(5) - why?

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why? parte 2

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Io non seppi cosa fare.
Quindi, ero lì e guardai Harry con grandi occhi sgranati.

Lui stava lì, probabilmente provando una sensazione sconosciuta, mentre io ero lì; intorpidita.

Mi succedeva spesso di stare seduta, oppure in questo stare in piedi, dove l'unica cosa che potevo provare era la mia esistenza.

"Stavi cercando di farti del male?", lui chiuse la porta a chiave.

"Dimmelo!", lui sussurrò-gridò.

"Non ho niente da dirti.", gli dissi arrabbiata.
"Aspetta che lo dica ai tuoi genitori.", ghignò malignamente.

"Fallo.", lui guardò leggermente confuso dalle mie parole.
"Non è che credano che io sia una santa. Mi odiano. Loro non tengono a me.","Fallo, Harry.", dissi con lacrime nei miei occhi verdi-marroni.

"Ci tengono.", cercò di convincermi miseramente.

"Ti stai sbagliando."
"Tu sarai il miglior giocatore di pallacanestro della scuola. Ma, Harry in questo momento non sei niente per me. Non è che prima eri qualcosa."

Con le mie ultime parole, mi lasciò da sola.

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"Hai deciso di perdere qualche chilo vedo.", Astrid disse ghignando mentre si appoggiò contro l'armadietto.
"L'ho fatto.", le dissi con una faccia senz'espressione.

"Potresti comunque cambiare quel tuo brutto maglione.", lei lo guardò con disgusto.

Presi le cose che mi servivano e le girai le spalle.

"Oh no. Nessuno mi gira le spalle.", mi prese le spalle e mi girò.

Mi diede uno schiaffo in faccia e se ne andò.

Fui lì, intorpidita come mai potrei essere, sentendo un paio di occhi sulla mia, adesso rossa, guancia.
Tutti risero alla mia reazione e al marchio che Astrid lasciò con la sua mano delicata.

Come dissi, ero abituata.
Ma, non credo che questa volta potrei sopravvivere questa vita che lentamente diventava un inferno per me.

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"Styles i tuoi compiti.", il professore guardò Harry.

"No, professore.", Harry gli disse con una faccia triste.

"Styles, è la quarta volta.","Solo per avvertirti, dovrò chiamare i tuoi genitori se continui con questo atteggiamento.", scrisse nel suo registro.

"Sì, professore."

"D'accordo, Madden.", guardò dal suo registro.

"Sì."

"Portali quì.", mi disse riposando lo sguardo sul registro.

Mentre camminavo verso la cattedra del nostro professore, mi gettarono alcuni fogli e penne.

Come al solito.

"Smettetela.", Harry ringhiò alle ragazze.
Le ragazze smisero ed io arrivai verso la cattedra sana e salva.

Quando ritornai verso il mio posto, diedi ad Harry un piccolo e grato sorriso.

Lui mi diede uno dei suoi indietro.

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"Spero che non ti abbiano disturbata più.", Harry corse verso di me.

"No non mi hanno disturbata più.","Grazie.", aggiunsi velocemente.

"Olivia, aspetta.","Mi dispiace per il modo in cui ho trattata. Non era giusto."
"Non hai fatto niente di male."

"Perchè? Perchè, Harry?"

"Possiamo andare a fare una piccola camminata?"

"Stiamo camminando?", alzai un sopracciglio.

"Intendo, fuori dalla scuola.", lui sbuffò silenziosamente, per non sentirlo.

"D'accordo. Mi devi delle spiegazioni."

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"Perchè? Perchè l'hai fatto? Difendermi?", alzai un sopracciglio.

"Perchè ho passato i tuoi stessi momenti.", mi disse e baciò l'unica cicatrice sull'avambraccio.

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Vi ringrazio un sacco per le 100+ letture!
Se vi è piaciuto questo capitolo votate, se no mentite e votate lo stesso.

Tutto il mio amore,
belle.

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Scritto il 2 Aprile 2018.
Pubblicato il 3 Aprile 2018.

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