11. Sparizioni e omissioni

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La scarica di adrenalina arrivò, istantanea e rinfrescante, e Iskra sorrise a se stessa nella sua stanza del Timone, raddrizzò la schiena, scrollò le gambe, sciolse le spalle

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La scarica di adrenalina arrivò, istantanea e rinfrescante, e Iskra sorrise a se stessa nella sua stanza del Timone, raddrizzò la schiena, scrollò le gambe, sciolse le spalle.
- Shila, sai ballare? - infine chiese a voce alta fra sé e sé.

Gaia la sentì dire così nelle cuffiecasco e sospirando si preparò afferrando per bene le maniglie ai due lati del video: era in arrivo una bella scarrozzata e benché fosse certa che i superconduttori della nave avrebbero ammortizzato ogni spostamento brusco, lei aveva anche visto Iskra muoversi in battaglia.

E la nave danzò, nello spazio e nel tempo, scattando e ruotando, anticipando i colpi che le arrivavano addosso e che Iskra sembrava conoscere in anticipo come se fosse una veterana di battaglie stellari. E lì, dove non c'erano limiti di direzione, di attrito o di gravità, si espresse in figure immaginarie improbabili, disegnando con la sua traiettoria curve elicoidali e anelli di möbius.

Le due navi avversarie, inviate dai Generali Urukkiani a tenere d'occhio Lugal, erano comunque guidate da valenti piloti di esperienza. Benché fossero sorpresi dalle manovre diversive, s'affrettarono nel contempo a prendere le loro contromisure e continuarono il loro fuoco di fila per tenere la preda all'interno di un confine immaginario.

Ovviamente la maggiore esperienza a sfruttare la terza dimensione e la coordinazione in battaglia diede loro un vantaggio: le due navi si posizionarono ai due opposti immaginari di un circolo, coprendo ognuna centottanta gradi di cielo, a controllare ogni via di fuga.

E mentre i colpi energetici illuminavano Shila, da entrambe le navi nemiche partì una doppia scarica di siluri che andavano a convergere velocemente su Iskra e Gaia. Il contatto sembrava inevitabile e la nave segnalò sia su video che nelle cuffiecasco che i suoi scudi avrebbero retto solo a due terzi delle cariche esplosive in arrivo.

Non sembrava esserci via di fuga; fortunatamente erano rimasti relativamente vicini alla base e Sean era riuscito a mantenere il contatto audio:
- Iskra, mantieni una velocità costante verso la nave alla tua destra, anche se davanti hai metà dei siluri.
- Sean? Posso anche evitare i siluri, ma ti rendi conto che se gli passo vicino poi invertiranno la rotta e ci raggiungeranno più facilmente? - senza attendere risposta però si lanciò nella direzione indicata, guardando sullo schermo la fila di siluri armati e minacciosi come tante luci nella notte.

- Gaia, sto inserendo nel computer della nave due diverse serie di dati per velocità e coordinate, mi serve che controlli e segui le indicazioni esatte quando io non avrò il contatto.
- Sean, ma... sei sicuro? Sto vedendo quello che stai inserendo...

- Sì, Gaia, quella che devi seguire è la seconda serie, la nave seguirà la prima appena finisco di inserirla - fece una breve pausa - Grazie Iskra, scusa se faccio in fretta, sto calcolando al volo una cosa complicata e non vorrei distrarmi, abbiamo solo ventidue secondi.

Tutti e tre fecero silenzio sui canali di comunicazione: Sean, in piedi in una stanza della base, con accanto Coff e una palla di cavi che racchiudeva un guerriero, ormai immobile.

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