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casa di jeongguk

8:16 am
intervallo

"Jeongguk, che cazzo, svegliati! I tuoi amici ti stanno aspettando, hai un aereo da prendere!"

Il brunetto si svegliò di soprassalto alle urla di sua madre, il panico lo travolse per tutto il corpo mentre controllava l'orario sul telefono. Si era svegliato con un'ora e mezza di ritardo. Di nuovo.

"Mammaaaaaaaa, perché non mi hai svegliato prima?" piagnucolò il brunetto, correndo fuori dalla camera indossando una maglia a caso, un paio di jeans abbottonati, calzini spaiati, tenendo contemporaneamente la valigia e lo zaino, e procedendo a correre giù per le scale.

"Uh, il mio nuovo nome è sveglia di Jeongguk? Non penso proprio, giovanotto. Non correre in calzini." Jeongguk alzò gli occhi al cielo ai capricci di sua madre ma rallentò comunque, allacciandosi le scarpe e spruzzandosi del deodorante prima di andare verso la porta, divertito dal forte rumore del clacson della macchina di Seokjin.

"Stai cercando di andartene senza salutare? Ritorna qui, Jeongguk!" il ragazzo sentì suo padre chiamare prima che potesse uscire fuori. L'adolescente alzò di nuovo gli occhi al cielo ma andò dai suoi genitori e li abbracciò stretti entrambi. "Ciao ragazzi, ci vediamo tra una settimana." Baciò entrambe le guance dei suoi genitori e prese il bagaglio prima di correre via, per davvero questa volta.

"Fai attenzione!" urlò Mrs Jeon.

"Sì, stai attento, Jeonny," lo prese in giro Seokjin mentre Jeongguk entrò in macchina, la valigia in grembo. "Se perdiamo l'aereo a causa tua, sei morto."

***

Namjoon, Seokjin, Yoongi e Jeongguk arrivarono venticinque minuti in ritardo all'aeroporto, salutando un Jimin molto incazzato e due Hoseok e Taehyung insonnoliti.

"Non guardarmi così, baby," disse Yoongi, alzando le mani per difendersi. "E' tutta colpa di Jeongguk."

"Hey, non prendetevela con me per tutto!" si lamentò Jeongguk, cercando di difendersi. "Accettalo, Guk, è colpa tua se siamo in ritardo." disse Namjoon, bloccando la maligna osservazione di Jimin. "Ma non ha senso discuterne. Siamo qui ora, e abbiamo un fottuto aereo per le Hawaii da prendere! Quindi correte, coglioni."

Iniziarono tutti a correre al banco registrazione giusto, Taehyung e Jeongguk correvano un po' dietro agli altri. "Dormito tardi di nuovo, Gukkie?" chiese il ragazzo francese con un sorriso, intrecciando con le dita con quelle di Jeongguk mentre arrivavano vicino al banco.

"Sì. Penso che sia una maledizione." Taehyung ridacchiò. "No non lo è! Sei solo un paresseux!" Jeongguk guardò il ragazzo biondo affettuosamente, un mezzo sorriso sul volto. "Un cosa?"

"Un paresseux, oui? Animale pigro."

Jeongguk rise a crepapelle, realizzando di essere appena stato chiamato 'bradipo' da Taehyung e stava per rispondere qualcosa di impertinente, ma la donna al bancone lo chiamò con voce furente e lui si diresse subito da lei - ma non prima di fare l'occhiolino a Taehyung, perché sì.

La loro relazione era divenuta sempre più ambigua - dalla loro piccola "confessione" un mese e mezzo prima e quel bacio prima delle lezioni - i loro amici erano confusi, Jeongguk era confuso, anche Taehyung probabilmente era confuso ma hey, stavano vivendo il periodo migliore della loro vita, ed era quello che veramente importava agli occhi di Jeongguk. Il piccolo gruppo di amici si fece strada verso il gate in un chiacchiericcio gioioso, tutti eccitati all'idea di passare una settimana insieme nella villa alle Hawaii del nonno di Seokjin.

***

Dopo un monotono - ma lungo - volo (senza contare Taehyung che insisteva per scambiare il suo posto con Hoseok per sedersi vicino a Jeongguk e rannicchiarsi sulla sua spalla per tutto il viaggio) e una attesa che era sembrata infinita per i loro bagagli, gli amici si ritrovarono in piedi fuori dall'aeroporto nel caldo clima delle Hawaii, aspettando che l'autista di Seokjin li venisse a prendere.

Il suo fottuto autista.

"Come mai hai un autista qui, bello?" chiese Hoseok, non riuscendo a passarci sopra. "Tuo nonno non vive neanche qui."

"Qualcuno deve pur tenere la casa in ordine quando nonno non c'è," disse Seokjin con un'alzata di spalle. "Ci sono tipo tre cameriere in casa, insieme a Jeongun che ci porta in giro con la macchina quando siamo qui e a volte cucina."

"È da folli, amico." disse Yoongi con un ghigno. "Vivremo qui."

***

villa alle hawaii
10:18pm
camera di jeongguk e taehyung

Jeongguk sospirò soddisfatto, tirando il corpo di Taehyung più vicino al suo mentre si coccolavano sul letto. Il brunetto era molto felice di condividere la stanza col suo innamorato - si potevano definire innamorati? Non si baciavano da molto tempo - perché, beh, significava coccole e intimità quando volevano. Si sentiva comunque un po' male per Hoseok, che era l'unico a non avere un interesse romantico, e non voleva che il ragazzo si sentisse escluso oppure male - anche se Hoseok stesso aveva detto che "non gli fregava un cavolo".

"Cosa pensi mio Gukkie?" il cuore del brunetto fluttuò. "Niente di speciale," rispose, "solo che ora ci divertiremo un mondo qui. Sono molto felice."

"Anche io sono felice!" esclamò Taehyung, rannicchiandosi ancora più vicino a Jeongguk. "C-Ce la spazzeremmo?"

Jeongguk rise affettuosamente, accarezzando le morbide ciocche del biondo in modo delicato. "Ce la spasseremo, già."

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bello quando scrivi 'Yoongi' e il correttore ti inserisce 'Olindo'.
~M

𝐅𝐑𝐄𝐍𝐂𝐇𝐈𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora