Biiip- Biip- Biip
Ma che...
Mi alzo infastidita da quel rumore odioso. Guardo il comodino. La sveglia.
Ripercorro mentalmente gli avvenimenti della sera prima.
Dopo l'ennesimo flashback sono corsa in camera, mi sono distesa sul letto e devo essermi addormentata senza accorgermene.Sono spariti.
Il pensiero mi colpisce con una fitta allo stomaco. Speravo fosse stato solo un brutto sogno, eppure è proprio così.La cosa mi fa ancora paura se ci penso, ma cerco di accantonarla nella mente per pensare lucidamente a oggi: il primo giorno di scuola.
Provo un misto di sentimenti.
Tristezza per la fine dell'estate e l'inizio della solita noiosa routine, rassegnazione al dover ricominciare a studiare tanto ogni giorno, ma allo stesso tempo felicità perché rivedrò i miei amici e... basta.
Okay, forse i contro sono più dei pro, realizzo.Dopo essermi lavata il viso con acqua gelida per svegliarmi, scendo al piano di sotto e vado in cucina.
Mia madre sta appoggiando sul grande tavolo le tazzone blu piene di caffè per lei, caffellatte per me e latte caldo per mia sorella Elly.
"Buongiorno, stai meglio? Ieri sera ero venuta sù a chiamarti perché era pronta la cena, ma stavi già dormendo." Mi chiede mia madre.
"Si, ero solamente molto stanca."
"Oggi è il primo giorno di scuolaaaa!" canticchia mia sorella mentre entra in cucina saltellando.
"Si, si, Elly non ricordarmelo." Alzo lo sguardo al cielo.Dopo aver fatto colazione salgo in camera. Questo è il momento cruciale.
Dall'anno scorso ho cominciato a prestare più attenzione alla cura del mio aspetto e, mentre a inizio superiori non mi truccavo per niente e andavo in giro con felpone enormi e pantaloni della tuta, ora le cose sono cambiate.
Non mi trucco mai troppo, solo il minimo per mettere in risalto alcuni punti del mio viso, e per quanto riguarda il vestiario, indosso indumenti che siamo belli e comodi allo stesso tempo.Apro la finestra. Fuori c'è il sole ma anche il venticello tipico di Boston in questo periodo dell'anno che mi scompiglia i lunghi capelli sciolti.
Prendo dall'armadio un paio di jeans stretti e una maglia a maniche lunghe morbida grigia.
Come accessori tengo quelli che non tolgo mai, degli anellini piccoli dorati come orecchini e una una collana corta con il filo nero e un piccolo delfino d'oro che pende da esso.
Vado in bagno con il mio beauty. Dopo essermi lavata i denti, spalmo la crema idratante, metto un filo di mascara per mettere in risalto gli occhi leggermente a mandorla e un po' di correttore in alcuni punti.
Pettino velocemente i lunghi capelli e li lascio ricadere sciolti sulle spalle.Dopo aver infilato le mie Dr Martens basse di fiducia e aver indossato il trench color caffellatte mi metto lo zaino azzurro in spalla ed esco di casa.
La mia scuola è collocata dall'altra parte della città, perciò per andarci devo prendere il treno.
In stazione incontro alcuni amici con cui solitamente mi siedo, ma stamattina, dopo averli salutati e aver chiacchierato un po', mi siedo da sola. Preferisco starmene un po' per conto mio.
Infilo le cuffiette e comincio ad ascoltare "Find Me", dei Kings Of Leon, una delle mie band preferite dopo i Bmth.Guardo il cellulare: c'è un messaggio di Daisy, la mia migliore amica, che dice "Hey, non vedo l'ora di vederti Ariel! Ti aspetto all'entrata (:".
Mi chiama Ariel perché dice sempre che il mio carattere libero e curioso le ricorda quello della famosa sirenetta Disney, Ariel.
Mi risparmio tutti i discorsi su quanto lei ci sia sempre stata per me e io per lei, perché ci sarebbe davvero tanto da dire.
È una persona speciale, uno di quegli amici che, nonostante tutto, non se ne andranno mai, e che ti vogliono bene davvero.
Ho sempre avuto pochi amici ma veri, e questo era (ed è) tutto ciò di cui avessi (e ho) bisogno."Nemmeno io, a tra poco D! (:", le rispondo.
Dieci minuti dopo viene annunciata la mia fermata, e quindici dopo arrivo davanti alla mia scuola: una grande struttura grigia con tante finestre e delle bandiere, una americana, una inglese ed una europea, che sventolano all'aria dall'ultimo piano.
La scritta "J. Burke High School" è esposta sopra l'ingresso principale della scuola.Centinaia di studenti camminano per il cortile andando a salutare gli amici, ed è difficile riconoscere Daisy in mezzo a questa confusione, fino a che non la vedo mentre è intenta a gesticolarmi.
Mentre vado da lei mi guardo intorno un momento.
Wow. Non ricordavo tutti questi studenti. Sarà perché ora sono tutti ammassati nello stesso punto.
Dato che non sto guardando avanti vado a sbattere contro... Tony!
Tony è un caro amico con cui condivido la grande passione per i fandom e per le serie tv in generale.
"Ehi, attenta, non vorrà mica che le cada la corona, regina Elena?" Il riferimento è alla protagonista di una delle nostre serie tv preferite, The Reign.
"Oh, mi è mancato anche lei nobile principe d'Inghilterra!"
Ci abbracciamo ridendo. In quel momento arriva Daisy.
"Ehi A, non ti si può proprio aspettare neanche un minuto che già ti perdi!"
Tony la abbraccia e quando ci mettiamo a parlare di come sia andata l'estate suona la campanella. Entriamo e ci salutiamo andando verso le rispettive classi.Quella di Letteratura mia e di Daisy è la 27B. Entriamo insieme a tutti i compagni, e dentro salutiamo e ci mettiamo a chiacchierare con tutti quelli che non vediamo da tutta l'estate.
Driiiiiiiiiiin
Ci sediamo. Occupo un banco in seconda fila, che è secondo me la postazione migliore. Daisy si siede nel banco a destra del mio. Mi fa l'occhiolino. Quel posto è perfetto per i nostri bigliettini e occhiatine.
Qualche minuto dopo entra la Sullivan, la professoressa di Letteratura più simpatica che ci sia.
Con il suo sorriso a trentadue denti, i capelli castani chiari acconciati in stile anni 80 e le tute sempre di un colore diverso, non può non stare simpatica a chiunque!"Buongiorno ragazzi!! Bentornati!"
La salutiamo tutti in coro sorridendo.
"Prima di parlare di come sono andate le vacanze e del programma di quest'anno vorrei presentarvi un nuovo compagno che si è traferito qui da poco." Guarda verso la porta "Entra pure caro."
Guardiamo tutti incuriositi l'alta figura che entra e cammina fino alla cattedra, per poi girarsi verso di noi.Non è possibile...
Quegli occhi verdi acqua... io li conoscevo... ma certo!
I capelli biondi cenere sono ora di lunghezza normale, pettinati in un ciuffo disordinato ma che gli donano così tanto...
Indossa un trench color beige simile al mio che lo fa sembrare uno Sherlock Holmes giovane e senza pippa in bocca...
Quello sguardo misterioso, sveglio...
Ero convinta che non lo avrei mai più visto."Ragazzi." "Vi presento il vostro nuovo compagno di classe di Letteratura, John Stanley."
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♡ ☾ I love you to the moon and back
AdventureQuanto può cambiare il tuo presente un semplice flashback? Lo svelerà Aria, una ragazza da scoprire, capitolo per capitolo, attraverso viaggi, scoperte e luoghi improbabili, e un amore che la farà vivere e ardere come non mai.