Chiarimenti

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Mi catapulto verso uno specchio e vedo dei graffi lungo le mie guancie.
Non sono profondi come temevo, ma sono abbastanza visibili. Vedo la sagoma di mia madre comparirmi dietro con sguardo indagatore.

-Devo essermi graffiata per sbaglio...- mormoro.

-Ma come hai fatto?-

-Boh... Non so...-

-Se c'è qualcosa che non va con la scuola sai che puoi sempre dirlo a me o a tuo padre...-

-Mamma non sono autolesionista! Te l'ho detto, non so come l'ho fatto!-

-Ma io te lo dicevo solo per essere certa che tu lo sapessi...-

Ed è così che ho speso una buona mezz'ora della mia vita nel tentativo di convincerla di essermi graffiata nel sonno e di non essere autolesionista.
Alla fine lei ha ceduto e io sono andata a dormire.

Il giorno dopo, a scuola, i miei amici mi hanno subito bloccata per parlarmi (come mi aspettavo). Ma questo non mi dispiace, in fondo anche io devo raccontare loro cosa è successo di recente.

-Dobbiamo parlare.- dico per prima, sorprendendo tutti.

-Mi preoccuperei se fossimo fidanzati...- tenta di scherzare Kan.

-Gli amici non possono lasciarsi così- fa Lana con tono di rimprovero, tirandogli un piccolo sbuffetto sulla spalla.

-Ragazzi, concentrati! Ho bisogno del vostro aiuto- schiocco le dita per attirare l'attenzione, guardando entrambi male.
Una volta tanto voglio fare un discorso serio, non possono prendermi in giro così!
-Stanno succedendo cose strane da quando... Da dopo... Da quella cosa!-

-Del tipo?- chiede Kan scettico.

-Oggetti che si spostano o cadono... Voci che mi raccontano cose...-

-Hai visto gli oggetti volare per casa?- chiede lui.

-No-

-E allora sei solo tu che non ti ricordi dove molli le cose, come al solito. Per le voci magari è solo la tua coscienza che prova ad impedirti di fare cazzate-

-Non è uno scherzo, qui c'è davvero qualcosa che non va!-

-Va bene... È successo altro? Di recente intendo...- mi chiede Lana cautamente.

-Ieri mi ero addormentata mentre facevo i compiti e quando mi sono risvegliata avevo tutta la faccia graffiata-

-Beh ora non si vede più nulla...- dice lei, sfiorandomi con la punta delle dita fredde la guancia.

-Lo so. Questo è ancora più strano... E poi avete visto anche voi quello che è successo l'altra sera. Non può essere tutta una serie di coincidenze. Non sono io a perdere le cose o a graffiarmi da sola, non l'ho mai fatto, non c'è motivo per cui dovrei iniziare adesso-

-Sarà lo stress che ti sta giocando un brutto tiro- dice Kan.

-Ma mi senti quando parlo?! Questo è diverso dallo stress! Vuoi smetterla di prendere tutto alla leggera?!- sbotto io.

Mi da sui nervi che non riesca a prendere queste cose sul serio! Sembra un bambino di cinque anni...

-E allora cosa vorresti fare? Andare su internet a cercare "come sopravvivere ad un demone"?- mi prende ancora in giro Kan.

Sto seriamente prendendo in considerazione di tirargli un ceffone, ma mi blocco quando sento Lana parlare:

-Io un'idea ce l'ho... Ma forse non è il caso...- dice tirando fuori dalla tasca il telefono.

Noi la guardiamo in silenzio, trattenendoci a stento dall'insultarci a vicenda.

-Io ho uno zio... Che conosce un esorcista... E se ce n'è bisogno io ho il numero... E potrei chiamarlo...- sembra quasi imbarazzata a dirlo, si nota dal lieve rossore che hanno assunto le sue guance.

-Tu conosci gente strana!- scherza Kan.

-Io direi che invece non mi sembra il caso di chiamarlo... Non sono mica posseduta!- dico ignorando il commento di lui.

Lana mi osserva per un lungo minuto, come se provasse a vedere una qualche entità maligna nella mia anima, ma dopo fa un lieve segno di assenso con la testa.

-Io il numero ce l'ho. Se ne avete bisogno me lo dite-

E con queste parole la campanella di fine pausa suona, facendomi sobbalzare.
Ci salutiamo e ci dirigiamo nelle nostre classi, come sempre.
Questa volta riesco a concentrarmi nella lezione e quel sussurro non mi disturba. Eppure non riesco a smettere di pensare a quello che ho visto... Avrei dovuto chiedere spiegazioni ai miei genitori, ma lo farò domani mattina, visto che è sabato.

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