Capitolo 2

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L'aula di filosofia è quasi piena ma per fortuna intravedo un posto dietro dove sedermi.Filosofia è l'unico corso che frequento senza gli altri,rimanendo quindi sempre sola.Attraverso la classe prendendo posto,accorgendomi solo dopo della presenza di un ragazzo alla mia sinistra.
Mi rivolge uno sguardo e riconosco subito quegli occhi chiari inconfondibili.
Kyle.
Di nuovo.
Basta ci rinuncio,la vita ce l'ha con me.
Anche qui me lo devo ritrovare,è ovunque porca vacca.
«Ehy Davis, ci rincontriamo»eccolo che comincia,partiamo male.
«Prima cosa,non chiamarmi Davis.
Seconda cosa,lasciami in pace se non vuoi perdere l'uso della parola»sorrido in modo finto e torno alle mie cose.
«Siamo nervosette oggi eh Davis»
Ormai ci ho perso le speranze.
Una battaglia persa.
Decido di ignorarlo e non gli do più tanta attenzione,prestandone invece al professore che è appena entrato poggiando la borsa sulla grande cattedra.

Manca un movimento delle lancette sull'orologio bianco per far sì che la campanella suoni.
Il professore scrive gli ultimi appunti alla lavagna ma viene interrotto dal rumore squillante della campanella che ci autorizza a lasciare l'aula.
Infilo il quaderno e la penna nello zaino,faccio per alzarmi ma da brava idiota che sono inciampo in qualcosa e sono già pronta all'impatto con il suolo,ho gli occhi chiusi,e le mani sul viso.
Atterro,ma non mi sembra affatto il pavimento.
Schiudo una mano,apro l'occhio e di nuovo me lo ritrovo davanti.
Le sue braccia mi reggono la vita e riesco di nuovo a vedere i suoi occhi,ma stavolta da molto vicino .Una presa magnetica mi stringe tenendomi stretta e, i suoi occhi fissi nei miei mi fanno sentire quasi come sotto esame,come se stesse scrutando ogni piccola cellula del mio corpo,ogni mio segreto più nascosto nella mia mente.Non riesco a staccarmi e non perché la sua presa sia troppo forte ma perché mi sento quasi come immobilizzata,incapace di muovermi.Alla fine la presa si fa sempre più leggera fino a diventare assente,lasciandomi del tutto.
«Grazie»dico grattandomi la nuca imbarazzata,abbozzando un piccolo sorriso,ricevendo come risposta un piccolo sorriso sghembo per poi vederlo scomparire tra la folla.

L'ultima campanella finalmente suona,tutti ci alziamo e usciamo frettolosamente dalla porta in modo disordinato,per arrivare il prima possibile fuori da qui.
Brandon è già fuori che mi aspetta seduto sulla panchina con gli auricolari nelle orecchie e in mano tiene un quaderno dove scrive qualcosa.
«Ehi Bran»lo saluto sedendomi sulla panchina di fianco a lui poggiando la schiena sulla sul spalla.
Appena si accorge della mia presenza chiude il quaderno e si sfila una cuffia.
«Ehi Scar,com'è andata?»mi chiede mettendomi un braccio sulla spalla.
«Insomma, te?»
«Tutto normale»risponde«Ti va di mangiare qualcosa?»
«Ovvio,c'è da chiederlo?»dico in tono ovvio
«Oh no,ora ricordo che sei un pozzo senza fondo»mi dice ridendo.
Io lo guardo a bocca aperta e poi scoppio a ridere dandogli un bello schiaffo sul braccio,lui mi abbraccia scompigliandomi i capelli castani e posandomi un bacio su di essi.Ci alziamo per partire quando mi ricordo di una cosa.
«Bran ma gli altri?»
«Corso di matematica»mi dice con aria di finto dispiacere.
«Capisco»rispondo ridendo.

«Allora io prendo un toast e un succo d'arancia»dice Brandon al cameriere,che oltretutto è anche un gran figo,sembra quasi uscito da qualche film,muscoloso pieno di tatuaggi ,capelli scompigliati, biondo,occhi azzurri.
E poi dicono che uno si deve trattenere.
Il cameriere mi guarda e io per poco non mi sciolgo nel guardarlo.
Ad un certo punto sento solo un calcio che mi fa risvegliare dal mio stato di trance riportandomi alla realtà.
«Oh,si,ecco io,vorrei ordinare un hamburger con patatine fritte ed una coca cola grazie»
«Arrivano subito»il cameriere sexy mi fa un altro sorriso e appena se ne va sento solo Brandon ridere come non mai,io lo guardò quasi incuriosita ma poi capisco.
«Oh Scar,ti è rimasta ancora un po' di bava qui»si indica il lato destro della bocca con il dito continuando a ridere.
«Ma smettila idiota»gli rispondo lanciandogli il mio tovagliolo,cercando di trattenere una risata,ed evito di pensare al colore che ha preso il mio viso in questo momento.

🖤

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