Capitolo 14. Indizi fondamentali

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Gli eventi che sto per narrare ora non si sono purtroppo svolti sotto la mia diretta testimonianza dei miei occhi.


Il racconto degli accadimenti di quei giorni che Sherlock mi fece tempo dopo, erano così appassionanti e ricchi di dettagli che, ripensandoci oggi, ho 1uasi l'impressione di essermi trovata davvero con loro tutto il tempo. Ed ecco come andarono le cose...


Qualche minuto prima...


Arsené Lupin, nel suo appartamento londinese, che tutti sanno come un poco malandato, aveva appena parlato di qualcosa di molto importante con Sherlock, una grande svolta del caso. Non aveva capito un granché, ma sicuramente aveva afferrato il concetto base Quindi quest'ultimo si era precipitato a casa Adler per parlare con Irene e dirle di andare alla Shackleton Coffee House.


Tornando al ragazzino francese, si stava preparando per uscire quando qualcuno bussó alla sua porta. Sperava tanto che fosse Irene, ma ahimè era Hilde. Le cose non sono sempre come vogliamo purtroppo.


La bionda aveva un certo guizzio o luce negli occhi, molto insolito. Non lo aveva mai nelle situazioni normali, ma quella situazione, poteva essere tutto tranne che normale.e.


- Ho appena incontrato William e mi ha detto di incontrarci fra pochi minuti a Sharlekton Coffee House, e ho deciso di fare un salto da te prima di andare- cinguettò lei


- Si chiama Sherlock, e guarda caso stavo proprio andando- disse Lupin-


- Certo, certo. Ma prima volevo chiederti una cosa-


- Dimmi- il francese voleva uscire al più presto dal suo appartamento, perchè aveva un brutto presentimento


- Tu e Irene state- prese un grande sospiro e aggiunse - Insieme?-


Arsené indugiò un attimo prima di rispondere. Ovviamente voleva che lo fosse. Irene era una ragazza carina, intelligente, simpatica e grande compagna di avventure. La baciava molto spesso, e lei la maggiorparte delle volte ricambiava, ma nonostante tutta questa sfilza di cose, che sarebbero state un ottimo motivo, non era così, e forse non lo sarebbe mai stato. In mezzo c'era qualcosa di molto piu grande e importante: l'amicizia. Un'amicizia che avevano giurato di avere, insiema anche a Sherlock per tutta la vita e che niente li avrebbe separati.


- No perché?- rispose finalmente


- Quindi credo che nessuno di voi due si arrabbierà se faccio questo-


E Hilde si allontanò dalla porta, si avvicinò a Lupin, e lo baciò. Lui non la riuscì a scansarla subito.


Peccato però che io, Irene Adler vidi proprio quella scena. Ma torniamo al mio amico.


Dopo essersi ripreso e capito quel che successo, Arsené sentì dei passi veloci scendere le scale. Sposto la bionda e spalancó la porta. Doveva seguire quella persona. Sapeva che era importante, e sapeva che doveva spiegarsi in qualche modo. Correva veloce, era certo. A un certo punto vide la figura svoltare dietro l'angolo. Vide la stoffa della martella di Irene, e si mise a correre più velocemente per raggiungerla. Ma quando svoltó non c'era nessuno.

Sherlock, Lupin e io. Il requiem del ballo in mascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora