Capitolo 1.

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Capitolo 1: Meet me in the hallway

Questo è quando dico che il buongiorno si vede dal mattino.
Sono arrivata in ritardo, non sono riuscita a fare colazione, ho un mal di testa atroce e questa fottutissima macchinetta non ha intenzione di fare il mio caffè.
Avrò premuto una cinquantina di volte il pulsante ma stamattina, questo strumento demoniaco ha deciso di non mostrare cenni di vita. Così torno nel mio ufficio ancora più nervosa di prima, mi siedo dietro la mia scrivania sfilandomi gli odiosi tacchi dai piedi e chiamo Tyler, il mio segretario.

"Tyler lo so che non rientra nelle tue mansioni, ma ho estremamente bisogno di un caffè amaro. Manda qualcuno a prenderlo oppure vacci tu, non mi interessa, ho solo bisogno del mio caffè."

"Non si preoccupi Ms. Hamilton, mando subito qualcuno a prenderle il suo caffè." Esclama ridacchiando.

"Grazie Tyler e non ridere." E attacco in un modo leggermente brusco.

Mi appoggio allo schienale della mia sedia in pelle, chiudendo gli occhi. Con la sfilata alle porte, i servizi fotografici giornalieri, la gente che corre a destra e a manca che mi suscita ancora più ansia, sto diventando più nervosa e lunatica del normale.

Dopo pochi minuti entra una delle stagiste dopo aver bussato, lascia timidamente il mio adoratissimo caffè sulla scrivania e corre via. Non mi applico più di tanto siccome ho troppe cose per la testa a cui pensare per dare peso a queste stronzate e per di più le parole di mio padre Jonathan mi risuonano nella testa di continuo:
"Noi qui, alla Hamilton Imperium, prendiamo le cose seriamente, signorina!"

Zayn è in ritardo come sempre. Oggi abbiamo un servizio fotografico importantissimo e quel cretino non si è nemmeno degnato di avvisare del suo ritardo. Come potremmo mai fare un servizio fotografico senza il fotografo migliore? Bella domanda.
Provo a comporre il suo numero sperando che si degni almeno di rispondere alle mie chiamate, ma probabilmente oggi il fato si diverte a prendersi gioco di me, poiché ricompongono il suo numero per almeno altre sette volte, ma ovviamente tutto quello che ottengo è la sua dannata voce registrata come segretaria telefonica.
Irrequieta come non mai, esco dal mio ufficio, mi dirigo verso la scrivania di Tyler ed appena arrivo, poggio le mani su di essa e lo guardo negli occhi.
"Tyler, per caso hai notizie di Zayn? Non solo è in ritardo, come al solito, ma non si degna nemmeno di rispondere ad una delle otto chiamate che gli ho fatto! Non potrò coprire quel cretino per sempre da mio padre." Esclamo, in attesa di una sua risposta che spero vivamente mi rassicuri.
"Ms. Hamilton, stamattina il cretino, come lo chiama lei, le ha lasciato un messaggio in segreteria conferendole che la macchina si fosse rotta e che fin quando non avrebbe recuperato un passaggio, non sarebbe riuscito ad arrivare in ufficio." Mi guarda con le sopracciglia inarcate.
"Perché non me l'hai detto prima?! Avresti anche potuto mandare uno degli autisti a recuperarlo e alla macchina ci avremmo pensato poi. Lo sai benissimo quanto importante sia questo servizio fotografico e ci sono tremila cose da rivedere prima che inizi." Dico portandomi le mani ai capelli. Ma guarda tu questo! Non solo sono il suo capo, mi deride anche per quello che dico.
"Ms. Hamilton, mi dispiace di non aver provveduto prima ma se lei non mi ordina di fare qualsiasi cosa, io non posso prendere iniziative." Mi guarda con ovvietà.
"Allora avresti potuto avvisarmi appena l'hai saputo. Vabbene, manda subito qualcuno a recuperare quel deficiente e appena arriva digli che lo aspetto nel mio ufficio." Concludo sventolando le mani in aria e girando subito dopo i tacchi, per rintanarmi nuovamente nel mio ufficio.

Dopo quelle che sembrano ore, il telefono sulla mia scrivania squilla e Tyler mi avvisa che Zayn è qui e che sta arrivando nel mio ufficio. Lo aspetto impaziente, fumante di rabbia e quando finalmente bussa alla mia porta, sono pronta a riempirlo di insulti poco piacevoli.

"Brutta testa di cazzo, ti costava tanto avvisare me anziché telefonare in azienda? O almeno rispondere alle mie chiamate?" Il mio sguardo lo sta letteralmente infuocando, ma questo sembra non fare una piega, siccome lui si siede con non-chalance su una delle poltrone presenti dinanzi alla scrivania e mi guarda con il solito sorrisetto sfacciato che se potessi stracciarlo dalla sua faccia, giuro che lo farei.

"Oh, buongiorno anche a te Audrey, sto bene e grazie per avermelo chiesto." Esordisce con tono sarcastico.
No ma dico, è serio? Si sta realmente prendendo gioco di me o sono io, Audrey Hamilton, che stamattina sto impazzendo?

"Zayn Malik, ti avrò fatto una decina di chiamate per sapere che morte avessi fatto." Lo guardo strizzando un occhio e poggiando le mani sulla scrivania.
"Ma comunque, parlando di cose serie.." continuo, spazientita ormai troppo dalla situazione.
"Sei pronto per il servizio di oggi pomeriggio?"
"Assolutamente sì, non vedo l'ora. Ah e a proposito del servizio fotografico, stasera dopo quest'ultimo ho una cena di lavoro con alcuni giornalisti e cose così, ti andrebbe di venire con me? Ci passa a prendere un mio amico con la sua auto, sai.. siccome la mia si è rotta."  Esclama con un velo di dispiacere nei suoi occhi.
"Grazie mille biscottino, per l'invito.." replico con un'espressione divertita in volto, conoscendo già il suo odio verso i nomignoli che gli affido.
"Ma per stasera avevo in mente una serata di pieno relax." Gli spiego infine, declinando l'offerta ed appoggiandomi successivamente allo schienale della sedia.
"Va bene, io ci ho provato.. mr. so tutto io." alza le mani in segno di resa, si reca all'uscita senza aspettare una mia ulteriore replica ed esce dal mio ufficio, lasciandomi tra i miei pensieri.

Mentre aspetto l'inizio del servizio fotografico, trascorro il tempo compilando alcuni documenti e trascrivendone altri a computer.
Dopo un paio di ore d'attesa però, finalmente mi dirigo nella sala dove si terrà il servizio. Sono stanca morta, i miei piedi implorano pietà ma nonostante questo sono felice perché quando sarà tutto finito, potrò andare a casa e gioire dei miei traguardi in una bellissima vasca idro massaggio.
Presto attenzione e noto modelle correre avanti ed indietro, cambi di abiti in tempi record e Zayn che fa i salti mortali per svolgere un lavoro perfetto con le sue splendide foto.
Decido così di prendermi una pausa e scendo giù al piano terra dove c'è il minibar, per abusare dell'ennesima dose di caffè, il trecentesimo della giornata, ed una volta arrivata, mi siedo su uno degli sgabelli presenti.
Ad un certo punto, percepisco una voce maschile che non riconosco alle mie spalle che chiede informazioni alla reception e se non ho udito male, si tratta proprio di Zayn. Incuriosita mi alzo, ovviamente dopo aver afferrato il caffè e mi avvicino a Rita, la receptionist. Noto questo ragazzo, che non riesco ad esaminare perché di spalle, ma l'unica cosa che riesco a vedere con chiarezza sono le sue spalle alte e la sua chioma riccia. Presto più attenzione alla conversazione poiché nessuno dei due si rende conto della mia presenza e siccome mi sembra spazientito, decido di intervenire.

"Mi scusi, posso esserle utile?" Esordisco col mio solito tono fermo e deciso, che marca la mia professionalità.

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Ciao ragazze, ci presentiamo.
Siamo Federica ed Alessia, due ragazze che da un giorno all'altro hanno deciso di provare a scrivere una fan fiction, accomunate dalla stessa passione ovvero quella per Harry, e successivamente di accollarsi tutto l'impegno che comporta ciò. Speriamo che questo inizio possa entusiasmarvi come ha entusiasmato noi, poiché la nostra intenzione non è quella di scrivere una fan fiction ordinaria bensì vogliamo cimentarci in una nuova storia ricca di colpi di scena, di complicanze e di sorprese, diciamo fuori dal comune.
Fateci sapere cosa ne pensate e speriamo di rivederci presto con il prossimo capitolo!
RiLess28 x

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