Una fine per tutto

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È passato un mese dalla morte dei miei genitori. Quattro settimane. Eppure mi sembra successo tutto troppo in fretta, non ero minimamente pronta per questo.

Omicidio.

Questo mi hanno detto i poliziotti.
L'arma non è stata ritrovata, neppure il colpevole.
Sui corpi dei miei genitori c'erano tracce dei miei capelli, ma è normale dato che sono loro figlia e vivo con loro... Ehm... Vivevo.

Io però so cosa è successo.

Sei stato tu vero?

Io?

Sì esatto. Sei l'unico che potrebbe fare una cosa del genere ai miei genitori, erano amati da tutti!

Tranne dalla zia.

Beh tu hai detto che si è suicidata, quindi mi sembra difficile che li abbia uccisi lei.

Da quando mi credi?

Smettila di giocare con me! Lo so che sei stato tu!

Forse... Ma con quel tono così aggressivo non otterrai molto da me... Dovrei passare a salutarti di nuovo magari! Ho la sensazione che tu abbia dimenticato chi comanda qui.

Sento la sua risata rimbombarmi nella testa, sgradevole come le unghie sulla lavagna.
Decido di ignorare quel commento.
Se va tutto come io, Lana e Kan abbiamo progettato, allora lui non sarà più un problema.

Ora sono diretta a casa di lei, il mio vestito nero viene gonfiato da una folata di vento, rendendomi difficile camminare.
È strano, sembra quasi che mi voglia impedire di andare avanti.
Scuoto la testa e punto i piedi per non cadere all'indietro. La casa di Lana è dietro l'angolo, un ultimo sforzo e sono arrivata.

La polvere delle strade mi ferisce gli occhi.

Con sforzo riesco a fare gli ultimi passi per entrare in casa di Lana.

Apro la porta e vado nell'entrata, senza avere più il vento a spingermi e rischiando di inciamparmi.
Kan arriva in fretta e mi aiuta a chiudere la porta, mentre il vento prova irruento ad entrare.

Una volta fatto Kan mi da un'occhiata ai capelli, senza provare a nascondere un sorrisetto divertito.

-Giornata ventosa, vero?- mi prende in giro.

Io non gli rispondi nemmeno e mi limito a cercare di sistemare la sottospecie di nido che mi si è creato in testa.

Sento Lana canticchiare in salotto, accompagnata da rumori di oggetti che si spostano.

-Cosa sta facendo?- chiedo a Kan riferendomi a lei.

-Prepara il salotto per l'esorcista- mi risponde, per poi avvicinarsi e continuare sussurrando -E se anche lei fosse una specie di strega?-

-E se anche fosse? La vuoi bruciare sul rogo?- lo prendo in giro bisbigliando.

Lui mi guarda male e si allontana.
Mi sembra strana come reazione, non gli ho detto nulla di pungente; deve sapere qualcosa che io non so.
Non avrebbe altri motivi per prendersela così.

Lo seguo mentre va nel bagno.

Lui ne è consapevole.

-Hai intenzione di saltarmi addosso per stuprarmi mentre piscio? Scusa ma ti vedo solo come un'amica- dice ironico una volta nella stanza.

Lo afferro per il retro della maglia e lo costringo a girarsi verso di me.

-Perché ti da fastidio che Lana possa essere una "strega"?-

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