-Cosa cazzo vuol dire che quello la vuole venire con noi? - sbraitò Kidd furioso, riferendosi al ragazzo con il cappello di paglia.
-Deve solo andare nelle città in cui ci stiamo dirigendo noi e gli stiamo dando un passaggio, mica deve restare con noi fino alla fine del viaggio.- disse Law.
-Per una volta sono d'accordo con lui, Kidd. In fondo non ci darà alcun fastidio.- continuò Killer.
-Non ci darà alcun fastidio? Ma se è un coglione di tipo. Non lo sopporto.-
-Piantala di comportarti come un bambino ora.- rispose Law, gelandolo con i suoi occhi plumbei.
-Io sarei un bambino?- replicò Kidd dando un pugno al divano su cui era seduto scompostamente. -Se non lo sopporto perché devo portarmelo dietro? Fino a prova contraria le moto non sono le tue e non puoi decidere.--Ma si può sapere cosa cazzo di ha fatto? Lo vedi che è impossibile parlare con te?- disse Law.
-Ehi cercate di calmarvi tutti e due.- si intromise Killer.
-Fatti da parte Killer che non c'entri nulla. Ah io sarei un tipo impossibile allora? Sentiamo allora se ti avessi detto che Bonney sarebbe venuta con noi cosa avresti fatto tu?- disse fissandolo truce.
Non attese la risposta dell'altro ma si alzò e a grandi falcate uscì dalla stanza come una furia.
Non sapeva dove andare esattamente o cosa fare ma doveva a muoversi altrimenti sarebbe esploso. Aveva una rabbia dentro che lo consumava come un fuoco. E pensare che quello stupido con il capello di paglia sarebbe andata con loro non faceva che alimentare quell'incendio.
Perché diavolo dovevano imporgli la presenza di qualcuno che non gli andava a genio anche se solo pochi giorni?
Non era abituato a lasciare che fossero gli altri a decidere per lui, soprattutto quando lo facevano infuriare in quel modo.Calciò una pietra con violenza e la guardò rotolare lungo il marciapiede su cui camminava, tenendo le mani in tasca. Passò davanti alle vetrine nei negozi osservando distrattamente il suo riflesso. Si domandò quando avesse iniziato ad avere quella espressione imbronciata e il ghigno feroce, quasi animalesco.
Certo, ne aveva passate tante da ragazzino passando di collegio in collegio e senza altro punto fermo se non suo suo fratello, la musica e la droga.
Si era bruciato al gioventù tra spinelli e coca, cercando di non essere scoperto dai suoi insegnanti quando tirava o scopava con qualcuno.
Il suo riflesso gli restituì uno sguardo infuocato e si chiese cosa diavolo stesse facendo.Sospirò chiedendosi se la sua reazione non fosse stata esagerata. Certo, era un dato di fatto che non sopportava quel maledetto ragazzo con il cappello di paglia, ma se ci pensava bene non gli aveva fatto nulla per meritare tanto odio. La verità era che non sopportava chiunque si prendesse troppa confidenza con Law.
Perché quello stupido ragazzo lo trattava come se fossero amici di vecchia data? La gelosia era davvero una brutta bestia, si ritrovò a pensare.
Eppure non gli era masi capitato di sentirsi così. Era la prima volta che si sentiva geloso nel vero senso della parola. Quando stava con Bonney ad esempio non gli era mai capitato di andare in escandescenza se qualcuno le si avvicinava.
E neppure con Apoo, un tizio con cui era stato poco dopo il diploma, gli era mai successo di provare tutta quella rabbia e quel desiderio di uccidere.
Continuò a camminare, ignorando il cellulare che continuava a squillare, abbandonato nella tasca della sua giacca.
Era ormai tarda serata e la temperatura si era abbassata di qualche grado, facendolo starnutire.
L'insegna colorata di un night club catturò subito la sua attenzione e pensò di entrare per sbollire la rabbia e scaldarsi un po'. Del resto non aveva alcun fretta di tornare in albergo per litigare di nuovo e, senza pensarci troppo, varcò la soglia.All'interno regnava un'atmosfera soffusa così da dare l'illusione di un luogo intimo e raffinato, anche se le pareti rosse davano ben altro segnale.
La musica jazz che intratteneva i clienti, non era il suo genere, ma era comunque suonata in maniera accettabile. Si sedette di fronte al bancone ed ordinò un rum.
Sopra il bancone c'erano delle lunghe aste di metallo sul quale si esibivano delle lap-dancer.
Una, con lunghi capelli neri ed occhi color ambra, gli rivolse uno sguardo sensuale mentre, con la testa all'ingiù, con movimenti lenti ed erotici si calava giù.
Kidd le rivolse un sorriso storto, indugiando con lo sguardo sulle curve generose della ragazza. Ingollò in un sorso il liquore e ne ordinò subito un altro.
Era sempre piacevole sentire quel liquido scivolare giù per la gola con quella sensazione di bruciore che dallo stomaco si diffondeva su tutto il corpo.
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Around the World
FanfictionIn questa storia, ambientata ai giorni nostri, Law é in medico annoiato dalla routine della sua vita e non riesce a trovare un modo per sfuggirgli. L'occasione per cambiare le cose gli si presenterà sotto forma dei due fratelli musicisti, Eustass Ki...