Capitolo 11

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Drum era piccolo paese situato su una altissima catena montuosa le cui cime erano perennemente innevate. In quel periodo dell'anno, ormai era la fine di settembre, ancora le nevicate non erano state abbondanti ma il clima era già molto rigido. Un vento gelido sferzava le vie del paese rendendo il clima ancora più freddo ed insopportabile per chi non c'era abituato. 

A Law non dispiaceva quel tempo ed essendo lui nato nelle remote regioni al nord del paese, non temeva affatto i climi come quello anzi era come se si sentisse quasi a casa lì in una regione fredda che era la culla della medicina. 
Lui aveva scelto di sfidare il freddo con un lungo e caldo cappotto ed un buffo cappello che sembrava fatto di peluche ma che almeno lo proteggeva.
Mentre Kidd, arrivati in quel paese, aveva abbandonato immediatamente il suo chiodo in favore di una ben più calda pelliccia bordeaux. 
Killer invece indossava un caldo giubbotto in piuma d'oca, lasciato leggermente aperto sul collo, ed una cuffia di lana.

Appena arrivati nello chalet di montagna in cui avevano scelto si alloggiare avevano consumato delle tazze di vino caldo per cercare di combattere il freddo pungente che gli era entrato nelle ossa.

Kidd tremò leggermente mentre si immergeva completamente nella vasca da bagno piena di acqua bollente. Odiava con tutto il cuore il freddo e non era abituato a coprirsi così tanto e a stare rintanato in casa per evitare di non prendersi un accidente. A lui piaceva crogiolarsi per ore sotto il sole che faceva sembrare i suoi capelli delle fiamme vive o in mezzo alla natura verdeggiante.
Prese lo shampoo che avevano ricevuto in dotazione dallo staff dello chalet e si strofinò con cura le ciocche, finalmente abbastanza rilassato da potersi godere il bagno.

Galleggiava mollemente quando sentì la porta aprirsi e, credendo che si trattasse di Killer visto che non era una novità che il biondo entrasse in bagno mentre c'era lui, tenne gli occhi chiusi.
Dopo qualche secondo avvertì una pressione sulla testa e due mani che lo spingevano sotto l'acqua. Agitò le braccia colpendo però il suo assalitore solo di striscio. Trascorso qualche istante non sentì più le mani e quando uscì dall'acqua si ritrovò davanti il ghigno satanico di Trafalgar Law.

La rabbia di Kidd sfiorò subito il livello di pericolosità massima e desiderò stringere le mani attorno a quel fottuto collo sottile. Il moro rise di gusto trovando l'espressione di Kidd estremamente divertente e smise solo quando il rosso lo afferrò per il braccio e lo fece cadere dentro la vasca vestito com'era.
Senti l'acqua schiaffeggiarlo all'improvviso prima di sbattere contro il petto muscoloso di Kidd. 
-Che cazzo fai?- disse cercando di rimettersi in piedi, ma le forti mani di Kidd lo tennero fermo e, per evitare che gli sfuggisse, ribaltò le posizioni finendo sopra il corpo del medico.

-E tu allora cosa credevi di fare? Volevi farmi affogare? - gli chiese il rosso tenendolo fermo con tutto il suo peso.
-Era solo uno scherzo Eustass-ya. Come siamo permalosi.- disse l'altro con un sorriso arrogante sul bel viso.
Kidd pensò di ripagarlo con la stessa moneta ma poi venendolo così bagnato e sotto di lui i suoi pensieri ben presto virarono verso una direzione decisamente poco casta.
-Vorrà dire che ti punirò per questo affronto.- disse con un ghigno poco rassicurante.

Si sedette sul bordo della vasca stando ben attento a non scivolare. Pii afferrò il moro come se fosse un bambino e se lo poggiò sulle ginocchia in posizione prona.
-Eustass-ya cosa cazzo...?- Ma non fece in tempo a terminare la domanda che il rosso gli aveva calato i pantaloni e le mutande, completamente bagnati, e gli diede un sonoro ceffone sui glutei.

Il dolore arrivò intenso ed inaspettato per Law che emise un gemito vagamente orgasmatico che strappò un sorriso a Kidd.
-Brutto pezzo di...- Di nuovo Kidd fu più veloce ed un altro schiaffo lo colpì provocandogli un'ondata a metà strada tra il piacere più perverso ed il dolore. Si morse il labbro fino a farlo sanguinare per non dare al rosso la soddisfazione di sentirlo urlare di nuovo.
Approfittando di un momento di distrazione di Kidd, il moro ne approfittò per assestargli una gomitata in pieno petto che gli fece sbattere la testa contro la parete.

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