Capitolo 10. Più di un colpevole

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-Tu?- esclamai -Mi hai fatto prendere un colpo!-

- Scusa Irene- disse la ragazza bionda davanti a me -Ma dovevo parlarti in privato-

- Ed era necessario farmi pensare che mi volessero uccidere?-

- No ma non voglio che i ragazzi mi sentano, e poi Lupin ci avrebbe potute seguire da sopra- indicò i tetti -Ma non è questo il punto! Volevo dirti che avevo visto il tuo giardiniere uscire dall'appartamento di Arsené ieri pomeriggio-

Cercai di ignorare il fatto che stava andando a casa del mio amico, e di focalizzarmi su cosa ci faceva Paul. Non gli avevo detto dove vivevano i miei amici. E poi perché doveva intrufolarsi a casa di Lupin? Mi venne un grande dubbio.

-Sei sicura che era lui?- domandai

- Sì, te lo giuro sulla mia vita Irene-

- Non si giura Hilde, non si giura. Ma ora andiamo-

Carnaby Street quel giorno era particolarmente affollata, c'era anche la polizia, Scotland Yard.

Ci facemmo spazio fra la gente, spingendo, per arrivare alla fonte del disordine. Dopo poco ci pentimmo di essere andate a curiosare. C'era un'uomo morto, con una ferita d'arma da fuoco. Quell'uomo era Gerald Kenney. Cercai di avvicinarmi, e vidi un foglietto di carta nella sua mano. Con la velocità che mi aveva insegnato Arsené Lupin lo afferrai, e prima che mi avessero potuto vedere, presi Hilde per un braccio e la trascinai via nel vicolo di prima.

- Cos'hai preso?- mi chiese con gli occhi che le brillavano dall'emozione

- Un foglietto. Un foglietti con qualcosa scritto-

Il 7 maggio, a mezzogiorno, a Carnaby Street 11B. Da solo. J.M.

-Chi sarebbe J.M?- chiese Hilde

- James Moriarty- dissi con voce grave -E credo che abbia colpito ancora-

Allora ricapitoliamo. Gerald Kenney ha ricevuto un biglietto misterioso da Moriarty, che gli diceva di incontrarsi a Carnaby Street, e la cosa più strana era che era proprio sulla strada in cui si trovava Shackleton Coffee House, il nostro quartier generale. Era forse un avvertimento da parte del nostro nemico? A quanto pare, secondo avvenimenti che sarebbero accaduti in un futuro vicino, mi sarei spezzata il cuore ben due volte, e sarei rimasta delusa dai esseri umani. Ma per ora quello non mi doveva importare.

Decidemmo di andare all'appartamento di Lupin, perché a casa Holmes c'erano solo due domestiche.

Stavo per bussare alla porta, quando sentii del parlottare proveniente dall'interno.

-Credi che ha letto i documenti?-

- Non so. Sarebbe già un miracolo se smettesse di essere la sua protettrice-

Era ovvio che stavano parlando di me e di Paul. Feci il segno a Hilde di stare zitta.

-Secondo te dovremmo dirglielo?-

- Per ora no. Ma se...-

- Lo so. Glielo dovremo dire-

Ne avevo abbastanza di ascoltare i loro complotti, così bussai alla porta. Arsené aprì immediatamente. Mi fece un sorriso fantastico, disarmante. Improvvisai un fiatone, e Hilde mi seguì capendo al volo. Direi che era abbastanza sveglia. L'avevo sottovalutata.

-Siamo appena adesso dal cafè non vi immaginerete mai cosa è successo!- esclamo Hilde

- Gerald Kenney é stato ucciso proprio davanti al Shackleton Coffee House- e aggiunsi -E pare anche che il nostro assassino ha lasciato in bel biglietto da visita-

Porsi il bigliettino a Sherlock. Lui lo rigirò fra le mani febbrilmente, prima di ridarmelo.

-Accidenti! - esclamò battendo con un pugno sul tavolo

- Non abbiamo potuto salvarlo Sherlock, non era nelle nostre forze- lo rassicurai

- Non è per quello. Ora sappiamo che l'assassino collabora con Moriarty- disse grave -Però c'è un più. Se troviamo James troviamo l'assassino, e il caso sarà chiuso-

Ancora oggi, mentre leggo sui giornali e nei libri scritti dal dottor Watson, posso capire che anche in quella giovane età aveva un intuito molto spiccato. Tra poco li avrei abbandonati, e avrei rimpianto di questa cosa tutta la vita. Ma li avevo protetti da qualcosa di più grande di noi.

Passammo il resto del pomeriggio a ipotizzare cosa poteva essere veramente successo, quando a un certo punto Arsene tirò fuori

-Cosa direste se io sapessi qualcosa su cosa ci faceva Scotland Yard ieri al Castello? -

Era ovvio che sapeva qualcosa in più

-Ti diremmo di sputare il rospo- dissi scocciata

- Va bene va bene, so solo che ai nostri "amici" hanno ricevuto una lettera anonima che diceva che dovevano ricontrollare il castello- e aggiunse -Ma la cosa più strana che noi eravamo lì proprio quel giorno-

- Moriarty ha già calcolato tutte le nostre mosse, e sa già cosa faremo- mormorai

- Proprio così-

Intanto da fuori dalla porta dell'appartamento di Arsene si sentirono dei passi che correvano via. 

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SPAZIO AUTRICE☺

Ciao semplicemente ciao...(parte la canzone)

Scusate se il capitolo è corto ma da domani ho verifiche ogni giorno, però è pieno di "azione" il capitolo. Nell'altro libro posto fra poco. 

Chi è il complice di Moriarty? Perché hanno ucciso quel povero Gerald? Chi era a la persona sulle scale? Paul dov'è finito? E la cosa più importante chi saràa dire la frase più profonda del libro all'ultimo capitolo? E chi dirà la frase che più amo: IL CASO È CHIUSO?

Vi lasciò così a rimuginare su tutto.

Shau 

Didi8068


Sherlock, Lupin e io. Il requiem del ballo in mascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora