Furodin non la smetteva di cianciare, seguiva Sean per la nave pedissequamente come un anatroccolo dietro la madre. O qualsiasi cosa si muova credendo sia sua madre.
E parlava, cianciava, raccontava di questo e di quello, di quando aveva filmato di nascosto i suoi professori all'accademia e di quando aveva mandato il video su un canale interplanetario e che la sua tuta aveva le batterie incorporate e due telecamere nascoste nelle spalline. E chiedeva di cos'era fatta quella nave iridescente, un vero spettacolo per gli occhi, ma troppo difficile da filmare perché non si capiva la profondità di campo, e via discorrendo del più e del meno.
Gaia li avevi accolti all'attracco della nave, aveva aiutato a spingere dentro le tre lettighe, si era presentata ad Aisé e conosciuto il sempre vigile Dilivi e gli altri due feriti, salutato velocemente Sean. Tutto in modo educato e attento, ma rapidamente: aveva invece cambiato del tutto aspetto quando aveva visto Iskra e l'aveva abbracciata con grande trasporto.
Furodin nelle sue chiacchiere ne aveva accennato a Sean, in un momento in cui si erano staccati dal gruppo, e gli aveva chiesto se era normale quel tipo di saluto e perché aveva abbracciato solo lei. E se le due erano amanti, o se la domanda stessa non fosse troppo rude per loro indigeni.
Poi senza attendere risposta aveva raccontato una storiella di un qualche pianeta dove la scelta del genere era stagionale e l'unica cosa che Sean aveva capito era che c'era un trio di personaggi che alternativamente sceglieva il sesso sbagliato per una qualche situazione umoristica. Alla fine della storiella, constatando la reazione tiepida di Sean, Furodin ebbe la prontezza di riflessi di non cercare di spiegarla: d'altro canto il terrestre era l'unica persona verso cui provava una certa ammirazione. Naturalmente sempre mista al naturale disprezzo di una persona civilizzata per un indigeno di un pianeta senza tecnologia.
Arrivarono alla grande sala di controllo, dove c'era Iskra che sistemava e ripuliva le sue armi con certosina perizia. Furodin ebbe un attimo di disorientamento, avendola lasciata indietro all'ingresso mentre si abbracciava con Gaia.
Cominciò a chiedere a Sean quanti fossero su quella nave, visto che non avevano incontrato nessun altro, tranne questa gemella della guerriera che aveva visto lottare contro gli Urukkiani. E sempre senza attendere risposta, chiese a Sean se non era il caso di staccarsi subito dalla base, visto che vi si nascondeva un pericoloso alieno trasformista assassino.
Furodin tacque solo quando sul video apparve Uddaer:
- Vi ho inviato le informazioni per i due salti, mi raccomando, non so quanto sappiate di navigazione interstellare ma siate precisi nel seguirle. Volevo inoltre ringraziarvi di aver liberato gli ostaggi: mi hanno raccontato com'è andata nello scontro col capo degli Urukkiani, quando li stavano portando via, non lo dimenticheremo.Sean rispose ad Uddaer liquidando la cosa con garbo. Finita la chiamata si mise a parlare con Gaia di salti e di viaggi. Furodin scalpitava, voleva andare via subito:
- Le storie sui trasformisti sono terribili: possono uccidere l'intera popolazione di una base creando tentacoli lunghissimi o diventare trasparenti e ci sono pochissimi filmati che li riprendono, il mio andrà sulla rete interplanetaria, dove si vede la coda sparire, ma prima devo montarlo per bene, con l'ambientazione e tutta la storia su come siamo riusciti a sfuggirgli.
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Solo un Re
Science FictionSecondo Volume del ciclo "Solo un uomo". Sean e Iskra si avventurano nello spazio alla ricerca della capitale dell'alleanza di Surgon. Incontreranno nuovi mondi, nuove razze, nuove prospettive. Lugal e Zubei, soldati Urukkiani, li inseguiranno, tene...