Capitolo 20

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LUCY'S POV
Oggi Sheldon verrà operato, ma non potrò esserci, perché sto tornando ad Asgard per il ritorno di mia zia Hela. Appena entrata nel palazzo intravedo la donna che sono venuta a salutare. Mio padre incrocia le braccia al petto e guarda la sorella in modo scherzoso. Subito arriva Thor, con il figlio Alexander. Hela non ha mai sopportato il dio del tuono, ha sempre preferito mio padre, perché più simile a lei...anche sei Loki è stato adottato.
H= Loki, Lucy...sono felice che siate venuti!
T= Ci siamo anche noi...se non te ne sei accorta!
H= Ah, scusa Alexander...avevo visto, purtroppo, solo tuo padre.
T= Che simpatica!!!!
LO= Ragazzi andate con la zia, io e mio fratello dobbiamo discutere di questioni importanti.

Usciamo dal palazzo e ci dirigiamo verso le stalle. Mio padre ha sempre voluto che diventassi una valchiria, ma io ho sempre preferito il mondo della medicina. Quando vivevo ancora su questo pianeta seguivo un corso a riguardo. Sono riuscita a convincere Loki a portarmi sulla terra e quando avrò terminato il corso di addestramento comincerò quello di medicina umana. Alexander invece è venuto sulla Terra perché Thor era stato esiliato e non ha mai voluto approfondire le sue conoscenze. Mi ricordo ancora quando non riuscivo a sopportare mio cugino, per via di una discussione famigliare...ora ci vado d'accordo, ma tra noi vi sono ancora alcune ostilità.  Cominciamo a parlare del più e del meno, fino al ritorno dei due dei.
LO= Tesoro, vai a mettere la tua roba in camera, ci fermiamo qui per qualche giorno...
L= Non posso rimanere qui! Devo ritornare da Shel...alla base!!!
LO= Non è mica la fine del mondo se passi un paio di giorni con la tua famiglia!!!
H= Si Lucy, tuo padre ha ragione. Ci divertiremo tantissimo insieme! E poi ti devo presentare una persona...
A= Dai Lucy, andrà tutto bene sulla Terra e poi mio padre ci terrà informati.

Accetto solo per rendere felici gli altri. Vorrei tanto essere con Sheldon in questo momento. Prendo il mio zaino e mi dirigo verso la mia vecchia camera nel palazzo reale. È rimasta proprio come l'ho lasciata, libri impolverati e con le pagine un po' ingiallite sugli scaffali della ricca libreria, poster di valchirie appese su gli azzurri muri, vecchi occhiali rotti sopra alla scrivania e centinaia di t-shist vecchie e consumate appese nell'armadio. Mi viene un po' di nostalgia nel ricordare tutte le esperienze passate in questa camera, non tornerei mai indietro e non cambierei nessuna mia scelta, perché tutto il mio passato mi ha portato ad essere ciò che sono ora. Bussano alla porta e mi affretto ad aprirla. È Hela, che mi invita a seguirla. Arriviamo nel parco reale dove mi viene presentato Ryan, un ragazzo alto, ma non molto muscoloso. I suoi occhi sono di un verde ipnotico e i capelli castani sono corti e acconciati con un ciuffo sopra la fronte. Non posso dire che sia brutto e parlandoci ho scoperto che è anche molto simpatico. Improvvisamente mi ritorna in mente Sheldon, chissà come sta? Gli manco? Mi pensa come io penso a lui? Invento una scusa per tornare nella mia stanza e mi lascio cadere sul morbido materasso asgardiano. Sto guardando il soffitto da almeno un'ora, quando una busta passa da sotto la porta. Il mittente è Ryan, mi chiede se domani a pranzo voglio mangiare con lui. Sono ormai abituata ai cellulari e le lettere ora mi fanno un po' specie. Prendo un foglio di carta, l'incontro e una pennarello. Se fossi sulla Terra a quest'ora avrei risposto con un semplice "ok, a domani" seguito da un emoticon. Invece mi tocca scrivere un poema solo per accettare. Consegno la lettera alla prima guardia che trovo nel corridoio e mi avvio verso la sala da pranzo. Sono l'ultima a presentarsi. Mi siedo vicino a mio cugino e davanti a me c'è Hela. La cena ha inizio e mentre gli adulti discutono dei loro interessi io chiedo ad Alexander se ha notizie sul mio ragazzo.
A= So solo che l'intervento ha avuto successo, ma lui non si è ancora risvegliato.
L= È grave? Nel senso...potrebbe non svegliarsi mai più??
A= Potrebbe, ma tutti credono in un suo risveglio.

Alcune lacrime mi rigano le guance e mi alzo dicendo che devo incipriarmi il naso. Non so cosa mi sia preso, ma le emozioni si sono fatte sentire come non mai. Mi bagno il viso con l'acqua fredda e poi mi siedo per terra, con la schiena appoggiata al muro e la testa china sulle gambe piegate al petto. Si sveglierà, si è sempre svegliato, anche dopo un anno!! Basta solo aspettare e pazientare. Magari mentre io sono qui a piangermi addosso lui si è svegliato e sta chiedendo di me...
Mi ricompongo e torno nella sala con i miei parenti. Terminata L'abbondante cena mi corico e dopo un'ora a contare i chitauri mi addormento.
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Finisco di prepararmi. Indosso una maglietta bianca con le maniche corte, un paio di jeans e le mie adorate All Star bianche. Scendo in giardino ad aspettare Ryan. Le persone che passano mi guardano male, credo sia a causa del mio abbigliamento. Qui si vertono tutti con vestiti lunghi e a mio avviso molto brutti. Tutti si aspettano da me un outfit da principessa, visto che lo sono, ma io non indosserò mai quei vestiti da nonnina. Finalmente arriva il ragazzo che stavo aspettando. Ci salutiamo e ci dirigiamo verso il ristorante. Passiamo un bel pomeriggio ed è venuto mio padre a recuperarmi e a darmi la notizia che torniamo a casa, sulla Terra. Preparo le valigie alla velocità della luce e in seguito avverto Loki che sono pronta per partire. Salutiamo tutti, anche Alexander visto che ha deciso di trattenersi per altri giorni. Lascio una lettera a Ryan e poi ci avviamo verso quella che chiamo casa.
Arrivati alla base disfo le valigie e vado alla ricerca dei miei amici. Non trovo nessuno, saranno sicuramente tutti in ospedale a trovare Sheldon. Visto che mio padre è ancora qui mi faccio accompagnare all'ospedale. Ma quando entro nell'edificio capisco subito che è successo qualcosa...

Non me lo sarei mai aspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora