1 Un bel risveglio

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Il sole di Los Angeles decise infine di fare il suo maestoso ingresso, illuminando con i suoi raggi dorati la città sottostante. Era una mattina estiva e già dalle sei si vedevano sulla spiaggia persone che facevano il bagno, prendevano il sole, o anche solo passeggiavano a piedi nudi, con l'acqua cristallina che li bagnava freddolosamente.
Tantissimi ragazzi - tutti tra i quindici e i vent'anni - erano già in spiaggia, tutti, tranne il nostro protagonista.
Thomas infatti era in piedi di fronte alla porta finestra di vetro, a contemplare il mare. La sua villa - non troppo lontana dal centro abitato - regnava sovrana sovrastando una scogliera, cosicché possa avere la sensazione di toccare il mare con le mani. Thomas non poteva essere più felice; una grande carriera da attore, una mandria di fan che lo adorava, soldi a volontà...insomma, cosa poteva chiedere di più dalla vita? Finito di bere il cappuccino, mise la tazza sul tavolino al centro del salotto ed andò a farsi una doccia. Accese l'acqua nella vasca - aggiungendo il bagnoschiuma - ed attese seduto sul WC: anche se aveva solo diciassette anni, Thomas aveva fatto già strada nel mondo del cinema, lavorando più e più volte a Hollywood. Quando l'acqua raggiunse a un livello abbastanza alto, la spense e si spogliò; si tolse l'accappatoio lentamente - e con delicatezza - come se stesse eseguendo un rito, proprio di fronte allo specchio. I suoi capelli erano come la pece, scompigliati per la festa per la partenza, avvenuta la sera prima a casa di Frypan. Gli occhi - castani come il cioccolato - erano infossati, forse per tutto l'alcool che aveva rigurgitato.
Il suo corpo invece era stupendo: sapeva di essere giovane, ma già presentava dei pettorali con le braccia e le gambe alquanto muscolose. Sì, erano più magre rispetto a quelle di Minho, ma non potevano certamente essere paragonate a quelle di quel stuzzicadente di Winston.
Sono bellissimo.
Alla fine Thomas entrò nella vasca, immergendosi completamente nell'acqua calda.

Una volta finito tutto, uscì dal bagno e si cambiò. Quel giorno sarebbe andato in spiaggia con Teresa, la sua ragazza, quindi indossò il costume e sopra si mise degli short da surf e una t-shirt. Preparato il borsone, fece per aprire la porta d'ingresso quando suonarono il campanello. Thomas seppe certamente che non poteva essere il postino essendo domenica, quindi aprì la porta delicatamente. Proprio davanti a lui vi era la figura alta e mastodontica di Gally. Thomas non riuscì a non sbuffare: Gally non gli era mai stato simpatico - anche se si conoscevano fin da bambini - e sapeva che ogni loro incontro non era mai casuale né volontario.
"Cosa c'è Gally?" chiese Thomas.
"Ho bisogno di un favore".
"Non ora".
"È importante".
Sbuffando, il moro si scostò di lato, facendo entrare il biondo in casa.
"Muoviti a parlare" gli disse Thomas "sono in ritardo per l'appuntamento con Teresa".
"Ho bisogno di soldi", dichiarò Gally sedendosi sul divano, secco e lapidario.
"Te ne ho già dati abbastanza".
"È urgente".
"Come le altre volte in fondo".
Non cercò affatto di nascondere il sarcasmo, anzi, lo fece sottolineare col tono della propria voce.
"Mi sono indebitato", continuò Gally.
"E con chi?".
"Con un giocatore di poker".
"Sapevo che ti drogavi, ma non che giocavi al casinò".
"Non ho perso al casinò. Diciamo che gli ho accidentalmente" disse quell'ultima parola facendo le virgolette "distrutto la sua macchina".
Thomas sbarrò gli occhi, incredulo.
"Cosa?!", urlò.
"È stato un incidente ma-".
"Quanto gli devi?".
Gally sospirò.
"Ventimila dollari".
"Ma mi stai prendendo in giro? Sono stufo di salvarti il culo ogni volta. Trovati un lavoro".
"Ci ho provato ma nessuno mi ha mai assunto".
"Finché fai ste cazzate è ovvio che nessuno ti prende!".
"Ti prego Thomas...".
"No. Mi hai preso troppi soldi in questi ultimi mesi, senza mai rivederli tornare".
"Ti prometto che-".
"Ti prometto cosa? Che me li porterai? Me lo hai già detto anche troppe volte. Mi hai stancato Gally".
Il biondo sospirò.
"E va bene. Me ne vado".
"E fai bene".
Gally si alzò dal divano e andò verso la porta d'ingresso. Quando stette per afferrare la maniglia disse:
"I soldi e la fama ti hanno rovinato. Non sei più quello di un tempo".
Poi uscì.

I Don't wanna miss a think ~Newtmas~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora