Wonder

25 4 5
                                    

“Non giudicare un libro dalla copertina… non giudicare una persona dalla faccia”


Sapevo che intraprendere la lettura di Wonder non sarebbe stata un’impresa semplice.
Avevo solo qualche imput a riguardo della trama e fugaci immagini di un trailer, sul film che è stato tratto dal libro, ma già sapevo… intuivo… che mi sarei dovuta trovare nello stato d’animo giusto per affrontare le sue pagine. 
Perché, ero certa, che avrei sofferto. Che in qualche modo, sarebbe successo.


Così l’ho lasciato a fissarmi per giorni dal comodino della mia camera da letto. L’azzurro simpatico di quella copertina tanto semplice. Con un viso disegnato e un solo bizzarro occhio al suo interno.
Mi guardava e io guardavo lui.
La scritta Wonder a stuzzicare la mia fantasia.
Non era di “meraviglia” che si voleva parlare. Lo sentivo. Ma di “fenomeno”.  E quel termine poteva avere mille significati.
Fenomeno inteso come qualsiasi fatto o evento suscettibile di osservazione diretta o indiretta, provocato o meno dall’uomo. Oppure come oggetto di meraviglia e ammirazione.
In casi peggiori… fenomeno da baraccone.
Cioè il termine che noi stessi esseri umani utilizziamo impunemente per catalogare tutto ciò che ci fa paura o che non riusciamo a capire del tutto. O a spiegare. Scherzi di natura. Diciamo anche così, vero?


Comunque alla fine ho iniziato questa lettura e paradossalmente non è stato così difficile come temevo.
Anzi. Conoscere August “Auggie” è stata una bellissima esperienza. Che mi ha fatto ridere ( un sacchissimo ), piangere (…non vi dico quanto!), arrabbiare (Madoooo) e riflettere.
Attraverso gli occhi di questo dolce bambino di undici anni che la natura o Dio o il destino o chiunque altro decida queste cose (forse nel suo caso, uno su quattro milioni, solo la sfortuna…) aveva ben pensato di “donargli” una faccia deforme in pieno stile “elephant man” e vivere con lui l’esperienza, la prima da quando è nato, dell’entrata a scuola, alle medie.


Un viaggio. Crudelmente meraviglioso, pieno di salite e curve a gomito, ma con una leggerezza di fondo che ha reso tutto più sopportabile.
Quando si tratta argomenti di questo spessore, si rischia sempre di risultare un po’ pesati. Beh, non è questo il caso. Perché August è un bambino incredibile.
Con una testa pazzesca e una passione per Star Wars, che io condivido al 100% e che lo ha reso ai miei occhi ancora più speciale.
I punti di vista all’interno del libro cambiano di volta in volta e ci permettono di scoprire pian piano ogni turbamento, ogni insicurezza, ogni pauroso segreto che coinvolge August ma anche tutti quelli che lo circondano, lo amano o ne sono spaventati, perché parliamoci chiaro… “l’universo non è stato generoso Con Auggie Pullman” e convivere con la sua faccia non sempre risulta una passeggiata…
Poi, ho trovato la risposta a molte delle mie domande, proprio tra le pagine del libro e pronunciate tra l’altro dal protagonista più improbabile di tutti, Justin, il fidanzato di Via, la sorella maggiore di Auggie.
“Non è tutta una casualità, se fosse tutto affidato al caso, l’universo ci abbandonerebbe completamente. Invece non è così. Si prende cura ( l’universo ) delle creature più fragili in modi che non ci è dato vedere. Per esempio con genitori che ti adorano senza riserve e una sorella più grande che si sente in colpa se prova sentimenti umani nei tuoi confronti. E un ragazzino dalla voce profonda che è stato mollato dai suoi amici per causa tua. E persino la ragazza dai capelli rosa che se ne va in giro con una tua foto nel portafogli. Sarà anche una lotteria, ma l’universo mette a posto tutto alla fine. L’universo si prende cura dei suoi uccellini”


Questo per dire che in un modo o nell’altro tutto si riallinea e trova il giusto equilibrio. Le molte sofferenze possono essere colmate dall’amore di chi ci circonda. Dalla gentilezza.
Dalla generosità e al contrario l’egoismo e l’egocentrismo piuttosto che la pura crudeltà troveranno prima o poi, giustizia nella solitudine. Nell’oblio.
Nella consapevolezza di non aver fatto niente di buono.
O quel poco, di averlo fatto male e sulle spalle altrui.
Come dico sempre io “il karma sa sempre come agire… e dove trovarti…”


^^
Kate

Talking About - Beyond Words  -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora