Capitolo 4

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Killer svuotò il bicchiere a tempo di record e ne prese subito un altro, svuotandolo in altrettanti pochi secondi. Si pulì la bocca con il dorso della mano prima di lasciarsi andare ad un sorriso che trasudava grande soddisfazione.
-Ho vinto io!- disse.
Bonney leccò le goccioline di liquore che erano rimaste incastrate agli angoli della bocca e lo fissò in maniera poco amichevole.
-Non vale, dovevamo fare una gara di mangiate come avevo proposto io.- disse ruttando sonoramente e senza neppure coprire le labbra irrosettate con la mano.
-Scordatelo. Non ho intenzione di finire al pronto soccorso per una indigestione come l'ultima volta.-
-Ahaha la verità è che se si parla di cibo non hai speranze contro Bonney.- lo prese in giro Kidd con la sua voce tonante.

Law teneva tra le mani un bicchiere pieno di whisky e faceva sbattere i cubetti di ghiaccio contro il bordo di vetro. Vicino a lui il fidanzato della rosa, tale Portuguese D. Ace, un moro dal temperamento focoso ma divertente, beveva una birra e rideva alle battute non elegantissime degli altri.
-Ma a voi modelli non è vietato assimilare qualsiasi tipo di calorie?- gli domandò curioso il medico.
-In teoria si, ma io non riesco proprio a provarmi dei piaceri della vita come l'alcol e il buon cibo. Mi accontento di fare palestra per tenermi in forma e poi non credo che sia questa a rovinarmi la carriera.- disse lui con un ampio sorriso mentre sollevava in alto la bottiglia di birra tutto contento.
Nonostante la sera facesse fresco indossava un paio di bermuda di jeans ed una camicia nera completamente sbottonata, su cui spiccava una grossa collana di perle rosse ma Law non fece caso alla stranezza del suo abbigliamento, del resto vedeva cosa ben più strane.
-Quindi non prendi neppure quelle porcate anoressizzanti?-
-Figurati. Sono completamente contro quelle cose. Loro possono dire quello che vogliono ma io con il mio corpo ci faccio quello che voglio.- replicò il moro convinto.
-E fai bene. Altrimenti come farei io?- disse Bonney apparendo alle spalle del moro e circondandogli il torace con le braccia. Con le mani tracciava dei segni circolari sul petto del ragazzo mentre lui giocava con una ciocca di capelli rosa.
-Ci diceva Bonney che tuo padre è un politico.- disse Kidd senza scandalizzarsi per il fatto quei due stessero amoreggiando davanti a lui e senza vergogna per averli disturbati.
Sul volto di Ace calò un'ombra scura che non passò inosservata allo sguardo attento di Law e neppure alla ragazza.
-Si, è impossibile non conoscerlo.- disse lui con un sorriso spento che non arrivò fino agli occhi.
Il fatto che avesse scelto il cognome di sua madre la diceva lunga sul suo rapporto turbolento che doveva avere con il padre, inoltre probabilmente non voleva che il nome di suo padre lo ponesse in una situazione privilegiata rispetto agli altri suoi colleghi. Ma questo lo sapevano solo lui e Bonney, che gli accarezzava dolcemente i capelli per a fargli sentire la sua vicinanza.
Gli altri non indagarono oltre e Killer pensò di cambiare argomento proponendo un altro giro di bevute.

Kidd non voleva esagerare come era successo qualche giorno prima, quando aveva dato il peggio di sé cercando di baciare il suo compagno di viaggio.
Odiava quella bruciante sensazione di delusione e di rifiuto e non ci teneva affatto a riviverla. Per uno come lui con un ego assolutamente smisurato erano cose difficili da digerire e odiava ammettere di non piacere a qualcuno.
Non aveva raccontato nulla a Killer, neppure di ciò che provava perchè aveva paura che, nonostante tutto, non lo avrebbe capito neppure suo fratello.
Kidd era sempre stato un tipo impulsivo e passionale che non si curava di chi fosse la persona che suscitava il suo interesse, se uomo o donna, non gli importava nulla.

Veniva travolto dai suoi sentimenti che bruciavano come un fuoco fino a consumarsi irrimediabilmente dopo poco tempo.
Il suo problema era esattamente quello. Quando otteneva ciò che voleva, i suoi sentimenti mutavano senza apparente motivo. Quando arrivava al suo obiettivo perdeva interesse e si gettava verso un'altra ignara preda.
Era convinto che anche quella cosa strana che provava per Law sarebbe sparita così come era venuta e invece, dopo una decina di giorni, era ancora lì.
Ma cosa poteva farci lui se quello non lo voleva?
Mica poteva mettersi a piagnucolare come una femminuccia per uno del genere. L'unica cosa che poteva fare era superare il tutto cercando di non pensarci. Buttò giù il contenuto del suo bicchiere mentre guardava con una punta di invidia la sua amica ed il suo ragazzo. Non che gliene fregasse qualcosa di loro due in particolare, ma vedere le altre coppie felici gli dava un senso di nausea e voglia di pestare quegli insulsi innamorati.Notò che anche Law aveva gli occhi puntati sui due e si chiese a cosa diavolo stesse pensando.

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