Arrivarono le guardie.
Ci fermarono.
“Cosa volete ancora?” gli disse con molta calma Tadù “Voi dovete essere fuori da Pacaya! Invece siete ancora qua! Vi ripeto che il Re non vuole gente come voi!” ci gridò la Guardia.
“certo che qua non sanno cosa voglia dire -educazione-.” ci disse Tadù arrabbiata.
“certo che…. Non è proprio bello Pacaya... Eh No... Solo deserti aridi, vulcani, lava, piante morte e persone maleducate e arroganti.” pensai.
“Beh, dai che mi racconti di bello?” mi chiese interessato Stefan “mah.. Niente di che... Solite cose.” “Ah... Ok, sicura?” “si.” gli risposi schietta.
“ecco, ora dobbiamo solo attraversare questa valle... Mi raccomando fate silenzio! Se urlate... Le guardie ci arresteranno!” ci disse Tadù.
Incominciammo a fare silenzio, filava tutto liscio come l’olio, se nonché Uranio vide uno strano animale e tirò un nitrito molto forte dallo spavento.
“no, Uranio, shhh!” gli disse Stefan “shh, stai calmo, tranquillo, non è successo niente... Dai vieni.” gli dissi con molta calma accarezzandogli il muso. E lui si sfregò sulla mia spalla.
Sentivamo che qualcuno stava gridando “aiuto” ci girammo e vidimo una bambina con dei lunghissimi capelli biondi raccolti in due codini che scappava da un puma inferocito.
“oh mio dio... Non è il caso di andarsene?!” “e lasciare sola questa povera bambina... Stefan!” “eh... Va bene. Ma è pur sempre un puma! È un felino Cattivo!” “ho capito che tu hai paura! Ma io no!” gli dissi stufa.
C’era una grande quercia, sulla sponda di un vecchio fiume ormai prosciugato, era un posto carino per riposarsi un po’…
Uranio e Stefan andarono a salvare la bambina e la portarono sotto la quercia.
Mentre io... Sfidai il puma con molta destrezza e sangue freddo.
Lui continuava a ruzzarmi, mi faceva vedere i suoi denti aguzzi e i suoi affilati artigli.
Se c’è una cosa che a non tutti gli animali piace è... Guardarli negli occhi.
Lo guardai, come segno di sfida, lui indietreggiò, prese una rincorsa e balzò addosso.
Feci in tempo a spostarmi e caddi a terra, mentre il puma “assetato” di vittoria e di sfida mi girava in torno.
Uranio, che aveva visto la scena, venne ad aiutarmi.
Incominciò a battere gli zoccoli a terra, facendo alzare tantissima polvere, poi incominciò a scalciare per aria, nitrendo come un pazzo.
Il puma non si arrese e gli saltò sulla groppa mordendolo e graffiandolo, Uranio ad un certo punto riuscì a disarcionarlo.
Il puma, che era a terra, vide gli zoccoli del cavallo che gli sfiorarono il ventre.
Al quel punto scappò.
Alla fine del combattimento Uranio venne da me e mi si sfregò ancora una volta sulle spalle e sulla schiena.
Mentre io ero a terra, stanca, chiusi gli occhi per pochi secondi, tanto per riposarmi un po’.
Mi tirai su con l’aiuto di Stefan e andammo sotto la quercia dove c’era la bambina che era terrorizzata.
“Ciao, come mai un puma ti stava rincorrendo?” le chiesi io e lei scoppiò in lacrime “hanno portato mio papà in un ghetto, e mia mamma l’hanno arrestata, e io sono riuscita a scappare ma... Le guardie hanno anche l’aiuto dei puma... E quindi ne liberarono uno che mi rincorse per un sacco di chilometri. Ora però io voglio i miei genitori!” ci disse disperata.
Io e gli altri ci guardammo preoccupati “ma come mai hanno fatto queste cose, le guardie, eh?” le chiese Tadù “perché mia mamma lavorava per la famiglia reale: era una serva, che lavorava 14 ore al giorno e aveva soltanto 20 minuti di pausa ogni 7 ore. Ieri doveva pulire le finestre del Re, e per sbaglio aveva bagnato il tappeto che c’era vicino al letto… e quindi venne arrestata per questo. Mentre mio papà era il falegname della famiglia reale. Lui si occupava di fare i troni e le tavole per le varie cerimonie. Veniva pagato pochissimo 10 monete ogni lavoro. E un giorno era a casa e decise di fare un bel giocattolo alla principessa Clarabella, gli fece un bellissimo cavallo a dondolo. Il giorno dopo glielo portò al castello... Mio papà pensava che fosse un gesto carino ma... Il re pensava che dentro ci fosse dell’esplosivo! Ma daiii! Ma per piacere! Ma hi va a pensare queste cose? Eh... Quindi lo hanno bruciato, e mio papà…” “ok, ci spiace tanto... Cosa possiamo fare per te?” le chiesi io “PORTATEMI DAI MIEI GENITORI!” “eh... Ma non possiamo... Ci spiace...” le disse Stefan “ok... Tanto lo sapevo...” ci rispose triste “ma senti ma tu non hai una casa?” “ora non più, me l’hanno bruciata.” “e non puoi andare a casa di qualche tua amica?” “forse... Giusto! Hai ragione! Grazie!” e poi diede un piccolo bacino a Stefan, e se ne andò.
“wow! O ricevuto un bacio da una bambina e nemmeno uno da una ragazza! Troppo forte! Ahahahahahahah...” mi disse guardandomi.
“è quasi mezzogiorno! Dobbiamo arrivare alla fine della valle! Dobbiamo andare ad Ellision!!!” ci disse Tadù.
E così riprendemmo il cammino.
Giunti finalmente alla fine della valle, davanti a noi c’erano dei grandissimi cancelli.
Però prima di andare via da Pacaya dovevamo renderci invisibili grazie a Tadù.
Dopo di che, oltrepassammo il cancello ed entrammo in un’altra galassia.
Dopo 2 ore di cammino, arrivammo.
Ellision era tutta un’altra cosa: frutteti, valli e colline verdi e rigogliose, i bambini che correvamo e giocavano felici e la gente sorrideva.
“oh, finalmente siamo capitati in un mondo decente! Almeno questa!” pensai.
Solo una cosa non mi piaceva... Cioè l’esercito.
Ci sono sempre delle guardie all’inizio dei mondi!
“chi siete voi? Da dove venite?” ci chiese una donna armata “noi veniamo da BlackRose... E dobbiamo andare ad Antillia.” le disse Tabù “ah... Antillia? Quell’isola sperduta nell’oceano Pacifico e in una miriade di arcipelaghi e isolette? Hm... Interessante.” “si, e ci chiedevamo se potevamo passare la notte qui... Magari in qualche vostra grotta...” “ma che grotta? Voi dormirete nella mia casa! È da tanto che nessuno mi fa visita...” “ok, grazie”.
Andammo a casa di questa donna che ci servi un piatto di riso, mandorle e zucca, e nel frattempo ci raccontava un po’ di cose di Ellision.
“insomma... Diciamo che si sta bene qua.” disse orgogliosa “ma... Tu sai dirci perché Pacaya è un mondo così brutto e triste?” le chiesi “purtroppo 50 anni fa c’è stata una guerra molto brutta e sanguinante: noi contro di loro (noi eravamo alleati di BlackRose, mentre loro erano alleati con Dufis).
La guerra si svolse a Pacaya, distruggendo l’intero paesaggio, morirono moltissime persone per fame e sfinimento.
Poi a Pacaya c’è un vulcano che è ancora oggi attivo, e durante la guerra ha eruttato, sommergendo l’intera città, e facendo morire anche gli animali.
Alla fine, la guerra fu vinta da noi. Anche se... Perdemmo più di 10.000 soldati.” “ah... Ok... Ora abbiamo capito. Ma come mai c’è stata questa guerra?” le chiesi “per definire i confini. Noi tutti volevamo evitare che si formassero mondi più potenti o forti degli altri.”
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10 Mondi In 10 Notti
FantasyEd è solo nei sogni che si riescono a fare i viaggi più belli ♡