Capitolo 7: Le Meurice di Ducasse e Promozioni in vista
Appoggio il mento sul palmo della mano, ponendo il braccio piegato sulla scrivania.
Sbuffo guardandomi intorno e continuo ad annoiarmi, oggi stranamente non ho compiti importanti ed urgenti da svolgere. Sto cominciando a prendere in considerazione l'idea di andare in giro per i negozi a fare un po' di compere. Abbasso poi lo sguardo verso lo schermo del cellulare e noto che mi è da poco arrivato un messaggio da parte di papà, così inserisco il pin e mi ritrovo davanti una sua foto, nella quale mi mostra la location in cui si trova. Da come posso ben vedere è da "Le Meurice di Ducasse", un magnifico ristorante di Parigi, nonché il mio preferito, che ospita il miglior cuoco al mondo.
Sorrido e schiaccio poi il pulsante della fotocamera per inoltrargli una mia foto, scattata al momento.
Ora che ci penso su, mi manca la Francia e soprattutto mi manca papà. Parigi è la città in cui sono nata, è la città nella quale ho intrapreso gli studi; Parigi è casa per me.
Non che mi dispiaccia stare qui a Seattle con Valerie, Zayn e l'azienda da mandare avanti ma ogni volta che ritorno nella mia città natale, mi sento realmente me stessa.
Per quanto riguarda papà, è costantemente nei miei pensieri. Vorrei averlo vicino quando le insicurezze e la paura di fare qualche passo falso si impossessano di me, perché lui è sempre pronto a dispensare buoni consigli e a mostrare qual è la strada giusta da intraprendere. Lui è fantastico, è sempre stato il mio punto di riferimento e lo adoro anche se è iperprotettivo, spesso intransigente e duro nei miei confronti. D'altronde, quale padre non lo è nei confronti della propria figlia?
Purtroppo non posso dire lo stesso di mia madre, che se ne frega totalmente di me. Lei ha sempre e solo preteso la perfezione da parte mia, non mi ascolta minimamente e non credo lo farà mai nell'arco della sua vita, è come se per lei contasse solo il lavoro.Finalmente mi alzo, raccatto la mia borsa ed esco dall'ufficio per poi incamminarmi verso il primo piano.
Una volta arrivata, incontro Tyler che mi fa un cenno con la mano, così gli sorrido e mi avvicino.
"Ciao, Tyler. Io sto andando via, per qualsiasi cosa chiamami." Mi sposto una ciocca di capelli che mi copre la visuale e lo guardo in attesa di una risposta.
"Certo, sono qui per questo." Mi dice il mio segretario, così gli sorrido nuovamente e mi incammino verso l'uscita.Mi sto dirigendo al centro commerciale per fare shopping, devo distrarmi anche perché la noia sta prendendo il sopravvento su di me e questa cosa non va bene.
Dopo essermi circondata di buste, mi rimetto in macchina e mi dirigo a casa. Mentre guido mi arriva un altro messaggio, così allungo il braccio e raccolgo il cellulare dal seggiolino.
"Stasera c'è una festa organizzata da un amico. Ti passo a prendere alle 21, non accetto un no come risposta.
Zayn Xx"Rilancio il cellulare sul seggiolino e parcheggio appena arrivo fuori casa. Una volta scesa dall'auto, frugo nella borsa e prendo le chiavi per aprire la porta. Appena entro, appoggio le buste sul pavimento e mi tolgo il cappotto appoggiandolo successivamente sul divano. Mi dirigo nella mia camera dopo essermi sfilata le scarpe e mi tuffo sul letto. Valerie non c'è, visto l'orario. Riaccendo il cellulare e digito una risposta a Zayn.
"Ok, d'accordo, posso portare un'amica?" Glielo invio e dopo poco minuti il mio amico mi risponde."Solo se carina."
Roteo gli occhi, pensando a quanto sia cretino ed imposto poi la sveglia sul cellulare per le 20. Dopo aver infilato una camicia da notte lunga fino al ginocchio e dei calzini, cado in un sonno profondo.
Mi risveglio appena sento la sveglia che ho impostato precedentemente sul cellulare. Quasi quasi lo lancio in aria.
Mi rigiro nel letto, aggiusto il cuscino sotto la testa e proprio nel momento esatto in cui sto per richiudere gli occhi, sento la porta di casa che viene spalancata in modo brusco.
"Allora, cara amica..." Esordisce la mia coinquilina, entrando nella camera.
"Indovina chi ha ricevuto una promozione!"
mi giro di scatto verso di lei e la guardo in cagnesco, ancora mezza addormentata. Ed io che pensavo di poter dormire ancora!
Noto la sua espressione divertita, così le faccio cenno di continuare.
"Proprio questa bella mora che hai di fronte." Dice muovendo le spalle in modo strano e scostandosi i capelli dalla spalla destra, facendomi sorridere.
Sono davvero felice per lei, se lo merita. Ha studiato tanto e so che ci ha messo tutta se stessa per raggiungere i suoi obiettivi, anche se non sapevo che fosse Vogue la rivista per la quale lavora, come non sapevo che il suo capo fosse uno spocchioso che per di più è la brutta copia di Cicciobello.
Salto giù dal letto e la abbraccio, nonostante io non sia una gran fan delle effusioni.
"Sono davvero contenta, Val!" Sorrido a trentadue denti, spruzzando gioia da tutti i pori.
"Quindi non ti dispiacerà festeggiare stasera ad una festa con me e Zayn, dico bene?"
La guardo con un sorrisetto di natura maliziosa sul volto, aspettando che la mia amica accetti.
Festeggiare, alcol, Audrey, Valerie e Zayn in un'unica frase non promettono nulla di buono.
La vedo annuire impercettibilmente, felice e sorpresa dalla proposta che le ho appena fatto.
"Perfetto!" Esclamo con troppa enfasi, rilanciandomi di pancia sul letto. "alle 21 dobbiamo essere pronte."
"Cazzo, Aud!" Valerie sventola le braccia in aria, guardandomi quasi.. stizzita?
"Sono le otto!"••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Ciao ragazze!
Siamo tornate e abbiamo cercato di presentarvi un poco quelli che sono i genitori di lei.
In alto infatti, c'è l'immagine del padre di Audrey interpretato da *rullo di tamburi*....JR Bourne!
Speriamo che il capitolo vi piaccia.
Alla prossima,
RiLess28 Xx.

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Vogue |H.S.
FanfictionOrmai quello che aveva sempre desiderato fare stava per diventare realtà. Audrey Hamilton, 26 anni, stilista, immagine e futura direttrice della "Hamilton Imperium" nonché l'azienda di moda di famiglia, conosciuta in tutto il mondo. Lei, ragazza det...