se fosse un robot, cercando, forse, di scacciare quella sensazione di vuoto che in quel momento stava provando.

Aveva lo stomaco chiuso ed un senso di angoscia che non aveva mai provato prima. Si era preparato psicologicamente a quel momento per mesi, ma quando il fatidico giorno era arrivato, tutto ciò che aveva creduto di aver costruito era crollato come un castello di sabbia.

Capiva benissimo le scelte di Nicolas, sapeva che se avesse potuto avrebbe rifiutato e si sarebbe tirato indietro pur di stare con loro, ma il fatto che non avesse potuto farlo lo rendeva felice, perché nonostante tutto, quei maledetti due mesi o più, sarebbero stati importanti per il suo futuro. Sapeva che Nico durante quei mesi avrebbe trovato la strada per la sua carriera, e, per questo, sebbene capisse alla perfezione il dolore di dover lasciare tutto e partire, era stramaledettamente felice per lui e sapeva che sarebbe andato tutto bene.

La cosa che più lo preoccupava però era sua sorella. Questa era una cosa che lo logorava dall'interno fin dalla prima volta in cui Nicolas aveva confessato. Aveva paura di rivederla cadere nell'oblio in cui, per anni, senza il suo ragazzo, era stata. Aveva paura di rivederla tremare per ogni cosa ed aver paura di parlare con la gente. Aveva tanta paura, tanta.

Aveva pensato miliardi di volte di dirglielo, di confessare il segreto del suo migliore amico. Ma non era da Lucas fare una cosa del genere, non era giusto, perché non era lui quello che glielo doveva dire. Potrà anche essere sembrato un infame, ma era la cosa più giusta da fare.

Come se fosse uno scherzo del destino, i suoi pensieri vennero improvvisamente interrotti dalla comparsa di una figura minuta a bordo campo, che il biondo notò con la coda dell'occhio.

Lucas schiuse le labbra e smise di palleggiare, lasciando rotolare via la sua palla, mentre il suo sguardo si posava su Anna, che, con gli occhi gonfi di pianto, le guance segnate dalle lacrime, i pugni chiusi lungo ai fianchi, i denti stretti ed uno sguardo che mai le era appartenuto, stava marciando minacciosamente verso di lui.

Lucas, sorpreso, capendo al volo la situazione, provò a parlarle, ma Anna gli urlò contro, zittendolo immediatamente.

<<GRANDISSIMO BASTARDO! TU LO SAPEVI!? PERCHE' NON ME L'HAI DETTO?!>> urlò, iniziando a tirargli pugni sul petto, in preda ad un attacco isterico.

Lacrime di frustrazione le scesero nuovamente come fiumi lungo il viso, mentre suo fratello, ripresosi dallo shock, provò a calmarla.

<<Calma!>> esclamò, mostrando i palmi ed indietreggiando di poco, per evitare i suoi colpi.

<<CALMARMI?! TI RENDI CONTO CHE IL MIO RAGAZZO SE NE E' ANDATO SENZA DIRMI UN CAZZO?! E ORA VENGO A SCOPRIRE CHE MIO FRATELLO LO SAPEVA?!>> urlò, ricominciando ad aggredirlo in preda alla rabbia.

Lucas chiuse gli occhi, lasciando che la bionda lo colpisse ancora, e ancora.

<<TI SEMBRA GIUSTO?! SAI COME CAZZO MI SENTO ORA?! SE NE E' ANDATO VIA, LUCAS...E' ANDATO VIA SENZA DIRMI NIENTE, SENZA SALUTARMI E CHISSA' QUANDO POTRO' RIVEDERLO!>>  Anna si prese una pausa per cercare di calmare quel dolore al cuore che tanto la stava facendo morire dentro e cercò anche di smetterla di singhiozzare così potentemente, senza però riuscirci.

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