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Ad un certo punto mi venne un'idea geniale: non avrei telefonato a Jeremy manco morta, ma in compenso avrei potuto raggiungere per un bicchiere di vino in compagnia di Clayton.

Gli mandai un messaggio vocale cercando di sembrare più spontanea possibile: "Ciao, visto che il tuo amico Ethan ha rubato la mia amica Savannah, e viceversa, ho pensato che magari ti andava di condividere una bottiglia di vino con me"

La sua risposta, per fortuna, fu più rapida del taxista, e in pochi minuti ricevetti il suo assenso e la sua posizione.

L'avrei raggiunto in fretta, dopo essermi fermata a comperare il vino che gli avevo promesso. Non avevo menzionato Jeremy e lui nemmeno, mi venne il batticuore immaginando la possibilità d'incontrarlo là.

Sicuramente avrebbe fatto l'offeso per non essere stato chiamato per primo, ma io me ne sarei beatamente fregata.

Il taxi impiegò altri dieci minuti prima di arrivare, in compenso mi fece un grosso sconto sulla corsa ed aspettò fuori dallo spaccio che uscissi con le mie bottiglie.

"Serata triste o serata romantica"? Domandò quando aprii la portiera reggendo il mio sacchetto marrone.

"Spero serata divertente", risposi prontamente rendendomi conto solo dopo che sarebbe potuta sembrare una chiara allusione.

Raggiunto Clayton constatai divertita che fosse già alticcio: "Fanny eccoti finalmente sono felice che mi hai telefonato", gridò vendendomi da lontano: "E sei pure di parola, tu hai il vino io ho la vodka lemon che ti piace taaanto".

"Intendi sfiorare il coma etilico sta sera"? Domandai ridendo. Rise anche lui.

"Come mai non sei con Jeremy"? Domandò all'improvviso: "Se posso chiederlo, ovviamente", s'affrettò ad aggiungere un po' biascicante.

"Non ho idea di dove sia Jeremy", gli dissi soltanto: "Normalmente bevo con Savannah e dico stronzate, oggi lei era occupata e non ho pensato che Jeremy potesse essere un buon sostituto".

Gli risposi cercando di sembrare più genuina possibile, d'altra parte non era falso anche se non era l'unico motivo per cui avevo chiamato lui.

"Sarò la tua Savannah, con immenso piacere" disse facendo un inchino: "Da questa parte, le mostro la via per il mostro"

"Il mostro"? Domandai stupefatta.

"Sì il mostro, il mio catamarano ormeggiato che mai prenderà il largo perché non lo so guidare", spiegò come se tutto ciò fosse normale.

"E perché ne hai uno se non lo sai nemmeno guidare"?

"O... Un giorno ero ubriaco e l'ho comprato", mi spiegò

"O certo... Molto normale... A chi non capita", lo schernii io.

Il catamarano era piccolo e confortevole, mi accomodai su un cuscino e domandai subito il cavatappi: "Così mi piaci piccola Fanny", disse correndo a prenderlo.

Bevemmo i nostri bicchieri in fretta scherzando su tutto, i corsi, i professori, i nostri amici, la vita, arrivammo in fretta a stappare la seconda bottiglia; sentii presto la testa leggera, senza problemi, l'ebbrezza del vino mi stava facendo dimenticare Jeremy ponendomi in uno stato di costante allegria.

"Senti Fanny, so che a te dà fastidio però io se bevo devo fumare", disse ad un certo punto Clayton quasi rammaricato: "uno spinello, come li chiamate voi che non li fumate".

"Fuma pure", gli dissi come se non mi fosse mai importato, lui mi guardò sorpreso, poi tirò fuori tutto il suo materiale e cominciò a confezionarsi una sigaretta speciale.
Quando l'accese si sprigionò un aroma forte, che in quel momento, davvero non m'infastidì. Probabilmente, pensai, le esperienze sessuali vissute con Jeremy mi avevano fatto rivalutare anche questo. Per la società era peggio fumare le canne o essere una che si faceva sculacciare durante il sesso, mi domandai divertita da me stessa.

Quel disastro meravigliosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora