Capitolo 15

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-Ma se tua mamma entra nella stanza e ci sgama a dormire insieme?- domanda Louis sdraiandosi a pancia in su sul mio letto.
Chiudo a chiave la porta come risposta e mi metto in ginocchio con le gambe ai lati del suo corpo, mi abbasso leggermente e lo bacio.
-Mi pare una buona risposta- risponde sorridendo.

Mi alzo a malincuore per cercare dei vestiti che possano andare bene a Louis, jeans e camicia non sono particolarmente adatti per dormire.
-Una mia maglietta ti va come camicia da notte- lo sfotto ridendo mentre cerco nel cassetto del mio armadio.
-Allora dammi solo una maglietta- mi provoca con un sorrisetto stampato sul volto.

Lo accontento e gli lancio una semplice t-shirt bianca, probabilmente la più piccola che possiedo.
Lui l'afferra al volo e la appoggia sul letto, poi si alza in piedi e inizia a slacciarsi la cintura dei jeans senza smettere di guardarmi ridacchiando.
-Lou ci sono i miei, dai- esclamo voltandomi per non essere tentato.

Sbuffa velocizzando il processo, e due minuti dopo è in boxer con la maglietta che gli arriva a metà coscia.
Avevo ragione sulla camicia da notte allora.
Mi sistemo anche io mettendomi un paio di pantaloni della tuta grigi che uso come pigiama e una maglietta verde scuro.

-Quindi che facciamo prima di andare a dormire?- mi chiede sedendosi a gambe incrociate sul copriletto.
-Film?- propongo raggiungendolo e fiondandomi tra le sue braccia.
Lui annuisce, prendo il telecomando e accedo su Netflix, ma vengo subito interrotto da un morso sul collo e due mani che mi avvolgono i fianchi fino ad arrivare alla pancia.

-È un po' difficile scegliere un film con qualcuno che ci prova con me, Lou- dico ridendo.
-Ma io non ci sto provando, sei già mio-sussurra il moro al mio orecchio facendomi rabbrividire.
-Mi fa ancora un certo effetto sentirmelo dire-

-Ed è un bene o un male?- domanda.
-È un bene, Louis-
Cala un momento di silenzio in cui sento solo il suo respiro sul mio collo, quando ad un certo punto si alza e si posiziona davanti a me prendendomi entrambe le mani.

-Non te l'ho mai chiesto ufficialmente quindi... Harry, vuoi essere il mio ragazzo?-
Resto spiazzato, mentre quegli occhi così profondi mi scavano dentro.
È la prima volta.
Lo so, sembra strano, ho 17 anni e non ho mai avuto un ragazzo, ma è la verità.

-Sì- rispondo sorridendo.
-Sì?-
-Sì, Louis-

Si fionda su di me posando le dita sulle mie guance e stampando le sue labbra sulle mie, in un bacio che sembra durare un eternità.
-Non pensavo che una persona potesse rendermi così felice- esclama mentre si stacca per riprendere ossigeno.
-Non lo pensavo nemmeno io-

Mi assale un dubbio.
-Lou, ma a scuola... noi stiamo insieme o siamo solo amici?- domando con il cuore a mille in attesa della risposta.
Il ragazzo appoggia il mento sulla mano chiusa pensandoci, poi sorride.
-Sei il mio ragazzo no? Quindi lo sei ovunque. Solo non sbaciucchiamoci ogni 3 secondi perché io odio a morte quel tipo di coppiette che non si lasciano un attimo-

Sorrido immediatamente pensando a quanto io sia fortunato.
-Prima o poi troverò un tuo difetto- commento lasciandogli un bacio sulla guancia.
-Ma io non ho difetti- sorride stringendo gli occhi in quel modo che lo fa somigliare ad un gattino.

Alla fine non si sa come ci ritroviamo a guardare le Cronache di Narnia, film che termina verso le 23.
-Lou- dico tornando a sedere tra le sue braccia in cui ero sprofondato - oggi è il mio complemese-

Non so come mi sia esattamente venuto in mente che il mese dopo avrei compiuto 18 anni, e soprattutto cosa mi abbia spinto a dirlo.
È un informazione inutile, ma effettivamente il moro non sa quando sono nato.

All his little things ||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora