Libri che non mi sono piaciuti

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Come la settimana scorsa ho elencato i libri che ho più apprezzato in assoluto, ho deciso di stilare la classifica opposta, ovvero i libri che mi sono piaciuti di meno, sempre in base alla mia opinione personale.

1- Cuore di Edmondo de Amicis (1886)
Quando ero piccola mi piaceva, ma avendolo riletto da più grande ci ho trovato molto paternalismo.

2- Il segreto della casa sul cortile di Lia Levi (2009)
La storia puó essere interessante per qualcuno, ma personalmente la seconda guerra mondiale e le discriminazioni razziali non mi prendono troppo.

3- Il Principe di Niccolò Macchiavelli (1532)
Letto per la scuola, ho fatto una grande fatica a finirlo per l'italiano del 1500 e il linguaggio molto alto. Peró, parte l'indubbia difficoltá della lettura, vengono espresse riflessioni tuttora attuali sulla politica.

4- Due di Irène Némirovsky (1939 in Francia, 2010 in Italia)
Posso dirlo? Le protagoniste mi son sembrate delle tr**e e i protagonisti i loro put****eri.
Dovrebbe essere una riflessione di come sono cambiati i costumi dopo la prima guerra mondiale, ma l'ignoranza e l'infantilità mi non mi hanno permesso di andare oltre la metà delle pagine.

5- Gente di Dublino di James Joyce (1914 in Irlanda, 1933 in Italia)
Non ho trovato interessante leggere un libro di racconti senza trama, anche se so che era proprio questo l'intento dell'autore.
Esatto: lo scopo dei racconti é quello di non raccontare niente.

6- Fahrenheit 451 di Ray Bradbury (1956)
Il protagonista sembra volersi rovinare con le proprie mani e quando ci riesce non riusciamo a dispiacerci.

7- Hunger Games di Suzanne Collins (2008- 2012)
Mi dispiace, ma ricordo che é il mio gusto personale. Forse perché tratta di situazioni troppo lontane da me (per fortuna), ma non sono riuscita a connettermi con Katniss o con nessun altro personaggio.

8- Acciaio di Silvia Avallone (2010)
Dalle prime pagine mi ha presa, ma presto ho dovuto riflettere se si trattava di un tentato young adult con critiche sociali per attualizzarlo o se era scritto per un pubblico adulto, e in quel caso sarebbe stato troppo  "teen-centred".

9- Elogio alla bruttezza di Loredana Frescura (2006)
L'ho letto quando ero più piccola, forse troppo piccola, ma mi é subito sembrato un Moccia al femminile. Dubito che anche le ragazze piú insicure si riescano ad identificare con la protagonista: troppo irreale. Vorremmo tutte avere la fortuna sfacciata di Marcella, ma per essere buona devo essere crudele: a ben poche di noi comparirà davanti il più popolare della scuola che ci dichiarerà il suo amore per noi.

10- Giro di vite di Henry James (1898)
Dovrebbe fare paura, ma crea solo confusione nella testa del lettore. Mentre leggi ti chiedi perché, cosa, chi e come, ma il finale aperto lascia una (troppo) libera interpretazione.
Ma per essere breve riesce a catturare l'attenzione.

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