Casa

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Arrivata a casa mi preparo come al solito per fare i compiti, chiudendomi in camera e calando nel mio stato di massima concentrazione.

Dopo un po' sento il rumore di qualcosa che cade per terra. Alzo la testa dal quaderno di aritmetica e resto in ascolto. C'è il rumore di un lento gocciolio.
Mi alzo sbuffando dalla scrivania e vado in cucina a vedere cosa sia successo.
Il mio zaino è caduto per terra, facendo scivolare fuori il foglio dove avevo tentato di prendere gli appunti.
Una bottiglia è caduta sul pavimento e dal tappo mal chiuso gocciola dell'acqua sul foglio, facendo sbavare le parole in maniera decisamente inquietante...
Con disinvoltura rimetto tutto apposto, buttando il foglio nel cestino.
Torno in camera e continuo a fare i compiti, ma non trovo la mia penna.

Forse l'ho lasciata in cucina...?

Torno indietro e rimango qualche secondo a fissare il muro immobile.

-Ma cosa...?- mormoro corrugando la fronte.

La mia penna è conficcata nel muro, tenendo appeso il pezzo di carta mezzo bagnato che avevo buttato via.
Sento le gambe diventarmi molli all'improvviso e le mie mani iniziano a tremare violentemente.
Mi avvicino con passo incerto e afferro la penna. La tiro via con forza dal muro, perdendo quasi l'equilibrio quando la punta si stacca dal resto e rimane bloccata nell'intonaco.
Strappo il foglio in tanti coriandoli e li butto fuori dalla finestra in un impeto di rabbia insensata.
Il mio respiro si fa affannoso e gli occhi mi diventano lucidi. Mi tiro uno schiaffo per riprendermi, facendomi arrossare la guancia.

Apro il rubinetto e mi prendo un bicchiere d'acqua.

Sento quel sussurro che mi rimbomba nella mente, ma stavolta inizia a dire intere frasi...

Ma piangi? Come mai? È perché sei una psicopatica?

Lasciami stare...

Che succede? Non ti stai divertendo?

Mi puoi lasciare in pace?!

Ma...

Sento uno strano suono gracchiante e sgradevole, forse la sua risata...

Stai già perdendo colpi? Così in fretta? No no no! Bambina mia...

Una lacrima riesce a scendermi lungo la guancia e io la asciugo velocemente con la mano.

No! Non piangere... Il gioco non è più divertente se ti arrendi già ora...

Ti ho detto di lasciarmi in pace!

Ma come? Qui sono l'unico a cui interessi...

Non è vero

Sento qualcosa di viscido scivolarmi lungo la gola come una carezza, facendomi venire un conato di vomito.

E allora perché adesso sei qui da sola?

I miei genitori sono a lavoro, ma mi vogliono bene

E le persone che si vogliono bene si dicono tutto, vero?

Suppongo di sì...

Non mi piaceva la piega che stava prendendo questo discorso...

E allora perché non ti hanno detto che fine ha fatto la tua cara zietta?

Me l'hanno detto. Ha preso due giorni fa un treno per venire a trovarmi.

Di nuovo quel suono fastidioso.

E come mai non è ancora arrivata?

Cosa le hai fatto?

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