La principessa nel limbo

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Capitolo venti

La principessa nel limbo


Sia benedetto Luke Porter.

Un giorno o l'altro dovrò fare una statua a quel ragazzo. Una statua in oro massiccio con cui lui potrà vantarsi con i suoi amici e per fare bella figura con il genere femminile. Nessuno meriterebbe una statua d'oro quanto Luke Porter. Credo che sia l'unico in questo mondo in grado di calmare sua sorella anche quando è fuori di sé dalla rabbia.

Sono sempre stati così, loro due. Sin dalla prima volta che li ho conosciuti, quando il nostro rapporto non era dei migliori. Sasha arrivò al nostro liceo, quattro anni fa, più furiosa che mai. Pienamente consapevole di non star rispettando le regole che io e i miei fratelli dettavamo sulla scuola, andava in giro per i corridoi a passo fiero e sicuro, più che orgogliosa di ferirci e di ignorare i nostri avvertimenti. Una stronza sin dalla nascita.

Ma con Luke... con Luke è sempre stata diversa. Immagino che questo sia uno dei tanti motivi che ha portato Aaron a innamorarsi di lei. Per quanto strano possa sembrare, non ho mai conosciuto una ragazza più aperta mentalmente di Sasha. E so che questo, molto probabilmente, è dovuto alla sindrome di Down con cui è nato Luke, una sindrome che non compromette così tanto la vita di questo ragazzo così buono, ma che sembra esser motivo di disprezzo e disgusto da parte delle altre persone.

Se Sasha Porter è la tempesta, allora Luke è il vento che la calma. Se Sasha è l'oscurità, Luke è la luce che rischiara la sua ombra. Sono nati per stare insieme, si sono accuditi prima ancora della morte della madre, quattro anni fa, come una famiglia inseparabile che avrebbe si sarebbe sostenuta.

Ma se c'è una qualità che apprezzo di Luke sopra tutte le altre, oltre alla sua bontà d'animo e la sua innocenza, è l'incredibile sorriso che mostra a tutti e che è l'unico in grado di acquietare l'animo turbolento della sorella. Anche oggi, quando è tornato dal bagno con Francine per mettere le garze alla mano di Sasha, non appena l'ha vista così furibonda si è subito preoccupato di riportare la quiete all'interno della casa di Aaron.

Ora lui è seduto sul divano in pelle nera del salone, con sua sorella, e stanno ridendo insieme per fare il gioco del mimo. Sasha gli mostra la sua faccia estatica da "ho appena finito di mangiare un panino al salame" e Luke la sua da "la vita è meravigliosamente meravigliosa". 

Seduta sulla poltrona accanto a loro, non riesco a fare a meno di sorridere nel vederli. Porto la tazza di caffè che Aaron ha preparato a tutti noi alle mie labbra e sorseggio il caldo liquido mentre osservo i fratelli Porter prendersi in giro e divertirsi, felici l'uno della presenza dell'altra e viceversa.

«Sai, Sasha, la scorsa settimana Erick mi ha detto che mi porterà a pesca con il suo papà.»

«Erick?» sollevo un sopracciglio, sorpresa, e il sorriso di Luke si fa ancora più grande e luminoso.

«Sì, sì, Erick Bayler, è un mio amico, Sophie. Ha detto che vuole diventare mio amico. E' venuto a casa mia e ha giocato insieme a me e a zio Brooke e zia Teresa, e mi ha detto che lui va sempre a pescare con il papà durante il fine settimana e mi ha invitato. Mi piace molto Erick.»

«Ah!» Bill, in piedi accanto a me, schiocca la sua lingua, ignorando la presa ferrea che Francine ha sul suo braccio. «Hai un rivale, pazzoide.»

«Nah» Sasha storce il naso mentre con accuratezza analizza il nodo della cravatta di Luke. «Io sarò per sempre la tua preferita, non è così, Campione?»

Il sorriso di Luke ora è così luminoso da accecarmi. «Sì, Sasha è la mia principessa. E io sono il suo Principe Azzurro. Mi dispiace, Aaron.»

Mai più CenerentolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora