Buona notte

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Sfrego con più forza il muro, immergendo più volte la spugnetta nel secchio d'acqua saponata.
Devo concentrarmi su quello che sto facendo, così metterò un freno alla mia immaginazione.
Il mio cuore continua a battere all'impazzata senza un apparente motivo.

Sento un fruscio alle mie spalle (bene... Ho trovato un motivo per essere nervosa!).

Lo ignoro e continuo a pulire.

Ne sento un secondo.

Stringo le labbra e provo ad ignorarlo ancora per un po'.

Ne sento un terzo, e questa volta non riesco a trascurarlo.

Mi giro lentamente, tremando come una foglia nel terrore di quello che potrei vedere. Ma davanti a me non c'è nulla.

Vedo con la coda dell'occhio qualcosa muoversi alla mia destra, nascosto nell'ombra.

Mi lancio sul divano in una crisi di panico e mi tiro il plaid fin sopra la testa.

Sotto questo bunker antiatomico di sicuro non mi succederà niente...!

Sento di nuovo quel fruscio e un picchiettio sul vetro, come se qualcuno mi stesse chiamando da fuori.

Al mio tre corro peggio di Forrest Gump in cucina e mi ci chiudo dentro...

Sento un altro fruscio più vicino a me.

Tre!!!

Mi levo il plaid di dosso e corro strillando in cucina, per poi chiudermi dentro.
La luce l'avevo accesa prima per prendere la spugna e ora la zona è completamente illuminata.

Continuo a sentire quel picchiettio anche attraverso la porta. La curiosità mi sta uccidendo, ma sono troppo terrorizzata per aprire la porta.

Dove diavolo è finita tutta la mia sicurezza?! Da quando sono tutto fumo e niente arrosto?!

Decido di calmarmi un po' sciacquandomi la faccia con l'acqua gelata del rubinetto.

Tum-tum Tum-tum Tum-tum

Riesco a sentire il cuore martellarmi contro il petto.
Mi faccio coraggio e apro leggermente la porta per guardare in salotto.

-Non ci credo... Ma quanto posso essere rincoglionita?!- scoppio in una risata isterica e torno nel salotto.

Il rumore che avevo sentito era solo una cimice che sbatteva contro la finestra, svolazzando in giro per la stanza.

-Ok Sara... Stai impazzendo quindi è meglio andare a dormire...- appena mi rendo conto di averlo detto ad alta voce mi prendo il viso tra le mani.

Bene! Adesso parlo anche da sola! Evviva la pazzia!

Lancio uno sguardo alla scritta. Non ce n'è più traccia. Strano... Credevo di dover ancora finire di lavarne un pezzetto... Boh devo averlo fatto senza accorgermene.

Sento di nuovo il rumore della cimice contro il vetro. Mi volto infastidita.
Prendo un pezzo di carta e la conduco "gentilmente" fuori dalla finestra.

Mi giro e vado in camera da letto.
Il corridoio è in ombra, ma non mi spaventa.

Sono solo un mucchio di sciocchezze!

Mentre cammino qualcosa mi taglia il piede. Lancio un urlo di dolore e indietreggio. Guardo meglio dove ho messo il piede e vedo il luccichio di un vetro rotto macchiato di sangue...

Lancio un paio di parolacce rivolte a nessuno in particolare, torno indietro, prendo un cuscino e lo metto sopra ai vetri.

-Ci manca solo che ora mi metta a pulire pure questo...- mormoro, chiudendomi nel bagno per "medicarmi" il piede (ovvero lavarlo, togliere i frammenti di vetro rimasti e bendarlo come fanno nei film d'azione).

Finalmente poggio la testa sul cuscino e i miei occhi si chiudono.
Ricomincio a sentire quel fruscio fastidioso e persistente.
Inizio ad insultare l'intera stirpe delle cimici, ma poi quando capisco cos'è veramente mi irrigidisco di colpo e un brivido freddo mi corre lungo la schiena.

Sembrava uno sbattere d'ali, ma più lo ascolto più mi sembra di capirlo chiaramente.

È un sussurro, lieve e gentile, eppure mi fa venire la pelle d'oca.

Mi nascondo sotto le coperte, sperando che tutto questo sparisca.

Il sussurro si trasforma in parole.

Non riesco a capirle.

Nonostante sia terrorizzata il sonno prevale su di me, ma prima di addormentarmi del tutto riesco a cogliere una parola...

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