capitolo 14

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Lauren aveva la certezza che qualche demone avesse impostato la sveglia che in quel momento aveva iniziato a suonare a tutto volume, pensò, mentre apriva gli occhi, che quella era l'unica spiegazione logica, poichè erano rientrate in albergo alle due di notte, e lei non aveva di certo  impostato una sveglia cosi presto e Camila, pur volendo, visto le sue condizioni la sera prima, non sarebbe stata in grado, una volta ripresa dai suoi pensieri Lauren notò che la stanza era luminosa, più luminosa di quanto avrebbe dovuto essere visto che si era scordata di chiudere le tende, ad un tratto la sveglia ricominciò a suonare e lei non aveva idea da dove provenisse questo suono, così si alzò leggerermente e con lo sguardo cercò in giro per la stanza, fu in quel momento che i suoi occhi caddero sul telefono di Camila, che era posato in equilibrio tra il comodino e il pavimento, emanò un gemito di frustrazione quando si dovette alzare dal letto caldo per poter andare a spegnere quel suono così odioso, il fatto che fossero solo le sette del mattino la fece sentire ancora più stanca, così si rimise fra le coperte con l'intenzione di tornare a dormire ancora per un po', si raggomitolò sul fianco, e non potè fare a meno di sorridere quando vide che Camila era avvolta completamente in una delle coperte, si era avvolta talmente tanto che l'unica cosa che Lauren riusciva a vedere di lei era qualche ciuffo di capelli sparso sul cuscino, si avvicinò leggermente e prima di chiudere gli occhi, le diede un rapido bacio sulla fronte, subito dopo però invece di allontanarsi, spostò soltanto leggermente la testa e rimase li, perchè quella posizione le sembrava in un certo senso comoda e rilassante, sensazione che durò solo 30 secondi, visto che la testa di Camila balzò improvvisamente in avanti, Lauren gemette di nuovo ma questa volta per il dolore, infatti mentre si spostava si massaggiò il punto in cui la testa della cubana l'aveva involontariamente colpita, osservò come quest'ultima tremò per un paio di secondi sotto le coperte prima che si girasse a guardarla, Lauren non potè fare a meno di pensare a quanto fosse bella anche così, con i capelli arruffati e gli occhi ancora storditi e assonnati

"Era la mia sveglia?" Domadò la cubana

"Si..mi spieghi come e quando l'hai impostata visto che ieri sera eri letteralmente ubriaca?"

"Non prendermi in giro" borbottò lei   mentre si girava su un fianco imbronciata 

Lauren non potè fare a meno di sorridere, ma il suo sorriso scomparve quando Camila cominciò a muoversi nel letto

"No, non alzarti, è troppo presto"

Il suo tono di voce sembrava quasi una supplica ma effettivamente era troppo presto e soprattutto avevano dormito troppo poco, soprattutto la cubana che si ritrovava ad affrontare i postumi della sera prima e inoltre aveva voglia di restare a letto  abbracciata a lei ancora per un po'   guardò verso Camila, che era in piedi accanto al letto con lo stesso broncio sul viso, anche se adesso sembrava infinitamente più sofferente, mentre strizzava gli occhi a causa della luce all'interno della stanza, fece una smorfia stringendo le braccia attorno al busto per un momento prima di alzarle per coprirsi il viso

"Dio, quanto ho bevuto la scorsa notte?"

"Sono rimasta a cinque o sei bicchieri, ma temo di aver perso il conto"

"Perché mi hai lasciato bere così tanto?" chiese mentre usava i pugni per strofinarsi gli occhi

"Beh..non penso che io abbia il diritto di dirti cosa devi o non devi fare"

"Ho bisogno di un'aspirina"

Lauren sorrise e spostò il braccio tentando di farla rimettere a letto 

"Dai, stenditi e ti darò qualcosa per la testa"

"No..non cercare di farmi tornare a letto e soprattutto smettila di guardarmi così"

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