Capitolo 10

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Kidd calpestò il mozzicone di sigaretta sotto la suola a carro armato dei suoi scarponi prima di aprire la porta dell'atelier di moda.
 Al suo interno le luci erano così forti da far sembrare i vestiti dotati di luce propria anche se mentre camminava verso i camerini lui ignorò quei vestiti di pregevole fattura e fatti di tessuti costosi e pregiati. Avanzò con fare militaresco poi tirò la tenda di uno dei camerini.


 Al suo interno un ignaro Trafalgar Law, vestito con un completo grigio scuro, gli scoccò un'occhiata contrariata.
-Quanto cazzo ci vuole per provare un paio di pantaloni ed una giacca? Certo che sei lento. E poi questo completo grigio è da vecchio e non ti sta bene.- disse il rosso incurante della commessa che si aggirava in quella zona.
 -E' solo uno dei tanti che devo provare Eustass-ya.- disse il moro togliendosi la giacca e prendendo un completo blu notte.
 Kidd rimase imbambolato a guardarlo mentre con dita agili il medico sbottonava la camicia per indossarne un'altra. Aveva già dimenticato quello che stava dicendo e i suoi occhi erano concentrati su quelle dita tatuate che si muovevano svelte.
 -Hai intenzione di goderti lo spettacolo con quella faccia da ebete ancora a lungo?- gli chiese il moro con un sorriso storto.
 Kidd chiuse la tenda con una punta di imbarazzo sulle gote per essersi fatto beccare a sbavare come un cretino, manco fosse un adolescente in balia degli ormoni. Certo era che quel medico da due soldi si divertiva un po' troppo a provocarlo e avrebbe trovato il modo di fargliela pagare si ripromise.
 Anzi perché non farlo in quello stesso momento?


 Scostò la tenda quel tanto che bastava per entrare e si intrufolò nel camerino.
-Che cazzo fai Eustass-ya? Non vedi che non c'è spazio in questo buco di posto?- disse il moro mentre finiva di indossare i pantaloni del completo.
 Kidd sorrise malvagio e passò una mano sul mento di Law. Vederlo vestito così elegante e con quegli occhi plumbei messi in risalto dal blu del completo gli fece venire una gran voglia di scoparselo là dentro. Prese la cravatta e la tirò a se per annullare quella distanza di pochi centimetri che lo separava dall'altro.
 Si abbassò per dargli un bacio e allo stesso tempo costretto a non lasciarsi andare a quella passione che gli stava divorando il bassoventre.
 Purtroppo per lui non era né il posto né il luogo adatto per dare spettacolo.
 Law, sollevatosi in punta di piedi, rispondeva al bacio intrecciando la sua lingua con quella dell'altro in una danza frenetica ed umida. Probabilmente anche lui stava facendo gli stessi pensieri del rosso ma non era facile resistere con Kidd a pochi centimetri dal suo corpo.


 A far interrompere il contatto fu la suoneria del cellulare di Kidd che iniziò a diffondere le note di Hysteria del Muse ad un volume altissimo. Il rosso sbuffò prima di prenderlo dalla tasca del suo chiodo.
 -Che vuoi Killer?- disse mentre scompigliava i capelli dell'altro in un gesto insolitamente dolce.
-Ciao anche a te stronzo. Volevo sapere dove cazzo siete finiti. Mancate ormai da più di due ore ed inizio ad annoiarmi.-
 -Siamo in un atelier perché la principessina qua presente deve provare i vestiti per il matrimonio di sua cugina e ci sta mettendo una vita.-disse il rosso mentre Law gli pizzicava un gluteo per averlo definito principessina.
 -Ho capito. Starete via ancora a lungo?-
-Non credo. Raggiungici tra mezzora  al fast food in cui abbiamo cenato ieri sera così leviamo le tende da questo posto.-
 - Va bene. A tra poco allora.- disse il biondo riattaccando senza neanche aspettare che l'altro salutasse.


-Non voglio andare di nuovo al fast food. Ho già avvelenato il mio stomaco ieri sera.- disse Law con espressione imbronciata.
-Oh la principessina ha paura di ingrassare forse?- lo sfotté Kidd incrociando le braccia davanti al petto.
-No ma odio il pane e lì ci sono solo panini da mangiare.- disse il moro.
 -Troverai lo stesso qualcosa, non fare i capricci e sbrigati prima che mi suicidi per la noia.- disse Kidd uscendo dal camerino.
-Nessuno ti ha chiesto di accompagnarmi.- lo rimproverò l'altro lanciandogli una scarpa dal tal camerino e Kidd giurò che gli avrebbe fatto pagare anche quella.

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