Uno sconosciuto

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<< Ci incontreremo di nuovo,
ma qualcuno ci avrà cambiato,
e non ci riconosceremo più. >>

Gira lo sguardo verso di me e comincia a guardarmi intensamente, con aria tremendamente dura, per tre lunghi secondi che mi sembrano passare a rallentatore, per poi staccare definitamente gli occhi.

È lui... non sarebbe possibile, ma ne sono sicura...
O è solo la mia immaginazione? Quel ragazzo... è Cole. Si. È lui.

"È lui. È lui." Continuo a ripetere nella mente, non sapendo se crederci o meno.

Sento su di me lo sguardo preoccupato di Daisy. Mi rendo conto di avere un'espressione terrorizzata, quindi faccio del mio meglio per far tornare normali i lineamenti del mio viso.
Comunque, non riesco a girarmi. Continuo a fissare il pavimento e poi Cole, il pavimento e poi Cole. Lui nel frattempo si è seduto, e non mi guarda. Sembra lo faccia apposta.
Ma mi ha riconosciuta. Ne sono sicura.

Quindi è tornato... ma perché?
Ma soprattutto, dove era stato?
Passo la lezione con mille domande che mi frullano nella mente, e quando suona la campanella lo seguo mentre sta uscendo dalla classe di fretta. Sta scappando?

Lo raggiungo e gli appoggio la mano sulla spalla per chiamarlo.
Solo in quel momento sento il suo profumo. Leggero, dolce, afrodisiaco. Questo è l'aggettivo migliore. E lo conosco questo profumo... mi è capitato di spruzzarmene un po' sul polso in profumeria, anche se è da uomo. È il Cool Water, di Davidoff.
È il profumo perfetto per lui, penso.

"Posso aiutarti?"
Si gira di scatto, e quando mi vede assume la stessa l'espressione dura che aveva in classe.
"John Stanley? Davvero? Un soprannome più creativo no?" Dico ironicamente.
Rimane impassibile.
"Scusa, ci conosciamo?"
"Cole, stai bene? Siete spariti... io... l'ho ricordato solo ieri, in un flashback... poi sono andata nel campo di girasoli... te lo ricordi vero?... e... ora sei tornato, sei... sei davvero tornato..."
Senza pensarci due volte mi sporgo verso di lui per abbracciarlo, in preda ad una gioia improvvisa per l'averlo ritrovato, ma lui si scosta all'ultimo.
"Di cosa stai parlando? Sei pazza? Non ti ho mai visto in vita mia..." dice seccato.
"Cosa... perché fingi? Lo so che sei tu Cole, ti... ti riconoscerei ovunque."
Mi guarda esitando per un momento, ma poi distogliendo lo sguardo dice: "Non ci conosciamo, e nemmeno voglio conoscerti, tu sei pazza...", e se ne va quasi correndo.

Rimango così, ferma in mezzo al corridoio, mentre tutti gli studenti mi passano accanto, andando ognuno verso il proprio armadietto bianco.
Sto ferma immobile, non riuscendo a muovermi. Mi sento umiliata.
Non riesco pensare ad altro che al modo in cui mi ha trattato come... una pazza, e una sconosciuta.
Lui si è comportato come uno sconosciuto, pur sapendo di non esserlo.
Ma perché?
Il turbamento di non sapere la risposta a questo grande punto di domanda non mi lascia in pace, ma per fortuna in quel momento arriva Daisy.

♡ ☾ I love you to the moon and backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora