Parte 12:Black

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Ignazio P.D.V.

Sono passati 3 mesi da quel terribile giorno in cui io e Irene abbiamo appreso la notizia che purtroppo non saremo più diventati genitori,aveva perso il bambino con un aborto spontaneo,le cause non erano chiarissime ma eravamo a pezzi.Da quel giorno la nostra vita è cambiata per sempre,Irene è in cura da uno psicologo qui a Bologna,dopo l'incidente è caduta in una forte depressione ed ora piano piano sta incominciando a reagire,non vedo uno dei suoi sorrisi da farmi perdere il fiato,da rincoglionirmi completamente,ormai da troppo tempo.Sto cercando di starle vicino il più possibile,ho disdetto tutti gli impegni con il "Volo" e per fortuna tutti mi hanno capito,dai miei amici di avventura Piero e Gianluca fino a Michele e Barbara.Io come sto?! Se fossi morto probabilmente starei meglio,ma non posso farmi vedere debole e indifeso da Irene,sono io l uomo della coppia,sono io quello che ha le redini in mano e deve porgere la propria spalla quando il mondo decide di crollarti addosso improvvisamente.Lo devo fare per Irene,devo essere forte,per quel fagottino che purtroppo non potremo mai avere nelle nostre mani,per la donna che amo di più a questo mondo e per il nostro futuro.Ovviamente il matrimonio era passato in secondo piano,in realtà non avevamo nemmeno mai iniziato i preparativi,e Irene non aveva mai indossato quell'anello,non ce l'ha fatta,dice che le ricorda troppo il periodo in cui piano piano vedeva crescere dentro di se suo figlio,ora quell'oggetto è riposto dentro un cassetto che forse non aprirà mai più ma io continuerò ad amarla sempre ogni giorno di più e sarà per sempre il mio unico grande amore.


Qualche mese più tardi .. Luglio 2018

<Quanto mi era mancata Marsala> dissi passeggiando mentre la sabbia accarezzava i miei piedi e quelli di Irene

<Si sta bene qui,sembra tutto così tranquillo e giusto ..> disse guardando il sole 

Rimasi in silenzio a guardarla,eravamo venuti a Marsala da qualche giorno,lo psicologo di Irene mi aveva espressamente chiesto di farla evadere per qualche giorno da Bologna,ancora non avevo ritrovato la stessa ragazza di cui mi ero innamorato qualche anno fa,era ancora cupa,dimagrita,i suoi capelli ormai cresciuti,e molto spesso i suoi occhi spenti e impenetrabili.

<Stasera c'e la festa qui in paese che ne dici di andarci a fare un giro?> le chiesi prendendole la mano e sperando che accettasse

<Certo,adoro le feste di paese e poi potrò ingozzarmi di noccioline caramellate> disse facendo un mezzo sorriso cercando di convincermi < Ora però andiamo a casa vorrei riposare un pò,sento la testa che mi scoppia> disse portandosi una mano sulla fronte

<Ma siamo qui solo da un'ora,sei sicura?> dissi cercando di smascherare la sua bugia 

<Si,scusa hai ragione.. forse è meglio se prendo un pullman per tornare sù.Tu resta ancora un pò qui> disse cercando di essere convincente 

<Non esiste proprio,andiamo dai che mi sta venendo anche fame,spero solo che mamma Caterina abbia già cucinato qualcosa per il suo figlio maschio preferito> dissi in modo vanitoso e spiritoso

<Anche perchè sei l unico figlio maschio Boschetto> disse Irene dandomi uno schiaffeto sulla spalla destra in modo scherzoso e rise

<Andiamo gioia mia> dissi mettendole un braccio intorno al collo e lasciandole un bacio in testa.

Quella sera ...

<Allora quali vuoi che ti prendo?> dissi ad Irene mentre era intenta a guardare e ispezionare una ad una le noccioline vicino alla bancarella 

<Mmmh non so sono indecisa> disse portandosi il pollice vicino alla bocca

<Mi faccia un misto di tutte le nocciole ,grazie> dissi vicino al venditore <Così almeno hai l'imbarazzo della scelta> finì guardandola e sorridendo e lei mi sorrise abbassando lo sguardo a sua volta.

La serata stava andando secondo i piani,era tranquilla,qualche volta sorrideva o almeno ci provava e sembrava essersi ripresa un pò fino a  quando ...

<Boschetto poteva mai non venire alla festa della sua bellissima Marsala?> qualcuno alle mia spalle stava parlando,mi girai ed era Andrea un amico delle medie con cui uscivamo sempre insieme,sorrisi e ci saltammo praticamente addosso 

<Cumpà come stai?> dissi staccandomi sorridendo

<Benissimo cumpà e tu invece ? Ti trovo sempre meglio oh ormai sei diventato un sex simbol> disse Andrea ridendo

<Eh già,ormai tutte mi vogliono e tra poco diventerò il nuovo volto delle mutande di Calvin Klei> dissi alzandomi vanitosamente il colletto della camicia

<Hahahahah sei sempre il solito oh> disse Andrea <ti presento la mia fidanzata,Giada lui è Ignazio quello di cui ti parlo sempre

<Finalmente ti conosco da vicino,devi essere una santa santissima per stare con Andrea> dissi porgendole la mano <Vi presento Irene,la mia fidanzata invece,colei che sopporta e supporta ogni giorno questo gran bel pezzo di figo> dissi ridendo e guardandola 

<Ciao ragazzi,piacere> disse Irene sorridendo e porgendo la mano

<Non c'era bisogno della presentazione della tua ragazza,siete più voi sui siti e giornali gossip che il principe d'Inghilterra ormai> disse Andrea ridendo 

<Eh già anche questo è vero> dissi prendendo la mano della mia ragazza

<Senti cosa hai da fare tra tipo,più o meno 10 mesi e mezzo?> disse il mio amico guardandomi con un sorriso a trenta due denti

<Minchia Cumpà mi hai tolto la vita,io non so nemmeno se mi sveglio domani mattina> dissi ridendo <Ti serve qualcosa?> e lo guardai

<Vorrei che fossi il padrino di mio figlio al suo battesimo> disse guardando la compagna Giada e lei subito si toccò la pancia e la mise in mostra

Calò il silenzio,furono minuti interminabili,vidi lo sguardo e il sorriso di Irene passare da felicemente falsa a reale triste,le strinsi la mano ma che colpa ne avevano questi due ragazzi se stavano per avere la cosa più bella al mondo che una coppia sogna.Mi vestì del mio  sorriso migliore e risposi

<Ma certo,congratulazioni.Sono troppo contento> dissi abbracciando Andrea 

<Congratulazione> sentì dire da Irene a Giada con quasi la voce rotta ormai

<Vi aspettiamo eh,mi raccomando> disse infine il mio amico per poi allontanarsi 

Io e Irene ci guardammo tutto quello che era intorno a noi era sparito ormai,i suoi occhi sempre più vuoti ormai si erano riempiti di lacrime.

<Andiamo> disse senza neanche aspettare una mia riposta 

Il tragitto in macchina fu tremendo,ci volevano solo 10 minuti ad arrivare a casa mia ma quella strada sembrava interminabile,il silenzio mi stava uccidendo,quando finalmente vidi il vialetto di casa dentro di me tirai un sospiro di sollievo,parcheggiai la macchina e la spensi mi girai verso Irene che per tutto il tragitto non aveva fatto altro che uccidersi la mani con la testa abbassata,poi si fermò,si girò e con il suo sguardo glaciale mi disse

<Voglio lasciarti Ignazio> 


Ciao Ragazze come state ? si lo so manco da tantissimo forse troppo tempo ma mi farò perdonare promesso ... Tanti tanti commenti,voglio sapere cosa e pensate come sempre ... Un bacio 

P.S. scusate se ci sono degli errori ma non ho riletto siccome vado di fretta e sono in ritardo .. perdonatemi 

Il tuo nome è tatuato su di me! St.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora