Tears

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*N.B Per favore, leggete le note a fine capitolo. Ho bisogno di una vostra opinione.*

Astrid stava correndo da chissà quanto tempo, sentiva le gambe cedere e le mancava il respiro.
Si fermò cercando di riprendere fiato ma quando lo fece, un pick-up le sfrecciò davanti tagliandole la strada.

La ragazza sentì il cuore in gola, non aveva idea di dove fosse finita e perché la vettura si fosse fermata proprio davanti a lei.
Ad un certo punto,il proprietario dell'auto si affacciò dal finestrino.

"Dio mio Astrid, cosa diavolo ti è successo? "

Era Steve.

La bionda tirò un sospiro di sollievo, le sembrò assurdo come quel ragazzo riuscisse a comparire in ogni suo momento di difficoltà.

La fece salire in auto e la guardò allarmato.

"Astrid dannazione, vuoi spiegarmi cosa ti è successo??" domandò lui di nuovo, questa volta alzando la voce.

La bionda cercò di raccogliere le forze per parlare, mentre asciugava le lacrime dal suo volto arrossato.

"N-nulla, non ti preoccupare... "

Non aveva voglia di mettere Steve al corrente di tutti i suoi problemi.

"Come niente? Guardati, sei sconvolta! "

"Come hai fatto a trovarmi? " chiese lei cercando di sviare il discorso.

"Ti ho vista correre come una forsennata per la strada! Quando ho capito che eri tu, ti ho seguita. Mi hai fatto davvero spaventare... "

"Mi dispiace... " disse lei quasi in un sussurro.

"Ti prego dimmi perché sei ridotta così! Qualcuno ti ha fatto del male? "

Si, qualcuno le aveva fatto del male. Era stata ferita, pugnalata alle spalle dal ragazzo che amava, nonché suo migliore amico. Astrid però non diede voce ai suoi pensieri.

"No Steve, nessuno mi ha fatto del male ma ti prego... Non ho voglia di parlarne in questo momento" fece la bionda mentre la sua voce veniva nuovamente rotta dal pianto.
Si coprì il viso con le mani, accasciandosi sul sedile mentre il suo corpo veniva scosso dai singhiozzi.

Steve si avvicinò a lei cingendole le spalle con il braccio. Scostò una ciocca di capelli dalle sue orecchie e le sussurrò: "sta tranquilla ora, qualsiasi cosa sia capitata adesso ci sono qui io!"

In risposta Astrid si aggrappò stretta al suo maglione e poggiò la fronte sul suo petto, continuando a piangere.

Dopo qualche minuto la ragazza riuscì a far cessare le lacrime, mentre il suo cellulare continuava a squillare  ininterrottamente.
Lo prese, senza neanche guardare il display per sapere chi fosse e lo spense. Non aveva voglia di sentire nessuno.

"Vuoi che ti riaccompagni a casa? " le domandò Steve.

"NO!! " urlò la ragazza.

In quel momento non aveva le forze di andare lì e affrontare Iris, Finn e il terzo grado che sicuramente le avrebbe fatto sua zia.

"Astrid, sono le nove di sera passate, non posso di certo lasciarti in giro da sola! "

"Non preoccuparti,se hai da fare và pure, io me la caverò... Ma ti scongiuro, non voglio tornare a casa"

"Facciamo così, adesso ti porto a fare un giro e quando ti sarai calmata decideremo sul da farsi" disse lui in tono comprensivo.

La ragazza si limitò ad annuire e per tutta la durata del giro non fece altro che guardare in silenzio, fuori dal finestrino.

Finn Wolfhard|| Dusk till dawnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora