Capitolo 15

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Pov’s Severus
Sono sveglio da più o meno mezz’ora, solo. Hermione mi ha lasciato un biglietto:
-Sono a lezione fino a pranzo. Ho il pomeriggio libero, vengo per pranzo.-
Ammetto che mi sarei aspettato qualche frase un po’ più dolce, ma almeno non mi odia così tanto. Come diavolo mi è venuto in mente di dirle che Weasley non le stacca gli occhi di dosso? Devo assolutamente trovare un modo per rimediare, ed in secondo luogo devo farle capire che il mio cuore è solo suo, Lily non c’è più, almeno non come persona amata.
Se mi ricordo bene dovrei avere le sue ultime lettere in un cassetto. Credo che sia il momento di alzarmi. Chi sa che ore so? Guardo l’ora: come ho fatto a dormire per più di dodici ore di fila???
Vado verso la cassettiera ed inizio a svuotare tutti i cassetti. So che potrei semplicemente usare un “accio” lettere, ma non ho abbastanza forze per usare la magia. Aprendo il quarto cassetto le trovo, diciamo che sono stato abbastanza fortunato.
Eccole li! Era da una vita che non le leggevo, anzi da quando Hermione è entrata nella mia vita rubandomi il cuore. Prendo le lettere e mi siedo sul letto davanti al camino, inizio a rileggerle. Quanti ricordi, quante emozioni contrastanti e quanti errori ho fatto.
Sono assolto nei miei pensieri fino a quando sento la porta aprirsi, mi giro e vedo Hermione guardarmi mentre accenna ad un sorriso. Buon segno.
-Non dirmi che hai dormito fino a cinque minuti fa!- mi dice.
-Forse.-
Si siede vicino a me sul letto.
-Parliamo di ieri? Magari evitando di urlarci contro a vicenda.- mi dice.
Io, come gesto simbolico, le consegno la bacchetta. Più o meno come per dire: fa di me tutto ciò che vuoi!
-Ti chiedo scusa,non pensavo a ciò che dicevo.- le dico.
-Non che io sia stata meno “aggressiva”.-
-A proposito di ieri, credo di doverti qualche spiegazione.-
-No, non ti preoccupare. Ero arrabbiata, capita.- si affretta a dirmi.
-Lo so, ma questa volta sono io a volerti dare delle spiegazioni.-
Prendo le foto in cui io e Lily siamo insieme. Lei le prende a sua volta ed inizia a guardarle. Molte sono classiche foto babbane, altre magiche.
-Passavate molto tempo insieme.- mi dice continuando a guardare le immagini.
-Si, almeno finche non ho rovinato tutto.-
Prendo la lettera e gliela passo, poi dico:
-Questa  è la sua ultima lettera, me l’ha mandata qualche giorno prima di morire.-
-No, non la leggo. Se te la senti me lo dici tu che cosa c’era scritto.-
-È gentile da parte tua. Comunque credo che fosse incinta. Mi ha scritto che James era d’accordo a rivedermi, e che aveva una sorpresa per me.-
Lei non risponde, si lancia su di me abbracciandomi.

Pov’s Hermione
Dio mio! Quest’uomo mi sorprende sempre di più.
-Le bimbe?- mi chiede.
-Sono con le ragazze. Sai, volevano lasciarci un po’ soli-
-Ah!-
È l’unica cosa che dice, iniziamo lentamente ad avvicinarci l’uno all’altra ed in pochi secondi le nostre labbra spezzano la distanza che c’era tra i nostri corpi fino a poco fa. Senza rendercene conto iniziamo a spogliarci a vicenda, ma prima faccio un incantesimo per spostare le lettere e le fotografie altrove. Severus inizia a sbottonarmi la camicia, lo sta facendo in modo lento: si diverte! Appena me la toglie inizia a giocare con la gonna, la sfila con una lentezza snervante. Decido di ribaltare le posizioni: ora mi diverto un po’ anche io. Inizio a sbottonargli il froak coat per poi passare alla camicia, penso di dedicare circa dieci secondi per bottone, che moltiplicato per l’immensità di bottoni che il suo vestito ha diventa un tempo snervantemente lungo. Dopo avergliela tolta mi dedico al pantalone. Con precisione presto una particolare attenzione al togliere  il bottone in modo che senta bene i miei movimenti.
-Ti stai divertendo?- mi chiede. La sua voce è praticamente un ringhio.
-Sto solo ricambiando il favore!- sussurro vicino al suo orecchio, strofinandomi in una sua parte precisa.
In meno di un secondo ribalta nuovamente la posizione posizionandosi sopra di me, in mezzo alle mie gambe. Mi toglie lo slip ed inizia a farmi un non so cosa ma capisco per certo che con le mani ci sa fare, ed anche tanto. Continua per un po’, poi si ferma.
-Che cosa stai facendo?- la mia voce non è come al solito.
-No, non posso farlo.-
-Che cosa stai dicendo?-
Ora lo mordo, veda di rincominciare, ed anche in fretta.
-Non posso, tu.. io..-
Mi alzo sui gomiti pronta ad urlargli contro:
-SEVERUS TOBIAS PITON hai meno di trenta secondi per rincominciare a fare ciò che stavi facendo!-
-Ma non voglio rovinarti!-
-Non rovinerai un bel niente, mi stai solo alterando.-
-Ah, quindi tu? Lascia stare… non posso…-
Ma porca Umbridge, che cos’ha quest’uomo oggi? Gli faccio schifo? Stai a vedere che ora mi dice di essere gay!
-Che cosa c’è adesso di grazia?- gli chiedo acida .
-La protezione…-
-PRENDO LA PILLOLA! Muovitiiiiii!!!-
Mi guarda sollevato, poi rincomincia a dedicarsi a me. Si è nuovamente fermato, ma questa volta per dedicarsi ad altro. Mi toglie il reggiseno, più precisamente lo rompe, ma in questo momento non mi importa. Inizia a lasciarmi una scia di baci da dietro l’orecchio, passando dal collo, fino al seno. Sto letteralmente impazzendo, sa come farsi perdonare.  Ma ho bisogno che vada oltre… torno sopra di lui. Inizio a baciarlo mentre sento che le nostre intimità entrano finalmente in contatto. Inizia lentamente ad entrare in me, ma resta fermo, come se avesse paura di farmi male. Sono io che inizio a muovermi, ma poco dopo inizia a sincronizzare i suoi movimenti ai miei. Alterna le spinte ai baci sul collo: devo dire che è molto romantico, oltre ad essere il dio del sesso. Non so nemmeno come è successo ma mi ritrovo con lui sopra. Poco dopo raggiungo l’apice del piacere, non avevo mai avuto un’esperienza simile, nemmeno nei miei sogni. Mi aggrappo alle sue spalle, mentre dalle mie labbra, e contemporaneamente dalle sue, esce un suono stranissimo che dovrebbe essere un ringhio. Lui si lancia nella parte di materasso libera, io mi accoccolo su di lui... fare l’amore è molto meglio di andare in palestra.

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