3 Dove tutto ha inizio

318 20 5
                                    

Il blu della sera avvolse con dolcezza Los Angeles, illuminandola poi le stelle; piccoli puntini luminosi in una superficie così scura e impenetrabile.
Thomas andò a prendere Teresa a casa sua con la macchina, una Chevrolet Camaro del 2013, gialla con strisce nere. La ragazza uscì poco dopo: aveva i capelli arricciati con l'arriccia capelli e indossava un abito azzurro lungo fino alle ginocchia, intonato con gli occhi.
"Sei stupenda", le disse Thomas da fuori il finestrino.
"Grazie Tom. Anche tu".
Salì al posto del passeggero e il ragazzo diede a tutto gas. La città di sera era ancora più bella, illuminata dalle luci colorate dei locali e dei pub. Dopo cinque minuti, raggiunsero il lato ovest della spiaggia, dove sorgeva il Rosone: nessuno sapeva perché il locale si chiamava così, ma era il più popolare tra i giovani.
Fin da fuori si poteva udire la musica a tutto volume, amplificato dalle casse. Teresa aspettò fuori mentre Thomas trovava un posto libero nel parcheggio; poi entrarono.
La discoteca era inondata dalla musica a tutto volume col balcone occupato da tutti coloro che volevano bersi qualcosa di alcolico.
Thomas e Teresa si lasciarono trasportare dal ballo e dalla musica, diretta dalle DJ Sonya e Harriet.
La sera divenne notte. Erano le tre e mezza quando accadde. All'inizio sembravano petardi scoppiati da qualche deficiente, ma poi tutti capirono di cosa si trattavano in realtà: colpi di arma da fuoco, tutti provenienti dall'esterno della discoteca. Poi ci fu solo caos. A causa di ciò, Thomas perse di vista Teresa, rimanendo completamente solo con una mandria di ubriachi ballerini. Spaventati come animali imbizzarriti, tutti i presenti cominciarono ad uscire dal Rosone, disseminandosi da tutte le parti.
Fuori, Thomas cominciò a setacciare con lo sguardo il terreno circostante in cerca di Teresa, senza tuttavia trovarla. Poi, alle spalle, sentì due braccia afferrarlo per le ascelle ed alzarlo, portandolo via dai dintorni della discoteca.
"Lasciatemi! Lasciatemi!", continuava ad urlare il ragazzo.
I due uomini - vestiti con giacca e cravatta con addosso un paio di occhiali da sole - lo udirono ma non parvero essere infastiditi, anzi; continuavano a camminare e a rimanere impassibili, finché non giunsero fuori dal parcheggio, dove arrivò una macchina nera. Era una jeep e i vetri erano oscurati. Senza proferire una parola, uno dei due aprì la portiera del sedile posteriore e assieme al collega scaraventò il ragazzo all'interno della macchina. Poi salirono e chiusero la portiera; poi la macchina partì.
"Non so chi voi siate, ma vi conviene spiegarmi questa storia prima che-".
Venne interrotto da una porticina che si apriva, quella che divideva il sedile del guidatore da quelli posteriori, rivelando il volto del pilota.
"Non sei autorizzato a dire niente"  disse questo "se non accettare la mia proposta".
"E tu chi sei?".
"Il mio nome non ti deve interessare, ma chiamami Uomo Ratto".
"Che cosa vuoi da me?".
"Il tuo amico Gally mi ha distrutto la macchina e mi deve ventimila dollari, ma visto che non li possiede mi ha consigliato di parlarne con te".
Quel figlio di puttana...
"Non conosco nessun Gally. Non so di cosa stiate parlando".
"Ah no, Thomas O'Brien?".
Il ragazzo sbarrò gli occhi.
"Come sai il mio nome?".
"So tutto di te. Ma ogni modo, accetti sì o no la mia proposta?".
Il moro sbuffo'.
"E va bene. Prendi tutto quello che vuoi ma lasciami andare".
"Questo non lo posso fare".
Thomas non fece in tempo a reagire.
L'uomo seduto più vicino a lui lo colpì al collo col taser.
All'inizio era dolore, poi fu dolo buio.

I Don't wanna miss a think ~Newtmas~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora