Capitolo 21

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Decisi di uscire un pò fuori,non avevo intenzione di rimanere a lungo con le mani in mano.

Saltellai giù dal letto e spalancai le ante del mio armadio,analizzando ogni capo riposto,e in mente mi tornò il pomeriggio in cui Niall mi aveva aiutata a disfare i bagagli dopo il mio arrivo.
*FLASHBACK*

-Sei molto gentile ad aiutarmi- dissi a Niall,mentre estraeva le mie t-shirt dal borsone.

Sorrise dolcemente.

-È un piacere- rispose.

Ricambiai il sorriso,e lo aiutai con il borsone che aveva in mano,carico di oggetti.

-Ti ricordi di me?- chiese timido,dopo un pò.

Ci pensai un attimo,guardandolo fisso nei suoi occhi azzurri.
*FINE FLASHBACK*

All'improvviso,come un rapido flash,nella mia testa tornarono a galla i lunghi pomeriggi passati con Niall,sul pratino verde di casa mia,quando giocavamo con le costruzioni.

Ricordavo pure i nostri "nascondino" interminabili,le risate,le cadute,le corse e i suoi occhi blu che brillavano di  luce propria quando mi trovava nascosta nella solita casetta sull'albero,che avevamo costruito con l'aiuto dei nostri rispettivi padri,su un albero lungo e robusto,vicino all'alberello più sottile dove si era arrampicato,ahimè,Harry per salire in camera mia.
La mia infanzia era Niall.
Il mio passato.
Magari poteva essere anche il mio futuro,se la nostra amicizia sarebbe durata,trovando equilibrio e stabilità.

Tornai con la testa al presente e mi cambiai di nuovo,presi dei jeans,una felpa nera e delle scarpe di una marca a caso,mi vestii velocemente e raccolsi i capelli in una coda alta di cavallo.

Recuperai la giacca blu dall'attaccapanni del piano di sotto e uscii.

L'aria umida mi investì in pieno viso,così infilai le mani in tasca e a testa bassa presi a camminarare.

Raggiunsi la strada,camminavo sul bordo,schiacciata contro la ringhiera di metallo che "conteneva" la vegetazione.

Per smettere di pensare controllavo cose inutili,come il colore delle poche auto che sfrecciavano sulla strada grigia.

Arrivai nel centro abitato di Forks,se così si poteva definire.

Guardavo qua e la le vetrine colorate e sbrilluccicose dei negozietti,alzando la testa di tanto in tanto per non sembrare uno zombie vagante alle poche persone che camminavano.

Alzavo la testa,mi guardavo intorno,mi asciugavo le gocce della pioggia che avevo sul viso e tornavo a fissare le mie scarpe sul cemento.

Mi mancava un ultimo pezzo sulla strada fangosa e poi avrei fatto dietrofront.

Proprio sull'ultimo tratto di strada,forse un piede messo male,forse anche il fango scivoloso,barcollai,persi l'equilibrio e scivolai a terra con un tonfo.

-Merda- imprecai,rialzandomi dal fango.

Cercai di ripulire le scarpe e il bordo sporco dei pantaloni,sedendomi sull'asfalto.

Tentai poi di alzarmi,ma un dolore forte scosse la mia caviglia e caddi nuovamente a terra.

-Merda!- rimprecai,massaggiandomi il punto dolorante.

Arrotolai i jeans sporchi fino al ginocchio,mentre aspettavo che il dolore alla caviglia diminuisse.

Probabilmente era solo una storta,ma faceva parecchio male.

Goffamente tentai di rialzarmi,ma ricaddi a terra.

Mi arresi a restare ferma.

Ad un tratto il vicino e forte rombo del motore di un'auto mi fece voltare.

Mi trovai a pochi centimetri un'auto che mi era familiare,e che poteva appartenere a una sola persona.

Non poteva avermi seguita.

Tornai con lo sguardo alla caviglia,facendo finta di non essermi accorta di nulla.

Sentii il rumore di una portiera che sbatteva e poi dei passi vicini sull'asfalto.

Rimasi voltata,fino a quando la sua voce rauca non si fece troppo vicina.

-Non ci riesci a non cacciarti nei guai,eh?- chiese retorico.

Era appoggiato al cofano della sua macchina con le braccia incrociate e un sorrisetto sfacciato dipinto sul bel volto.

Lo guardai in cagnesco.

-Forza,andiamo a casa- mi disse,afferrandomi con forza per un braccio e cercando di alzarmi.

-Non ci riesco Harry,ho preso una storta,altrimenti non sarei a terra immobile- gli dissi,cercando di mantenere la calma.

Non disse nulla,si chinò verso di me e mi prese in braccio,stringendomi al suo petto tatuato con le braccia muscolose.

Con una mano mi teneva stretta,con l'altra aprì la portiera.

Mi depositò sul sedile e si allungò per mettermi la cintura di sicurezza.

Lo lasciai fare e mi stesi sul sedile,stanca.

Rimase qualche secondo immobile in piedi,a fissarmi,con un'espressione dolce.

Appena si accorse che lo stavo guardando si ricompose e  mi chiuse la portiera,andando a sedersi al suo posto di guida.

Sospirai e chiusi gli occhi.
Ancora una volta,Harry ti ha salvata,ancora una volta è venuto in tuo soccorso,e adesso sei di nuovo con lui,nella sua auto.

Harry entrò nell'auto ma rimase fermo.

Calò un silenzio religioso,che spezzò lui ad un tratto con delle parole che mi fecero spalancare gli occhi e fermare il cuore.
-Baciami Abby,fallo adesso- ansimò,avvicinandosi pericolosamente alle mie labbra e inchiodandomi con i suoi brillanti e ardenti occhi verdi.

Spazio autrice:
Ciao a tutte,eccomi di nuovo:)
Che ne dite di questo capitolo?
A me piace,ci ho messo parecchio per scriverlo,ma il parere che conta è il vostro,quindi,come sempre,vi chiedo di dirmi cosa ne pensate.
Se commentate,PROMETTO che vado a leggere la vostra storia e a recensirla,quindi facciamo un bello scambio di commenti sinceri.
(Per info guardate sul mio account)
Ma veniamo al capito,mhm.
Abby ricorda i momenti passati con Niall,ma ecco che Harry ripiomba e viene in suo soccorso,aw.
Ci stiamo avventurando nel bello della storia.
Se ci sono almeno due commenti,positivi o non,aggiorno prima,aggiornerei anche adesso,ma voglio vedere se vi piace sul serio questa ff.
Ah,quasi certamente ci sarà un sequel di questa storia,una seconda parte,un continuo.
COMMENTATE E VOTATE IN TANTI,DAI.
Ringrazio di cuore come sempre tutti quelli che leggono,votano e commentano,che mi hanno seguita e  che hanno aggiunto la storia alle loro liste di lettura,grazie infinite.
Vi adoro,alla prossima,conto su di voi.
Twitter: @scegliminiall




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