f i f t y - f o u r

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scusate eventuali errori~
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Jimin camminava per le strade del quartiere, senza una particolare meta o con un idea su dove andare

Aveva detto a yoongi di non aspettarlo per pranzo, ma dove sarebbe stato tutto quel tempo?

Erano solo le dodici del mattino

Vide un parco in lontananza, così decise di entrarci, dirigendosi subito verso una panchina vuota, circondata da alberi

Si sedette, guardando per una discreta manciata di minuti i bambini giocare sulle giostre, sorridendo ogni tanto, incantandosi a guardarli

Jimin aveva sempre desiderato avere un figlio, fin da piccolo uno dei suoi tanti sogni era quello di crearsi una famiglia, avere una moglie e di conseguenza dei figli.

Saltiamo pure il secondo step.

Il minore sospirò, visto che la sua mente scattò immediatamente nel crearsi un immagine di lui e yoongi con in braccio un piccolo pargoletto

Il suo cervello quasi non gli dava più ascolto, vagava per i fatti suoi creandosi immaginari che, in quel momento, sembravano tutti sogni lontani

Mi ha usato solo per fare sesso, come potrebbe mai volere dei figli con me?

Si disse fra se e se

Eppure ripensandoci yoongi glielo aveva detto..

"Non vorrò mai avere nessuno insieme a me all'altare se non te, non vorrò mai avere dei figli con nessuno se non insieme a te, non vorrò mai avere nessuno al mio fianco che non sia tu.."

Bugie bugie bugie, maledettissime bugie a cui lui aveva creduto senza pensarci troppo

Jimin sentì nuovamente le lacrime combattere per uscire dai suoi dolci occhi, ma cercò di resistere, stringendo i denti.

Non doveva piangere, non voleva piangere.

La loro storia, anche se per Jimin tale non si poteva più definire, era come un'opera di cristallo. Bella, bellissima, invidiata da tutti, ma immensamente e terribilmente fragile.

Jimin sentì il cuore stringersi in una morsa quando l'immagine di lui e yoongi sdraiati su un letto, con in mezzo a loro un neonato, gli comparve nella mente.

"Hey perché stai piangendo?"

Jimin non si era accorto delle lacrime che indisturbate avevano finalmente superato le barriere cominciando a rotolare giù per le sue guance paffute.

Fu la voce di una bambina a risvegliarlo da quei pensieri che lo facevano stare così male

"Hey piccolina, non preoccuparti per me, torna a giocare con i tuoi amici"

Il minore si asciugò velocemente le lacrime, riservando uno dei suoi migliori sorrisi alla piccolina, che ricambiò felice

Lei non gli diede ascolto, salendo anche se con un po' di fatica sulla panchina, sedendosi alla destra di jimin

that message; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora