Capitolo 4

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Caleb si avvicinò all'oggetto e si inginocchiò davanti ad esso. Lo raccolse e lo scrutò.
-È tutto uno scherzo- affermò convinto.
-C-Come fai a-ad esserne certo...?- chiese Mark guardandosi intorno.
-Non c'è nemmeno uno schizzo di sangue, solo il coltello è sporco- spiegò sporcandosi il dito con ciò che doveva essere sangue, ma che era solo ketchup. Eppure qualcosa non tornava. Le ragazze non erano delle dilettanti, non era possibile che avessero fatto uno scherzo così poco dettagliato.
-Qualcosa non torna. Liria, Valentina e Martina non sono così sprovvedute. E non farebbero uno scherzo così poco elaborato- disse Jude avvicinandosi al punk. Davanti a loro apparve, con un flash, Liria. Non toccava per terra e sembrava un illusione, un ologramma, un...
-È u-un f-fa-fantasma...- balbettò spaventato Arion nascondendosi dietro a Victor mentre Caleb spostò all'indietro cadendo di culo a terra.
-I fantasmi non esistono- cercò di essere razionale Jude, ma vedere Liria così lo turbava altamente. Axel iniziò ad avvicinarsi, ma la biondo-rossa svanì. Aitor urlò spaventato andando a nascondersi dietro a Gabi. Dietro ai ragazzi era apparsa Valentina, nelle stesse condizioni dell'altra ragazza. Tutti fecero un passo indietro. Poi la ragazza svanì, come l'altra.
-Okay, questo non è normale- commentò Doug guardandosi intorno.
-Ecco il genio di turno- disse acidamente Michael.
-Se litigate ora vi ammazzo- disse Jordan, ricevendo uno sguardo sorpreso da parte di Xavier. Al centro della stanza apparve, esattamente come le altre due, Martina. Scrutò i presenti, ghignando, e svanì.
-È tutto uno scherzo- ripetè Caleb, anche se meno convinto in confronto alla prima volta.
-D-Davvero d-di pessimo g-gusto- balbettò Eugene. Victoria stava per aggiungere altro, ma una botola si aprì sotto di loro e tutti caddero.

Atterrarono su un materasso gonfiabile, o meglio, alcuni atterrarono lì. Altri atterrarono addosso ad altri. Come ad esempio Aitor atterò su Gabi, Caleb su Jude, Shawn su Axel e Adè su Eugene. La situazione era alquanto imbarazzante, e tutti si alzarono il prima possibile.
-Ancora sicuro che sia uno scherzo...?- chiese David guardando intorno spaventato.
-Ehm... Si(?)- rispose Caleb, ma la sua sembrava più una domanda che un'affermazione.
-Dobbiamo uscire- disse Hera avviandosi verso l'unica via che c'era. Tutti lo seguirono in silenzio. Arrivarono in una stanza vuota ma, prima che chiunque potesse anche solo aprir bocca, le pareti si mossero intrappolando tutti a coppie in piccole stanzette senza uscita.

Martina, Liria e Valentina si diedero il cinque.
-Perfetto. Ora sono tutti chiusi a coppie. Dobbiamo solo aspettare che si addormentino, così li portiamo nuovamente sul divano e fingiamo che nulla sia successo- disse Martina.
-Ovviamente prima parleranno tra loro. Nessuno apparte noi può sentire ciò che si diranno- aggiunse soddisfatta Liria.
-E poi domani ci organizziamo per far scopare qualcuno- continuò Valentina, e le altre due annuirono energicamente.

Caleb iniziò a prendere a pugni il muro, ma esso sembrava indistruttibile.
-Fermo, così ti farai solo male- disse Jude bloccandolo.
-Fanculo- fu la risposta che ricevette. Il castano si scostò dalla sua presa e si sedette in un angolo. Borbottò qualche bestemmia, prima di puntare lo sguardo sul rasta.
-Hai intenzione di restare in piedi come uno stoccafisso?- chiese, riscuotendolo dai suoi pensieri. Jude scosse la testa, in segno di negazione, e si sedette accanto a lui.

-Ma dai! Non parlano neanche un po?? Neanche un bacetto???- si lamentò Martina.
-Abbiamo un cugino e un fratello testardi e orgogliosi purtroppo- disse Liria.
-Cugino, fratello e genitori- la corresse Valentina.
-Vero. Comunque possiamo far qualcosa noi. Possiamo alzare la temperatura, così che si spoglino, o abbassarla così che si debbano avvicinare di più l'uno all'altro per riscaldarsi- spiegò Liria guardando i tasti colorati dinnanzi a lei.
-Per quanto io ami le scene fluff... Facciamoli spogliare cazzo. Tutti sti cretini dei nostri amici/parenti hanno un fottuto fisico da paura- intervenne Martina.
-Vero. E poi magari, vedendosi nudi, a qualcuno si gonfia l'esenzione e iniziano a scopare come animali- disse Valentina.
-E che caldo sia-

-Jude-
-Si?-
-Sbaglio o la temperatura si sta alzando?-
-Effettivamente fa più caldo di prima-
-Fin troppo. Qua dentro si cuoce-
-La temperatura sta continuando ad aumentare pian piano-
-Si, e io non sopporto il caldo. Quindi fanculo-
Caleb si levò la maglia, lanciandola chissà dove, e Jude dovete usare tutta la sua forza di volontà per non mettersi a fissare il corpo perfetto e muscoloso del ragazzo accanto a lui.

-Dovresti levarla anche tu. Rischi di cuocere- aggiunse dopo un po il castano, leggermente imbarazzato. Il rasta annuì, stava morendo di caldo, e si levò anche lui la maglia. Caleb non potè non pensare a cose poco caste sul ragazzo, e guardò altrove, imbarazzato. Non dissero più nulla per un'altra buona ora, e le ragazze che li stavano spiando non poterono fare a meno di bestemmiare.

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