Il dolore che lo aveva letteralmente fulminato tutto il corpo diminuì, permettendo a Thomas il risveglio. Era ancora in quella macchina, con davanti a sé i suoi rapitori. Si trovava in una posizione scomoda: era sdraiato, con la testa appoggiata alla maniglia d'apertura e le gambe piegate. I finestrini erano completamente neri; era praticamente impossibile poter scorgere qualche immagine all'esterno della macchina. Doveva fuggire. A guardare i due uomini, questi sembravano addormentati, ma Thomas dovette esserne sicuro. Si mise lentamente seduto, gridando tra sé e sé per il corpo tutto dolorante. Era proprio come se lo era aspettato: quei due stavano dormendo, e la porticina che divideva il sedile del guidatore da quelli posteriori era chiusa. Era quello il momento buono.
Ora o mai più.
Con la mano sinistra, aprì la portiera della macchina e si buttò a capofitto, senza poter udire le urla e le bestemmie che sparavano i suoi rapitori. Thomas rotolò fino a giungere sul fondo di un fosso in piena, sbattendo la tempia a un sasso. Improvvisamente si fece buio.Un mal di testa incredibile lo stava dilaniando; la tempia pulsava come se apposto del cervello ci fosse stato il cuore, ma ciò diede a Thomas la forza di aprire gli occhi e svegliarsi.
Una luce bianchissima lo investì, costringendosi a chiudere gli occhi immediatamente. Tentò di mettersi a sedere, ma una mano appoggiata sul petto lo spinse sul letto, sdraiandolo.
"Stai buono giù".
Thomas dovette socchiudere gli occhi per riuscire a catturare pienamente il viso di una ragazza che in quel momento gli stava occupando il campo visivo. Il giovane si mise a sedere appoggiando i gomiti sul materasso: la ragazza - che in quel momento era seduta su una sedia di fianco al letto - doveva avere circa la sua stessa età, con i capelli tagliati corti, di un nero penetrante. Gli occhi erano due pozzi senza fondo. Indossava una canottiera a maniche corte, bianca e limpida: aveva un paio di shorts in jeans cortissimi, con ai piedi degli stivali. In testa aveva un cappello da cowboy nero.
"Chi sei?", mormorò Thomas.
"Mi chiamo Brenda. Ti ho praticamente salvato la vita".
"In che senso?".
"Eri nel bel mezzo di un fosso. Saresti morto di ipotermia se non fossi intervenuta".
Il ragazzo si mise a sedere sul letto: era in una piccola camera con davanti a sé un armadio a due ante e sotto due cassetti. Alla destra del letto vi era un comodino, su cui c'era appoggiata una lampada: sull'angolo di destra vi era invece una scrivania. Le pareti erano grige con su quella di sinistra una finestra aperta e il pavimento composto da assi di legno.
Thomas si guardò: addosso non aveva più gli abiti che indossava alla festa al Rosone, ma una semplice t-shirt e un paio di pantaloni leggeri, con affianco al letto dei scarponi.
"Dove mi trovo?", chiese guardandosi attorno.
"Nel ranch di cavalli della famiglia Sangstar".
"Mai sentito un ranch con un nome simile in California".
"Infatti non sei in California".
Il ragazzo parve non capire, rimanendo allibito e interdetto.
"E allora..." mormorò preoccupato "dove mi trovo?".
"In Texas".
Thomas si sentì morire. Era impossibile: se si trovava veramente in Texas, allora quanti chilometri aveva percorso da svenuto, contando che la California e il Texas erano quasi agli estremi?
"Per quanto tempo sono svenuto?".
"Ti ho trovato attorno alle undici di questa mattina e ti sei svegliato che sono le cinque, quindi se la matematica non è un opinione, hai dormito per la bellezza di sei ore".
"Sei ore?!", esclamò Thomas con gli occhi fuori dalle orbite.
"Calmati. Ora sei al sicuro".
Al ragazzo gli sembrava l'esatto opposto.
"Forza dai" lo incitò Brenda "è ora di
conoscere il boss".
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I Don't wanna miss a think ~Newtmas~
FanficL'opera può essere letta anche da chi non ha letto e/o visto i libri/film. Anche se ha solo diciassette anni, Thomas O'Brien è un attore Hollywoodiano amato da un grande pubblico, data la sua bellezza. I suoi fan però, sono ignari del com'è verament...