La principessa e il perdono
Dire che è stata una pessima idea lasciarmi convincere da Sasha ad andare a questa cena insieme a Jack... sarebbe un eufemismo. Per la prima volta da quando sono venuta al mondo, temo sinceramente la reazione che potrebbero avere i miei fratelli una volta esser venuti a conoscenza della realtà dei fatti. In particolar modo Bill, che, più di tutti, si deve esser convinto di aver smontato via ogni pericolo quando mi ha invogliato ad uscire con Gerard, del tutto ignaro che Sasha aveva già pianificato tutto alle sue spalle.
Sono sull'orlo di una crisi di panico e l'unica cosa che mi viene in mente, in questo momento, è di scappare via sopra un unicorno per scomparire per sempre in qualche territorio sperduto.
Certo, sempre che gli unicorni esistano.
Papillon, di fronte a me, sembra in paradiso. Non l'ho mai visto con un'espressione così entusiasta negli occhi da quando non riuscì a spaventare un dobermann che viveva nelle vicinanze. Ha gli occhi assottigliati, la lingua a penzoloni, sembra aver appena finito di fumare una canna gigantesca, a giudicare la sua goduria mentre Lala lo gratta ovunque, stringendolo al suo petto mentre resta seduta per terra, sopra un telo da mare estremamente sporco.
Il campo, oggi, è estremamente attivo. Un sacco di persone stanno facendo avanti e indietro per poter risistemare ciò che è stato distrutto da quei vandali piromani, persino i bambini, di solito troppo intenti a giocare, si stanno preoccupando di dare una sistemata. Nell'aria si può percepire il calore di una famiglia allargata e le risate delle persone che sono riuscite a non farsi abbattere una seconda volta da quei mostri crudeli che volevano distruggerli.
«Ecco qua, Mikael» Lala fa scivolare le sue dita lunga la schiena di Papillon. Lui pare sul punto di avere un orgasmo. «Anja, il tuo cane è davvero molto dolce.»
Credo che sia la prima e l'ultima persona che dirà mai queste parole.
Siamo ferme immobili sotto la sua tenda ormai da più di venti minuti, sedute l'una affianco all'altra, a osservare le persone davanti a noi che fanno avanti e indietro per ripulire ciò che è stato distrutto. I miei occhi si sollevano da terra e osservano il paesaggio che ho davanti: Jack, a pochi metri da me, che porta in spalla pesanti travi di legno mentre parla con Anifa.
«Sono contenta» la voce di Lala mi ridesta da questa visione, portandomi a guardarla. Il suo volto rugoso è piegato in una smorfia sorridente, i suoi occhi azzurri che il nipote ha ereditato sono rivolti unicamente al mio cane, ma so già che, nella realtà, tutte le sue attenzioni vengono dirette a me. «Nell'ultimo periodo ho sentito molta tensione fra te e Guar, sono stata molto felice di vedervi tornare qua insieme. Va tutto bene, ora, vero?»
Ho la gola secca, le mani sudate. Spiegare a una persona così incredibile come Lala quello che sta succedendo nella mia vita pare l'impresa più difficile di tutte. Osservo le mie dita spoglie, la loro pelle di porcellana che copre ogni cosa, fino a fermare il mio sguardo sull'elastico per capelli che porto sempre lì, legato al polso, sulla vena del cuore.
«Credo... credo di sì» mi costringo ad ammettere alla fine. «Non dovresti esserne sorpresa, hai incontrato Sasha, no?»
«Sì, è stato molto interessante conoscerla.» La mano tremante di Lala si ferma sopra la testa di Papillon per grattargli il dietro delle orecchie. «Sasha. Custode. Credo non ci sia un nome più adatto a lei di questo. Ti protegge molto, quella ragazza, vuole che tu sia felice. Sei amata in ogni luogo e in ogni tempo, Anja, non dimenticarlo mai. Ci sono persone che ti supportano e ti stanno accanto, anche se a volte la disperazione della perdita ti porta a scordare tutto ciò.»
A pochi metri da noi, Jasmine, insieme a uno dei suoi fratelli, corre incontro a Jack e Anifa per mostrare loro un gigantesco orsacchiotto. Il volto di Guar, di solito sempre così teso, si rilassa nel vedere quello entusiasta della sorellina. Ora che ci rifletto, per l'intera giornata non ha mai mostrato segno di irritazione. È stato rilassato tutto il tempo, come mai lo avevo visto prima d'ora, nonostante l'idea di andare a cena dai miei fratelli dovrebbe far tremare più lui che me.
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Mai più Cenerentola
ChickLitSPIN OFF/SEQUEL de "La custode di cuori" Per leggere questa storia consiglio prima la lettura del suo predecessore: La custode di cuori Sophia King, la principessa. Così è conosciuta da tutti, così è chiamata da tutti. Occhi verdi, capelli biondi...