15. Raccoglimento e riavvio

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Mesti come operai che a fine turno abbandonano la fabbrica per raccogliersi al consueto pub, ricostituendo ai tavoli le stesse squadre di lavoro e borbottando fra di loro i commenti su una pessima giornata, così Lugal e i suoi rifluirono dentro la...

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Mesti come operai che a fine turno abbandonano la fabbrica per raccogliersi al consueto pub, ricostituendo ai tavoli le stesse squadre di lavoro e borbottando fra di loro i commenti su una pessima giornata, così Lugal e i suoi rifluirono dentro la nave. Mentre i Drappati si sgranarono a cercare i loro rispettivi compagni, lui salì in sala comando per confrontarsi con Zubei:
- Un disastro, questa missione è stata la peggiore mai vista - lo accolse questi.
- Vedrai, adesso che abbiamo in mano l'amico del SurgonTais...

- Il tuo ottimismo mi fa ammosciare la coda - lo interruppe Zubei.
- Abbiamo avuto solo sfortuna.

- Abbiamo perso una dozzina di guerrieri.
- Quel maledetto Campione è apparso all'improvviso, ma l'ho sistemato, gli ho lasciato un nuovo tatuaggio sul fianco.

- E il SurgonTais?
- Quello stregone mi fa ingiallire!! mi ha fatto perdere quasi tutti i miei ostaggi.

- E neanche Ouch ce l'ha fatta con lui.
- Ouch!? Quel mutaforma spregevole e disobbediente, è anche un misero pappamolle. E mi ha fatto quasi perdere Coff, l'aveva lasciato per morto sulla base.

Zubei intanto aveva chiuso tutte le porte e dato il via ai piloti per allontanarsi al più presto, prima che il Campione si facesse rivedere con la sua arma gravitazionale.

- Portate qui l'ostaggio. E svegliate Coff - gridò Lugal al comunicatore interno. Ma non si udì risposta.

- L'ostaaaaggio!!! - il sibilo di Lugal era insopportabile, amplificato e riverberato da tutti gli altoparlanti.

Dopo diversi minuti in cui si sentiva solo l'eco dei bassi dell'urlo di Lugal finalmente si aprì la porta, e i due comandanti si girarono assieme: ma sulla soglia apparve solo un impassibile Ouch, seguito dai due Drappati che prima avevano tenuto bloccato Sean.

- Non so se voglio sentire una sola parola - fece Lugal notando la mancanza del suo ostaggio, parlando più con la punta della coda che con la bocca.

- Adesso facciamo fuori il SurgonTais - fece Ouch - puntate i visori sull'anello.

Intanto, anche se la nave Urukkiana si stava velocemente allontanando, era ancora in grado di inquadrare la parte della base dove avevano attraccato prima.

E qualche minuto dopo, davanti agli occhi di tutti, una sezione dell'anello si illuminò di tante piccole esplosioni. Queste disegnarono un rettangolo di fuoco ai bordi di una parete che fu, dopo qualche secondo, scagliata nello spazio dalla pressione dell'aria interna.

E assieme alla parete volarono per aria centinaia di cavi, frammenti di vetri, brandelli di mobili e in mezzo anche la figura dell'ostaggio di Lugal, galleggiante e annaspante nel vuoto.

***

Dilivi era a terra, incapace di sollevarsi, con il Klossai che gli teneva chiusa la ferita al fianco. Iskra faceva avanti e indietro davanti alla porta, aspettando che si aprisse, come una tigre in gabbia.

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