<Mikasa> mi richiamò Jean, il mio compagno di banco.
<cosa vuoi?> chiesi un po' distaccata.
<io volevo chiederti, se per la festa di fine anno vorresti, ehm... sì certo, ecco....>
<deciditi!> esclamai.
<vorresti venire al ballo con me...?> mormorò imbarazzato. Aveva tutte le guance rosso fuoco.
<mancano ancora due mesi> dissi con tono neutrale.
<avanti! Perchè con me sei così cattiva?> esclamò battendo le mani sul banco.
<fammici pensare... forse perché tratti Eren come uno straccio?> dissi semplicemente, voltandomi verso la prof.
<avanti...>
<in realtà sto aspettando l'invito di Eren> dissi guardando fuori dalla finestra.
Jean poteva essere bello quanto voleva, ma era davvero molto maleducato con la mi cotta.
<sempre a parlare di Eren! Eren qua! Eren la!> urlò alzandosi dalla sedia abbastanza infuriato.
<Jean! Siediti immediatamente!> esclamò il professore di arte.
Borbottò cose tipo 'Eren qua. Eren la' 'perchè non viene al ballo con me?'
<ma lo sai che è gay vero?>
cosa?
Mi crollò il mondo addosso.
<si, certo, gay...> sussurrai ridendo.
impossibile.
Come poteva pensare cose del genere?
<sta con Marco, il mio migliore amico>
<jean> lo chiamai senza girarmi.
<mh?> grugnì annoiato.
<se vuoi venire al ballo con me non devi inventarti certe cose. Si vedrà>
Alzò la testa e sorrise, tanto che fece sorridere anche me.
<girati e smettila di ridere> dissi ridendo, girandomi dall'altra parte.
<ma lui è davvero gay> sussurrò.
No, non è vero.<Mikasa, dobbiamo andare a casa!> esclamò Eren prendendomi la mano e trascinandomi per la strada.
Al suo tocco, le mie guance si tinsero di un lieve rossore.
<puoi anche non tenermi così> mormorai imbarazzata.
potevi stare zitta eh...
Slacciò le nostre mani e si mise il cappuccio.
<ok> mormorò tirando fuori il suo cellulare.~~~~~~~~~~~~~~~~~~
<ancora qui i mocciosi?> sentii Levi sussurrare a Petra.
<a quanto pare> gracchiò ridacchiando.
<Levi. Petra. Comandante!> salutai tutti.
<Mikasa! Che piacere rivederti!>
<anche per me Petra!> la salutai con un abbraccio.Il comandante stava bevendo una bottiglia di vino italiano, come al suo solito.
<comandante! Lo sa che non dovrebbe bere così tanto all'età che si ritrova!> lo rimproverai prendendogli di mano la bottiglia.
Ne versai un goccio in un bicchierino.
Lo portai alla bocca e lo gustai.
<le devo dire la verità, Pixis. Ha davvero buon gusto> mormorai annusando il liquido.
<grazie> sorrise e mi porse la mano.
<ti ricordi che un giorno mi chiedesti di aiutarti con il movimento tridimensionale? Beh, allora eri piccola. Ora se vuoi, posso darti una mano>
Sorrisi e afferrai la mano raggrinzita dalla vecchiaia, ma che emanava tanta sicurezza. Annuii e mi sedetti sul divanetto.
<Levi. Vieni ad aiutarla a mettere l'attrezzatura> ordinò il vecchietto al ragazzo.
<che?> quasi mi strozzai alzandomi di scatto.
<si> rispose Levi al superiore con tono glaciale venendomi incontro.Mi porse l'attrezzatura di ricambio di Petra che guarda caso aveva la mia stessa taglia.
<spero ti stia> disse la ragazza.
<in realtà mi sta stretto sulle tette> non avevo intenzione di offenderla. Ma a quanto pare...
<scusa se non ho una quinta abbondante come la tua!><mikasa. Vieni> mi ordinò con lo stesso tono di sempre. Feci come mi disse.
Mi prese per i fianchi e mi mise su una specie di altalena, dove si agganciavano le corde, e bisognava cercare di stare in equilibrio.
<devi mettere forza nelle gambe. Forte, forte! Più forza Mikasa!> urló il comandante Pixis, per incoraggiarmi.
provai, ma mi girai a testa in giù.stupida.
<potrei riprovare?> chiesi facendomi aiutare da Levi.
<si> mi rimise in piedi, ma caddi di nuovo.
<ok mi sono stancato. Levi! Aiutala! Ti ho fatto venire per questo!> lo rimproveró il vecchio.
Sbuffò e mi riprese dai fianchi.
<ti tengo ferma. Cerca di rimanere in piedi > disse vicino al mio viso.Che strana sensazione...
Vorrei picchiarlo, ma anche lasciarlo fare.
Dopo che Levi mi aiutò, riuscii a rimanere in piedi anche senza che mi tenesse stretta.
<Levi!> lo chiamai, quando scesi da quell'affare.
<mh> si girò e mi guardò fissa negli occhi.
<grazie per quello che hai fatto oggi. Io->
<era un ordine> disse lasciandomi da sola, come una cretina.una cretina...
~~~
Era ormai sera. Eren era tornato a casa al tramonto.
Quindi sarei dovuta andare a piedi.Come al solito, la cretina a cui tutti mettono i piedi in testa ero io.

STAI LEGGENDO
Il nostro piccolo noi
FanfictionMikasa , ragazza da sempre sfortunata, un giorno incontrerà un ragazzo , che con i suoi occhi di ghiaccio, le cambierà la vita . !!attenzione!! Scene di violenza e di sesso . Se non vi piace , non leggetela . Scene moooolto spinte!! Storia breve...