Baci e bugie

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Quella mattina Astrid non sentì la sveglia, sua Zia era uscita molto presto a causa di una riunione di lavoro e senza di lei che andasse a buttarla giù dal letto come ogni santo giorno, la ragazza fece ancora più tardi del solito.

Si precipitò fuori casa per prendere l'autobus che l'avrebbe portata a scuola, ma lo vide sfrecciarle davanti proprio mentre correva cercando di raggiungere la fermata.

"Perfetto, ora mi toccherà aspettare mezz'ora prima che ne passi un altro." pensò lei sbuffando.

Fortunatamente quel giorno l'aria era frizzante, non faceva molto freddo nonostante l'inverno fosse ormai alle porte. C'era un bel sole che illuminava le foglie degli alberi, donandogli un colorito rossastro ancora più accesso.

La bionda si sedette sulla panchina della fermata e collegò le cuffiette al cellulare. Se proprio doveva attendere tutto quel tempo da sola, tanto valeva farlo ascoltando della buona musica.

Mise la riproduzione casuale e partì il brano: "never be the same" di Camila Cabello.

Astrid non ci aveva mai fatto molto caso prima, ma in quel momento le sembrò che le parole di quella canzone rispecchiassero a pieno i suoi sentimenti.

"Qualcosa dev'essere andata storta nel mio cervello
ho la tua chimica tutta nelle mie vene

Proprio come nicotina,eroina,morfina mi mandi su di giri, mi tocchi
improvvisamente sono tossica e tu sei tutto ciò di cui ho bisogno.

ho un debole per il modo in cui ti muovi tesoro
e potrei provare a scappare ma sarebbe inutile
è colpa tua
solo un colpo, saprai che non sarò più la stessa.

Sgattaiolando per Los Angeles quando le luci sono basse
ancora un tuo tocco e potrei andare in overdose. "

Era esattamente ciò che lei provava, in quei giorni aveva pensato spesso a quanto le mancassero i baci di Finn, era come se per lei fossero diventati una droga, un pensiero fisso e si chiedeva sempre se anche lui in fondo provasse le stesse cose.

Neanche a farlo apposta Astrid vide la sagoma alta e slanciata del moro avvicinarsi.

"E tu come mai sei qui? " chiese lei stupita.
"Buongiorno ritardataria! Oggi da noi si entra a seconda ora, immagino che tu invece abbia perso l'autobus! " rispose lui prendendola in giro.

"Ehy guarda che la sveglia non è suonata, non è mica colpa mia! " fece lei fingendosi offesa.
"Si come no... " rise il ragazzo per poi continuare:
"Quindi ora dovremmo aspettare che passi un altro autobus, oppure... " disse lasciando la frase in sospeso, come se aspettasse che la bionda traesse le sue conclusioni da sola.

"Oppure cosa? " domandò lei confusa.
"Oppure potremmo andare al nuovo skate park che hanno inaugurato qui in città! " concluse lui come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

"Mi stai chiedendo di marinare la scuola Finn? " quasi urlò Astrid incredula.
"Beh per una volta cosa ci sarebbe di male? " rispose lui con un sorrisetto.

Astrid ci pensò sù, quel giorno avrebbe avuto lezione di matematica e date le sue innumerevoli insufficienze in quella materia, saltarla non le avrebbe di certo giovato.

"Non lo so Finn, zia mi ucciderebbe se venisse a saperlo... "
"Oh andiamo, neanche i miei farebbero i salti di gioia ma come potrebbero mai scoprirlo? "

La ragazza continuava ad essere titubante all'idea di marinare la scuola ma alla fine decise di accettare la proposta del corvino. Andare allo skate park insieme a lui era una prospettiva troppo allettante per rinunciarci a causa di una noiosa lezione di matematica, così i due si avviarono verso la metro intenti a raggiungere la loro destinazione.

Finn Wolfhard|| Dusk till dawnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora