Sono al volante della mia auto, chitarra acustica sul sedile del passeggero, i capelli che mi svolazzano sulla fronte a causa del finestrino aperto, e un sorriso stampato sulle labbra.
È una bella giornata, c'è un sole che spacca le pietre nonostante sia il 24 dicembre, una data così importante per me.
Parcheggio fuori dalla villa di Louis e salgo gli scalini fino ad arrivare davanti all'ingresso, dove suono il campanello attendendo che il ragazzo mi faccia entrare.La porta si apre e dietro di essa non trovo Louis, ma una donna sulla quarantina, sua madre.
-Tu devi essere Harry- esclama sorridendomi.-Harry Styles, piacere di conoscerla- dico gentilmente stringendole la mano.
-Entra, Louis è in camera sua, penso tu sappia dove si trova-
Annuisco e salgo le scale per poi arrivare davanti alla porta della sua camera.
Busso, nessuna risposta.
Busso di nuovo, niente.Spingo verso il basso la maniglia e apro lentamente la porta, scorgendo un Louis Tomlinson sdraiato sul divanetto con le cuffie nelle orecchie, che muove la testa a tempo di musica.
Sorrido a quella visione, e mi metto esattamente davanti a lui per farmi notare.-Harry! Non ti avevo sentito, scusa!- esclama togliendosi le cuffie.
-Tranquillo-
Colgo il suo sguardo interrogativo nel vedere la chitarra sulle mie spalle, così la tolgo e la appoggio a terra - te l'ho detto che avevo un altro sorpresa-Afferro una sedia e la sposto davanti al ragazzo, poi mi ci accomodo sopra con la chitarra appoggiata sulle gambe.
Louis sorride mordendosi il labbro inferiore in quella maniera così sexy che solo lui riesce a fare, si mette comodo sul divano e mi fa segno di iniziare.-L'ho scritta pochi giorni fa, quindi potrebbe avere alcune imprecisioni...- dico accordando la chitarra.
-Non farmi stare sulle spine- commenta il ragazzo ridacchiando.Prendo un respiro profondo e le mie dita iniziano a muoversi sulle corde.
-Sweet creature
Had another talk about where is going wrong
But we're still young
We don't know where we're going
But we know where we belong-Continuo a cantare e suonare, troppo concentrato sulle corde per guardare in viso il ragazzo davanti a me, o forse troppo intimidito per farlo.
-You bring me home...-
Termino la canzone e per la prima volta da quando l'ho iniziata sollevo il capo e guardo Louis, gli occhi lucidi e la bocca semi aperta.Silenzio.
-Harry, io...- si alza dal divano e mi si avvicina.
Siamo a pochi centimetri di distanza quando sentiamo la porta aprirsi, e ci stacchiamo di scatto.
-Louis, mi spiace interrompervi ma è arrivata la zia Pamela a farti gli auguri...- esclama sua madre facendo capolino dalla porta.Louis sbuffa e mi fa segno di seguirlo giù di sotto.
Il momento è finito, il filo impercettibile che avevo creato con quella canzone, si è spezzato.Arriviamo in soggiorno dove una donna sui 50 anni sta parlando con il presumibile padre di Louis.
-Auguri!- esclama vedendo il ragazzo e assaltandolo per dargli un abbraccio.
-Grazie zia- risponde il moro senza troppo entusiasmo.-Chi è questo bel ragazzo? È un tuo amico?- chiede la donna squadrandomi dal basso.
-Lui è Harry, si è... un mio amico-
-Harry, Louis ci ha parlato di te- aggiunge suo padre con tono serio.Guardo il ragazzo con sguardo sorpreso.
Gli ha parlato di me?
Louis ha parlato di me alla sua famiglia?
Sorrido sentendomi speciale per questo, ma i miei pensieri vengono interrotti dalla zia di Louis che tira fuori dalla borsa una busta e la posa tra le mani di quest'ultimo.
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All his little things ||Larry Stylinson||
FanficLouis è popolare. Louis piace alle ragazze (e non solo). Louis sa fare qualsiasi cosa. Louis è amato da tutti. Louis è ricco. Louis è perfetto. Harry non è niente di tutto questo. I due ragazzi si incontrano per caso, senza rendersi conto che quell'...