Thomas era di nuovo seduto in quella maledetta jeep con ambo i fianchi due agenti Smith, al posto passeggero Ava e quello del guidatore Janson.
"Sei uno stronzo ripugnante lo sai?", commentò il ragazzo.
"Non è niente di personale Thomas" rispose l'Uomo Ratto "è soltanto business".
"Ma hai esagerato minacciandoli di morte".
"Era il solo modo per essere sicuro che-".
Uno sparo fece esplodere lo specchietto retrovisore destro, spingendo Ava ad abbassare il finestrino e guardarsi indietro.
Una Mercedes - Benz classe E SW gli stava alle calcagna; fuori dal finestrino della portiera che conduceva al posto passeggero c'era un ragazzo biondo, con tra le mani un fucile.
"Janson" disse Ava tornando seduta sul sedile "sono loro".
"Ancora quei ragazzini?".
"Sì".
"Va bene. Vogliono giocare? Perfetto. Giochiamo".
"Ragazzi" disse Ben ai compagni "so che non è il momento di scherzare, ma qui ci vorrebbe una musica d'azione".
"Vuoi musica d'azione?" chiese Newt con un ghigno "adesso ti accontento".
Prese dal vano portaoggetti un CD e lo mise nella radio, poi l'accese mettendo il volume al massimo; un brano da discoteca risuonò dalla radio, ricaricando i ragazzi.
"Bassneckar di Speackerbox..." mormorò con un ghigno Minho "un brano migliore non lo potevi scegliere".
Fu allora che iniziò il vero inseguimento.
Teresa vide fuori dal finestrino persone guardare allibita la strada, attirata dallo strano inseguimento che stava avvenendo.
Le due auto saettavano superando altre macchine; non si fermarono mai ai semafori, causando un casino bestiale. Minho era eccitato: gli sembrava di giocare a GTA con la realtà virtuale, sentendosi allo stesso tempo Vin Diesel mentre recitava in Fast and the Furious. Vide la jeep nera svoltare a sinistra, quindi Minho la imitò, creando un drift perfetto; il resto del gruppo dovette aggrapparsi alle maniglie poste sul tettuccio per non rischiare di sbattere addosso ai vetri.
"Che ficata!", urlò Aris.
"Non mi sono mai sentito così vivo!", sbraito' ridendo Frypan.
Dopo quella curva, Minho continuò a muoversi a zigzag tra le macchine, imitando perfettamente quel che stava facendo la jeep.
"Che rompipalle sono questi ragazzini", commentò Ava.
"Lo so" rispose l'Uomo Ratto "mi sa che dovremmo contrattaccare con stile".
"Io so come fare".
"Hai intenzione di farlo?".
"Sì ovviamente".
"Va bene. Tieniti pronta".
Quindi accadde l'imprevedibile.
I ragazzi videro la macchina nera abbassare il finestrino dove vi era seduta Ava e la jeep cominciò a girare su sé stessa; il gruppo vide la donna con le braccia tese, armate ciascuna di una pistola. Poi, come in un film d'azione, cominciò a sparare.
"Oh cazzo!", urlò Minho.
Questo e i suoi amici si abbassarono di netto, evitando i colpi; i proiettili perforarono il parabrezza, conficcandosi nella pelle dell'auto.
"Mio Dio!", urlò terrorizzata Teresa.
Ava smise di sparare e la jeep si stabilizzò, tornando dritta.
"Ora basta" dichiarò Frypan "quelli mi hanno rotto le palle".
Aprì la porticina che conduceva al baule e prese il primo fucile che gli capitò a tiro, poi abbassò il finestrino.
"Non provarci Frypan!" gli urlò Newt "c'è Thomas lì dentro!".
Quando parlò, era troppo tardi.
Con la precisione di un cecchino, Frypan sparò un colpo, colpendo in pieno la ruota anteriore sinistra della jeep, riuscendo a farle perdere il controllo. La macchina nera cominciò a ruotare su sé stessa come una ventola, poi sbandò sul lato destro della strada; come in un film, l'auto rotolò come un tronco, distruggendo i vetri e ammaccando la macchina. Poi questa si fermò automaticamente, ritrovandosi alla fine di una strada a senso unico.
Minho frenò di colpo, fermando così la Mercedes; poi - assieme ai compagni - scese dall'auto e prese dal baule un fucile. Si mossero con le armi sguainate a piccoli passi, avvicinandosi sempre di più alla jeep ribaltata. Questa era immobile, come le persone al suo interno fossero...
Il pensiero comune evaporò quando il gruppo vide una delle portiere staccarsi con un calcio; il team si mise in posizione di combattimento, ma quando vide chi era la figura che usciva a gattoni, questo si scompose.
"Ammazza ragazzi..." commentò Thomas rimettendosi in piedi "che casino".
Non era ferito. Aveva al massimo dei lividi o dei piccoli tagli, ma non aveva ferite gravi.
"Siete i tipi più cazzuti-".
Venne interrotto da Newt mentre questo lo abbracciava, quasi con le lacrime agli occhi; il moro ricambiò l'abbraccio, sentendo su di sé il fulmine che Teresa gli aveva agganciato con lo sguardo.
"Che caspio avevi in quella zucca vuota?", chiese Minho mentre l'amico si scioglieva dall'abbraccio.
"Volevo mettervi al sicuro".
"E non farci entrare?" chiese allibito Frypan "neanche per sogno".
Thomas sorrise e, con le mani in tasca, assieme al resto dei compagni, si diressero alla Mercedes quando un rumore alle loro spalle li spinse a voltarsi di scatto. Un'altra portiera volò staccandosi dall'auto, facendo uscire un'altra figura; venne riconosciuta solo quando questa si rimise in piedi.
Era Janson. Nella mano destra impugnava una pistola, avendo in volto uno sguardo al dir poco da squilibrato, inspirando lentamente.
"Credete di avermi fermato?", chiese quasi urlando.
"Sì" rispose Thomas "tra poco la polizia sarà qui".
"E quando arriverà" s'intromise Newt "le racconteremo tutto quanto".
"Quindi tanto vale uccidermi", disse Janson.
"Se lo fai tanto meglio", commentò Minho.
"Come volete, ma tu" alzò lentamente la pistola, puntandola verso Newt "tu mi seguirai all'inferno".
Il biondino vide l'Uomo Ratto premere il grilletto; una palla di fuoco si creò prima che dalla canna possa uscire il proiettile. Newt chiuse gli occhi, aspettando con ansia la fine della sua vita.
Però, non percepì un dolore colpirlo in pieno; anzi, non sentì nulla. Aprendo gli occhi, capì il motivo; una figura gli occupava tutto il campo visivo, dandogli però le spalle.
No...
La figura si voltò lentamente. Era Thomas. Presentava sul ventre un foro nero, circondato da una macchia di sangue che via via cresceva.
Newt era disperato, ma Thomas sorrideva.
"Perché...?", mormorò il biondino.
"Tu mi hai salvato la vita una volta", gli rispose il moro.
Come al rallentatore, vide Thomas accasciarsi a terra, come un peso morto. Con le lacrime agli occhi, Newt si strappò un lembo di maglietta e lo premette sulla ferita, cercando in qualche modo di fermare l'emorragia. Teresa chiamò un'ambulanza mentre i ragazzi erano accerchiati attorno a Thomas.
"Non è così che lo salverete" commentò Janson "lui morirà".
Newt cominciò a provare una rabbia inaudita; un'antica furia gli si accese nel petto, attirato da un richiamo feroce e maligno. Appoggiò delicatamente il corpo di Thomas sull'asfalto e si alzò in piedi, armando la mano sinistra con una pistola.
Con uno sguardo da assassino, si diresse verso Janson; vide questo sparare, ma da cui non uscì niente.
"Abbiamo finito i proiettili a quanto pare", commentò freddo Newt.
Con determinazione, alzò la pistola e sparò sul petto dell'Uomo Ratto, scaricando su di lui l'intero caricatore. Janson si riversò a terra privo di vita, col tronco ridotto peggio di un colabrodo. Con odio, Newt sputò sul suo corpo e gli gettò sopra l'arma scarica. Poi ritornò da Thomas; il pezzo di stoffa era inzuppato di sangue, e la ferita non sembrava essere migliorata. La carnagione del ragazzo era divenuta cadaverica.
"Non ci provare Tommy..." mormorò Newt inginocchiandosi di fianco all'amico sofferente "non come l'altra volta".
"Non sarà come l'altra volta..." gli rispose Thomas "questa volta morirò...".
"No! Tu non morirai! E lo sai perché?".
Lo prese per le spalle e lo mise delicatamente sulle proprie ginocchia, alzandogli leggermente la testa.
"Perché ci sarò io a impedirtelo".
Thomas sorrise e, lentamente, chiuse gli occhi, sotto lo sguardo di tutti. Newt allora diede sfogo alle lacrime, pur non capendo se il suo Tommy si era addormentato o lo aveva abbandonato per sempre.
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I Don't wanna miss a think ~Newtmas~
FanfictionL'opera può essere letta anche da chi non ha letto e/o visto i libri/film. Anche se ha solo diciassette anni, Thomas O'Brien è un attore Hollywoodiano amato da un grande pubblico, data la sua bellezza. I suoi fan però, sono ignari del com'è verament...