Capitolo 4. Visite

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^Quella sopra é Hilde^


-Impressionante!- commentò Sherlock quando finii di raccontare

-Grazie. Le mie capacità investigative stanno migliorando- esultai

- Non mi stavo riferendo a te Irene! Siamo arrivati a Liverpool un'ora in anticipo!- disse indicando l'orologio da taschino, di cui non si separava mai. Lo guardai irritata. Seriamente? SERIAMENTE?

Però cosa mi potevo aspettare da uno come William Sherlock Holmes? Niente meno che una reazione del genere! A cosa pensavo? A un complimento? Ma fatemi piacere!

- Va bene ragazzi! È l'ora di scendere dal treno- intervenne Lupin notando la mia delusione.

Liverpool era decisamente più pulita di Londra e si poteva anche respirare a pieni polmoni, cosa se succedeva a Londra morivi da un attacco di tosse.

Camminavamo con un passo spedito. In realtà loro camminavano a passo spedito, io invece, mi limitavo a seguirli, perché sinceramente, non sapevo cosa dovevamo cercare in quella città.

- Dove stiamo andando esattamente?- chiesi raggiungendoli

- A casa della vedova Wollas-

- Scusa ma a cosa ci può servire parlare con una donna depressa, che non era presente la sera dell'omicidio?-

- Qui ti sbagli di grosso cara, piccola, e ingenua Irene- cominciò Holmes - lei ci può aiutare eccome! E poi, chi può dire, anzi provare che non era a Londra?-

Alzai gli occhi al cielo.

Odiavo quando faceva così. Non ero affatto né piccola, anche se era più grande di me di qualche anno, e non ero affatto ingenua! Guardai Lupin con occhi speranzosi di un appoggio verbale, ma lui come sempre, aveva la testa fra le nuvole.

- Non mi difendi più dalle accuse verbali di Sherlock? Sono offesa!- gli dissi scherzosamente

- Scusa è che...-

- È che cosa, Arsené Lupin?-

- Questa sera arriva a Londra il circo di mio padre...-

- Sembra una bella notizia-

- Non so. Il problema è che devo accoglierli al porto. Salutarli. Dare a loro il benvenuto. E non voglio proprio farlo- mi disse calciando sassolini

- Io e Sherlock saremo felici di venire con te. Vero William?-

- Certamente! Non lasceremo mica un amico nei problemi- esultó Holmes

- Grazie mille ragazzi. Così finalmente potrete conoscere Hilde!-

Hilde.

Quel nome mi risuonó in testa con un forte eco.

Mi ricordo che in quel momento volevo proprio tirare un pugno a qualcuno.

Quel qualcuno era pochi passi distante da me.

Il sangue mi ribolliva nelle vene.

Ma come potevo io, una principessa, essere gelosa, e poi di Arsené!

- Sei arrabbiata perché vedrai Hilde? Sei mica gelosa?- mi pizzicó Lupin

- Io gelosa? Perché mai dovrei esserlo? Sono certa che diventeremo amiche- mi stava provocando. Lo stava facendo apposta. Ma io come sempre: sangue freddo e testa alta!

- Bando alle ciance! Siamo arrivati!- disse Sherlock - andiamo in quel vicolo- e ci trascinò nel vicolo accanto alla casa della signora Wollas. Era un vicolo sporco. Detestavo i vicoli sporchi.

Sherlock, Lupin e io. Il requiem del ballo in mascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora