Epilogo

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Tre mesi dopo...

"Come sto?".
"È la terza volta che ce lo chiedi Newt" gli rispose Minho "stai da Dio".
"Davvero? Non voglio che Tommy-".
"Ma smettila!" esclamò Frypan "il tuo Thomas ti troverà stupendo".
"Lo credete sul serio?".
"No guarda te lo diciamo per darti false speranze".
"Maddai Aris!" gli urlò Ben "adesso sta peggio di prima" guardò Newt "credimi, stai benissimo".
"Lo spero".
Poi uno squillo fece vibrare la tasca anteriore della camicia di Brenda; la ragazza prese il telefono e accettò la chiamata, prima di appoggiare lo smartphone all'orecchio.
"Pronto?", disse.
Rimase in silenzio, e dopo un po' esclamò con gli occhi sbarrati:
"Ma è il suo compleanno! Non puoi rinunciare".
Si zittì quasi subito, e rimase ancora così, concludendo la chiamata con un:
"Okay. Glielo dirò".
Si tolse il telefono dall'orecchio e lo rimise in tasca.
"Che c'è?", chiede Newt preoccupato.
"Thomas non verrà. Il regista non ha ancora finito le riprese per il nuovo film".
"Ma me lo aveva promesso!", esclamò confuso il biondino.
"Lo sa, ma il regista-".
"Dimmi dové il suo studio che lo prendo a sberle".
"Calmati fratello" lo rassicurò Frypan "appena rivedrai Thomas ti farai spiegare tutto quanto".
Newt alzò gli occhi al cielo, sbuffando.
"Okay...".
"Su dai" incitò Minho alzandosi dal letto "lo spettacolo inizierà tra mezz'ora".

Per il compleanno di Newt, Thomas gli aveva regalato un biglietto per poter assistere allo spettacolo di canto che si sarebbe compiuto in un teatro a Los Angeles. I ragazzi presero posto nei sedili centrali, scavalcando la gente che aveva già preso posto. Appena seduto, Newt aveva incrociato le braccia, imbracciando in volto.
"Su con la vita Newt", gli disse Ben.
"Sono arrabbiato", gli rispose il biondino, lapidario.
"Tranquillo" lo rassicurò Brenda "quando sentirai cantare, starai molto meglio".
Dette quelle parole, i fari si spensero e le luci colorate si accesero, puntando verso il palco una luce azzurra, da cui comparvero cinque persone; erano tra i venti e i trent'anni ed erano messi da formare un triangolo, tutti accessoriati di un microfono col piedistallo.
Quando il cantante principale intonò la prima frase, nel pubblico scese il silenzio; Newt riconobbe quella canzone, ovvero Halleluja cantata nella versione dei Pentatonix.
Quando finirono di cantare, il pubblico esplose in applausi; anche Newt applaudì, col broncio però.
Dopo quel gruppo, venne una ragazza che cantò Hello di Adele; lì accadde la stessa cosa. Per tutto il proseguire dello spettacolo, Newt tenne sempre la sua espressione imbracciata e le braccia incrociate; sì, era arrabbiato, perché Thomas lo aveva lasciato solo il giorno del suo compleanno, perché avrebbe voluto averlo vicino che dall'altra parte della città. Dopo altri gruppi, venne quello che gli disse Minho, l'ultimo cantante della serata. Era vestito con abiti comodi - ovvero una felpa e dei pantaloni neri - con delle scarpe da ginnastica. Il cappuccio era calato sul volto, impedendo agli spettatori di vedere la parte superiore del volto. Il cantante schiocco' le dita e la musica partì, colorando il palcoscenico di rosso grazie alle luci che cambiarono colore. A Newt gli si raggelo' il sangue. Quella che era appena cominciata era I Don't Wanna miss a think dei Aerosmith, la sua canzone preferita.
Dopo l'inizio solo suonato, lo sconosciuto cominciò a cantare; formulata la prima frase, tutto il pubblico rimase in silenzio, assaporando la melodia che intonava lo sconosciuto. Newt ebbe la pelle d'oca ad ascoltarlo, ma una parte del suo cuore era in subbuglio; la voce del cantante gli era terribilmente familiare, ma non riusciva a comprendere dove l'avesse già sentita.

I just want to hold you close
Feel your heart so close to mine
And just stay here in this moment
For all the rest of time

Dopo quell'ultimo versetto - come nella versione dei Aerosmith - il cantante urlò, e fu allora che si tolse il cappuccio, mostrando a tutti il suo volto. Newt perse un battito, e quasi non lo sentì battere.
Capelli neri, due pozzi senza fondo come occhi, labbra rosee...
Era lui. Era Thomas. Il suo Tommy...
Quando questo smise di cantare, il pubblico era rimasto inglobato in silenzio tombale.
"Questa canzone" disse il cantante "l'ho voluta dedicare alla persona più importante della mia vita dato che oggi è il suo compleanno", disse con un sorrisetto furbo, guardando casualmente Newt.
Dopo quella dichiarazione, il pubblico esplose; tutti si alzarono in piedi ed applaudirono, mescolandosi con le urla e i fischi degli spettatori. Thomas si ritirò, e poco dopo gli spettatori lo imitarono; tutti abbandonarono l'edificio, compresi i migliori amici del cantante, tranne Newt. Quando questo vide il suo ragazzo dirigersi verso di lui, gli corse incontro e lo abbracciò.
"Sei una testa di caspio lo sai?", disse il biondino.
"Lo so. Il bello è che nemmeno loro lo sapevano".
"Davvero?".
"Sì. Ti sono piaciuto?".
"Piaciuto?".
Newt si sciolse dall'abbraccio e prendendogli il volto lo baciò sulle labbra.
"Non mi sei piaciuto..." mormorò a un soffio dalle labbra di Thomas "ti ho amato...".

Angolo Autore

Salve gente!!!!
Con l'ultima canzone, spero abbiate capito perché ho deciso di intitolare questa storia I Don't Wanna miss a think. Questa d'oltre tutto era l'unica canzone che mi desse l'ispirazione per andare avanti, quindi praticamente quando scrivevo ascoltavo solo questa.
Quando saprò come iniziare, scriverò un'altra Newtmas, del tutto non inerente a questa.
Spero vi sia piaciuta e come sempre vo invito a seguirmi e a commentare questa storia, oltre a metterci una stellina.
CI VEDIAMO ALLA PROSSIMA GENTEEEE!!

I Don't wanna miss a think ~Newtmas~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora