Capitolo 3. Le indagini cominciano

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Era successo tutto così velocemente. Fatico ancora oggi a crederci. Quell'uomo, nel pieno delle energie, era morto sotto i miei occhi, anzi sotto i nostri occhi. Anche Holmes era sconvolto quanto me se non di più. Dopo aver finito di cingermi in quel grande abbraccio, disse

-Andiamo a cercare Lupin- io annuii. Notai che la sua voce tremava. Mentre camminavamo per la sala in cerca del nostro amico, mi sentii osservata. Mi voltai. Dall'altra parte del salone, appoggiato a una colonna, c'era il ragazzo che avevo incontrato il giorno prima. James Moriarity. Mi fissava, non curandosi del fatto che era appena morto un uomo, anzi, sembrava rilassato, come se la cosa lo rallegrasse. Rabbrividii. Il mio amico lo notò. Sherlock guardò nella sua direzione, e quando lo vide sobbalzo, fo dalla sorpresa, e gli mandó un'occhiata tagliente. James gli rispose con un sorriso beffardo. 《Allora era vero. Si conoscono!》pensai. Poi il mio amico, mi prese per mano e mi costrinse a camminare. Non osavo chiedergli informazioni sul fatto.

-Eccovi! Finalmente vi ho trovati!- esclamò voce alle nostre spalle. Era Paul

-Oh Paul, hai visto che cosa orribile è successa?- gli domandai

-Sì davvero una cosa orribile- mi disse -Tuo padre ti sta cercando-

- Digli che arrivo subito-

- No Irene. Vado io a cercare Lupin. Tu torna da Leopoldo- intervenne Holmes con voce autoritaria

- Non ci penso nemmeno!- esclamai io infastidita, come punta da una vespa - Paul, va da mio padre e rassicuralo. Io vado a cercare Arsené con Sherlock- tagliai corto.

- Che ti prende?- dissi al mio amico quando Paul si allontanò

- Niente. È solo che credo che tu sia più al sicuro con Paul-

- Mi prendi in giro? Ti sei forse scordato che sei stato TU a dire, a Saint-Malo, che con te e Lupin sarei stata sempre al sicuro, nonostante tutto?-

- Irene, vorrei spiegarti tutto ma non posso-

- Abbiamo fatto un giuramento di essere sinceri sempre, William Sherlock Holmes! -

- Ma non capisci che con ME non sei al sicuro?- mi urló quasi lui. In quel momento, capii che diceva sul serio. Mi ricordai come prima guardò Moriarity.

- Conosci James Moriarty?- gli domandai

- Tu... c...come fai a sapere il suo nome?- mi chiese stringendomi il braccio

- Lo so e basta. Perché ti preoccupa?- dissi guardandolo, però lui non guardava me. Sentivo quasi nel suo cervello le rotelle del pensiero in funzione. Capii che cercava di formulare qualcosa. Qualcosa da rispondermi. In quel momento però lo salvò Arsené che correva da noi.

- Ragazzi, state bene?- disse affannosamente

-Dov'eri finito?-

-Ho rincorso un uomo fino a

River Street. Poi l'ho perso. Era troppo veloce-

-Perché rincorrevi un uomo?- chiesi

- Un uomo?- disse Sherlock uscito dal suo stato di trans

- Sì. Alto e come ho detto prima molto veloce-

- L'assassino!- esclamò Sherlock

- Può essere. E se invece non lo fosse?- osservai

- No. Un uomo che correva via dopo un omicidio, DEVE per forza, essere l'assassino- disse Lupin

- Bene Trio della Dama Nera! Finalmente abbiamo un caso da risolvere!- esclamò Holmes tutto contento - devo scappare. Domani alle 12 in punto al quartier generale!- aggiunse correndo verso l'uscita

Sherlock, Lupin e io. Il requiem del ballo in mascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora