Capitolo 8

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Quando Kidd si svegliò aveva la mente finalmente lucida e si sentiva fresco e riposato. Accanto al letto Killer e Law erano addormentati sulle sedie e vegliavano su di lui al pari di due angeli.


 Stiracchiò le membra rattrappite e si alzò per andare a fare una doccia rinvigorente. Aveva ricordi vaghi della sera precedente, soprattutto dopo che lui e Killer avevano finito di esibirsi.


 Ricordava solo la sensazione di bruciore che lo stava facendo impazzire e la fatica quando aveva cercato di tornare in camera. Aveva sprazzi di memoria della nottata infernale che aveva trascorso e anche di un bacio con Law.
 Forse la sua mente gli stava giocando brutti scherzi eppure una delle poche cose che aveva ben chiare era la sensazione di morbidezza delle sue labbra sulle sue, i capelli soffici tra le sue dita e le mani del moro che si muovevano suo suo corpo prima che lui crollasse per colpa della febbre.
 Aveva desiderato quel semplice contatto fin dalla prima volta che aveva visto il moro in quel fottuto bar ed il fatto che stavolta non si fosse tirato indietro accendeva nel rosso un barlume di speranza.
 Forse tutto sommato ora Law non era più così inarrivabile come lo era stato, forse anche lui non poteva più resistere e fare finta di nulla.

 Con un inaspettato buonumore uscì dal bagno coperto con un morbido accappatoio bianco, uno di quelli messi a disposizione dall'albergo. I suoi compagni di viaggio si erano svegliati nel frattempo. Killer aveva ordinato la colazione in camera e Law si aggirava per la stanza alla ricerca delle sue ciabatte.


 Quando suo fratello lo vide gli si avvicinò e gli diede un pugno sul mento che fece sbattere Kidd contro la parete.
 -E questo per cos'era?- chiese il rosso massaggiandosi il viso.
 -Per avermi fatto preoccupare come un dannato ieri sera. Come stai ora?- gli chiese ancora visibilmente preoccupato.
-Alla grande. Mi sento come rinato.- lo rassicurò lui dandogli un pacca sulla spalla.
-Bene, hai proprio la pellaccia dura.- ridacchiò il biondo.


 Law gli si avvicinò e gli mise una mano gelida sulla fronte per controllare la temperatura. -La febbre sembra essere sparita del tutto ma prendi questi antibiotici per la gola per una settimana dopo i pasti. Ah, naturalmente non puoi bere con questa cura.- disse il moro con un ghigno storto.
 Kidd stava per replicare in modo acido ma vide le profonde occhiaie scure che circondavano gli occhi dell'altro e capì che dovesse aver trascorso la notte in bianco per sorvegliarlo e questo lo rabbonì un poco prima che potesse aprire bocca.
 Nonostante la sua impulsività apprezzava la dedizione con cui il medico aveva svolto il suo mestiere.
 Prese la scatola che Law gli porgeva e la gettò comunque sul letto sfatto già deciso a fare a meno di quelle cose da femminuccia.


 Law si comportava come al solito e Kidd pensò che probabilmente era convinto che lui non ricordasse della notte precedente o semplicemente non voleva parlare della cosa.
 Con gli occhi ridotti a due fessure si chiese cosa diavolo doveva aspettarsi da quel pazzo. Stava palesemente facendo finta di nulla e la presenza di Killer non era comunque un'attenuante.
 Decise allora di giocare pesante e di costringere l'altro ad esporsi, ad avere una qualche reazione.


 Aprì l'accappatoio facendolo cadere sul letto e rimanendo solo con i boxer addosso mentre fingeva di cercare i vestiti e si abbassava dando le spalle al moro.
 Killer era voltato di spalle e non lo vedeva e comunque non si sarebbe certo scandalizzato a vedere suo fratello in mutande.
 Law invece lo vide, con immensa soddisfazione del rosso, e rimase spiazzato nel vedere quel corpo perfetto come una statua greca con quei muscoli guizzanti e ed atletici, sicuramente frutto di anni di esercizi. Perfino i glutei sembravano scolpiti tanto erano perfetti e sodi, anche se era sicuro che fossero anche morbidi al tatto.
 Gli venero in mente i ricordi della notte precedente, quando aveva potuto toccare con mano, quei pettorali nivei e sentirne la consistenza con le sue stesse mani.
 Avrebbe tanto voluto avvicinarsi per punire Kidd della sua esplicita provocazione e per fargli capire che non doveva giocare con lui in questo modo ma doveva trattenersi visto che c'era anche Killer e non voleva dare spettacolo davanti a lui.

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